venerdì 1 maggio 2009

Barese raggira per 10 anni 10mila persone con una psico-setta per le auto-guarigioni

Il 55enne si faceva chiamare ‘maestro’.
Ogni corso costava dai 250 ai 15mila €
BARI - Dieci anni di raggiri denunciati in Tv, seminari in giro per l’Italia e centinaia di migliaia di euro spillati a più di 10mila persone. Vito Antonio Moccia, 55enne barese, era il ‘Maestro’ di una psico-setta che ispirandosi ad alcune credenze del Reiki, una filosofia orientale, si spacciava per guaritore e psicologo. Con il metodo ‘Arkeon’ ha organizzato meeting in strutture alberghiere di tutta Italia: 250 euro la tariffa base per prendere parte a questi incontri (che duravano da mezz’ora a un’ora e mezza), ma ci sono persone che hanno sborsato 15mila euro o come accaduto a una coppia milanese, 200 milioni di vecchie lire, nella speranza di guarire da tumori, Aids e infertilità. Le indagini partite nel 2006 dopo le denunce televisive di alcuni adepti fuoriusciti dal gruppo hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone per il reato di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, truffa aggravata, calunnia e violenza privata e sessuale. L’ultimo capo di imputazione si giustifica con le testimonianze delle persone truffate, le quali negli incontri venivano bendate e invitate dal Maestro a lasciarsi andare nei comportamenti e nel linguaggio, fino ad abusare sessualmente, soprattutto delle donne. Gli inquirenti hanno rivelato che agli incontri hanno partecipato anche minori, almeno quattro ragazzi dai 12 ai 18 anni ma non c’è al momento alcuna certezza che questi siano stati oggetto di violenza: 50 le denunce sulle quali la Digos di Bari ha lavorato di concerto con le sezioni di Roma, Milano, Palermo e Latina. L’indagine ha Bari come epicentro, precisamente due vani in Via Amendola dove la ‘Sacred Path’ (questo il nome della setta) aveva sede legale con i server dei quattro siti internet (oscurati con la collaborazione della Polizia Postale) che pubblicizzavano i meeting. L’organizzazione era ramificata in 4 regioni e operava attraverso siti internet e passa parola. Sotto inchiesta altre cinque persone, due a Bari e altre nel resto d’Italia, perché il Santone aveva creato una sorta di franchising per diffondere meglio il suo metodo di circonvenzione delle persone, vendendolo a chi volesse acquisire la qualifica di Maestro. I corsi prevedevano la possibilità di ‘avanzamento’: dal primo livello (260 euro), al secondo livello (750 euro), all’intensivo (1100 euro), al premaster (900 euro) e infine al terzo livello per chi voleva diventare maestro (12.000 euro). Corsi che spesso venivano ripetuti a costi inferiori per un totale complessivo di 20.000 euro per allievo. Nei seminari esercizi terapici che portavano alla spersonalizzazione e all’accettazione di qualsiasi indicazione venisse dal Maestro. Ai corsi partecipavano persone con malattie gravi (anche professionisti) convinti di potersi autoguarire. Tra gli esercizi richiesti c’era quello di travestirsi e andare a chiedere l’elemosina per strada. Le indagini di Francesco Bretone del Tribunale di Bari continuano: non è escluso che il Giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi possa disporre nuovi provvedimenti nei confronti degli inquisiti. Per il momento è stata respinta la richiesta di arresto, essendo il sequestro della sede legale già una misura cautelare. Oltre al barese Moccia di seguito gli altri cinque indagati: Morello Francesco Antonio, Fabbri Gabriella, Turi Antonio, Ferrara Francesco, Salerno Quirino. (Altri serv. a pag. 3)

Isabella Maselli

Articolo di del 12/10/2007