mercoledì 10 giugno 2009

Bari, smascherata psico setta

Bari Tumori, aids, altre malattie terribili, ma anche l’impotenza. Guarivano tutto, ma proprio tutto. Via Internet e con l’imposizione delle mani. Bastava qualche parola di conforto e l’aiuto della filosofia indiana. Peccato, però, nessuno dei medici e degli psicologi dell’organizzazione, in piedi da più di dieci anni, avesse lo straccio di una laurea. Una vera e propria “psico setta”, insomma, con quartiere generale a Bari, ma con ramificazioni in tutta Italia, è stata smantellata dalla Digos della questura di Bari dopo le denunce di alcune vittime. Sei le persone indagate a vario titolo con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla professione medica abusiva, truffa aggravata e violenza sessuale. E sì, perché durante qualcuno degli incontri di gruppo previsti dalla “terapia” sembra che gli adepti, bendati venissero toccati o fossero invitati a toccarsi tra loro. A capo della presunta organizzazione, con sedi anche a Milano, Palermo, Latina e Roma, il 55enne barese Vito Carlo Moccia. Attraverso alcuni siti Internet, ora oscurati, i finti medici avrebbero adescato le vittime che, dopo i primi incontri, pagavano somme comprese tra i 250 e i 15mila euro per prestazioni fittizie. Il caso limite quello di una coppia di Milano che ha sborsato circa 100mila euro. La base operativa dell’organizzazione era a Bari, in via Amendola in un appartamento. L’associazione era nota come “The Sacred Path”. Quando sono entrati, gli agenti hanno trovato i server di alcuni siti internet (subito oscurati) con cui l’organizzazione gestiva il giro d’affari, centinaia di migliaia di euro secondo gli organizzatori. Le indagini sono partite all’inizio dell’anno dopo che alcune persone hanno raccontato la propria esperienza nel corso di due trasmissioni televisive. L’attività, ramificata in molte città d’Italia alla stregua di un franchising non poteva essere gestita da una mezza dozzina di persone. Le sedute, a base di filosofia orientale, erano ristrette ad un gruppo di 20 persone per volta e di solito si svolgevano in alcuni alberghi nella provincia di Bari. Veri e propri seminari a pagamento con cui si prometteva ai partecipanti di poter acquisire capacità di autoguarigione fisica e spirituale grazie a un percorso di insegnamento di tecniche ispirate a filosofie orientali. Ma l’inchiesta di quello che si preannuncia un caso “Wanna Marchi 2” promette ulteriori sviluppi.
Sergio Benvenuti