martedì 2 giugno 2009

Migliaia di richieste d' aiuto da chi cade nella trappola


Repubblica — 12 ottobre 2007 pagina 3 sezione: BARI

Sono centinaia in Puglia le psicosette, che a vari livelli e con identità le più disparate, mettono in atto il loro piano, «reinterpretando la vita delle persone, spingendole in molti casi a recidere i legami con le famiglie. Con conseguenze gravissime». è pesante il bilancio anche nella nostra regione, come spiega la psicologa clinica Lorita Tinelli, presidente del Cesap (il Centro studi abusi psicologici), che da 20 anni studia il fenomeno. Realtà nascoste, che spesso si considerano lontane dal proprio quotidiano. Quanto sono pericolose? «Molto. Addirittura più delle sette sataniche, dove chi aderisce sa che deve adorare Satana e nulla più. I gruppi pseudoreligiosi, invece, sono più deleteri perché più subdoli». Per quale motivo? «Utilizzano tecniche prese a destra e sinistra, mescolandole in modo da costruirsi una teoria personale e carpire la buona fede dei più deboli. Li chiamano "gruppi del potenziale umano", promuovono fantomatici corsi di specializzazione in psicoterapia e manipolano le emozioni altrui. Così finisce che per il "maestro" di turno, la vittima recide i legami preesistenti». Quante segnalazioni avete ricevuto come Cesap? «Nello scorso anno abbiamo avuto 3.886 richieste di aiuto, in buona parte pubblicate nel forum del nostro sito, provenienti da tutta Italia». Tutte vittime di psicosette? «In buona parte, ma anche disperate richieste di madri, i cui figli sono andati via di casa per seguire il "maestro", magari arrivando anche a tentare il suicidio per lui». Accade anche questo? «Purtroppo sì. La scorsa settimana abbiamo avuto una segnalazione dal Veneto: una mamma il cui figlio, che ora ha 23 anni, dall' età di 9 anni è stato trascinato dal padre ai seminari di Arkeon. In tutto questo tempo è stato così plagiato che alcuni giorni fa ha tentato di uccidersi perché si sentiva sbagliato in un contesto normale, tra gente comune». Queste sette però sembrano intoccabili. «Per certi versi sì, i gruppi più grandi in particolare, perché si avvalgono anche di commistioni con istituzioni, anche con esponenti delle forze dell' ordine. Molto spesso, poi, succede che chi denuncia non venga preso sul serio e talvolta deriso. Ad alcune mamme, preoccupate per la deriva del proprio figlio, è stato risposto: "Signora, suo figlio è maggiorenne, lo lasci vivere in pace". Allora anche la speranza viene meno». Non è nemmeno così frequente che queste persone vengano perseguite. «Il problema è che in Italia non esiste una legge contro la manipolazione psicologica, e quindi gli inquirenti devono contestare altri reati a questi santoni. C' è un grosso vuoto normativo, e mi auguro che questo caso appena scoperto porti chi di dovere ad occuparsene. In Italia c' è davvero molta gente vittima di queste psicosette. è una situazione non così lontana da noi come vorremmo sperare, costituiscono una rete molto presente nel tessuto sociale». (m.chia.)

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