lunedì 12 ottobre 2009

Diritti diversi.La legge negata ai gay






Cosa vuoi dire oggi "essere gay"? È proprio vero che la legge è uguale per tutti? L'omosessualità gode ormai del rispetto e degli stessi diritti riconosciuti all'eterosessualità o è ancora vista con sospetto e pregiudizio? Secondo uno degli avvocati più famosi d'Italia i casi di discriminazione sono ancora tanti, troppi, l'autrice riflette su alcuni principi della Costituzione italiana, e in particolare quelli espressi negli articoli 2 e 3, che risultano non applicati nel caso degli omosessuali. Inutile dire che particolare peso hanno, in tutto questo, la religione e le posizioni della Chiesa cattolica. Le nozze, le adozioni, le successioni, la convivenza: tutte battaglie ancora da combattere, in nome della legge. E inoltre, in appendice: una rassegna delle legislazioni sul tema omosessualità nel mondo (dalla pena di morte in Iran ai pari diritti in Olanda).

Nel segno della verità e della libertà.. così come viene espresso nella prefazione dell'avvocato Anna Maria Bernardini De Pace

Ricordo con orrore le tante volte che durante i seminari di arkeon si convincevano le persone gay di essere "sbagliati" che erano solo delle persone in conflitto con le proprie madri. Ricordo persone portate ad esempio come fenomeni da baraccone perchè avevano risolto il "problema" dell'omosessualità...


Chiunque potrebbe comprendere il trauma continuo di
chi deve rinnegare il proprio autentico sentire per omologarsi
alle aspettative altrui; chiunque dovrebbe avvertire il
patimento di chi si sente estraneo alla propria famiglia,
giudicato sul lavoro, osservato in pubblico. Ciò potrebbe
avvenire solo, però, se quel chiunque sapesse uscire dalla
crosta comoda dell’ipocrisia o dalla prigione salvifica di
una qualsiasi morale. Se, poi, quel chiunque si soffermasse
a riflettere su quanti sopportano il segreto di un’assurda
vergogna, su quelli che possono prospettare solo parziali
progetti di coppia, e sulla frustrazione dei sentimenti
d’amore di chi è fuori dalle regole, be’, allora vorrebbe
davvero agire, farebbe di tutto per pretendere che la legge
adempia al suo compito di creare l’ordine sociale, di eliminare
le differenze, di rispettare l’identità di ciascuno. Non
accetterebbe che un solo individuo del popolo GLBT (gay,
lesbiche, bisessuali, transessuali) possa mai continuare a
sentirsi solo, inferiore, differente da tutti. Oppresso nel
buio del dolore.