sabato 13 giugno 2009

I falsi professionisti e i veri imbroglioni

In questi ultimi giorni è scoppiato un caso che sarebbe dovuto scoppiare già da molto e da facente parte della categoria
degli psicologi e difensori della scienza come strumento di conoscenza non potevo esimimermi dal non trattare
l’argomento delle psico-sette o «movimenti di sviluppo del potenziale umano», come loro si fanno chiamare.
Quando si parla di sette è inevitabile pensare a Satana e ai suoi sedicenti adepti, tristemente noti alle cronache di questi
anni. Eppure il satanismo rappresenta solo un piccolo frammento di questo sfaccettato mondo, che include nuovi culti,
comunità spirituali, movimenti religiosi, magici o new age.
Questo fenomeno ancora poco conosciuto ha portato, in questi ultimi giorni dopo anni di indagini, allo sgominamento
dell’associazione del maestro Reiki Vito Carlo Moccia, “The sacred path”.
Un percorso di ricerca interiore attraverso la guida di un maestro, terapie di gruppo per liberarsi dalle emozioni represse,
per combattere le malattie, un cammino nei territori dell’anima attraverso particolari rituali, tra incensi, tamburi, urla e
pianti. Questo promuove la sua associazione attraverso il metodo da lui stesso elaborato e chiamato Arkeon.
Ma di cosa si tratta esattamente? Una specie di setta? Una pseudo terapia di gruppo per liberare la psiche? Arkeon
sembra un metodo per esaltare l’emotività delle persone, per liberarli da traumi subiti.
Unendo insieme il metodo reiki e trattamenti di pressione psicologica, il maestro scavava nell’interiorità delle persone e le
convinceva a sfogare le emozioni represse, ad urlare la propria rabbia di fronte a tutti, a mettere in discussione la propria
vita ed i propri rapporti affettivi e familiari. Tutto a pagamento, ovviamente: il primo incontro sarebbe costato 260 euro,
ma i seminari successivi, cosiddetti intensivi, arrivavano fino a 1.200 Euro.
In questo caso, il maestro, spacciandosi per psicologo psicoterapeuta e manipolando a proprio uso e consumo qualche
rudimento di psicologia (ma anche tecniche più o meno esoteriche) avrebbe indotto pazienti nel creare in loro false
memorie contenenti storie di abusi sessuali in età precoce e gli avrebbe indotti a rivivere questi momenti nel presente a
scopo terapeutico per cancellare il presunto trauma. Se ciò sia accaduto realmente spetterà agli inquirenti determinarlo. Ma
vediamo più in dettaglio come agiscono queste psicosette.
Questi falsi psicoterapeuti, come spiega la dottoressa Lorita Tinelli, presidente del Cesap (Centro studi sugli Abusi
Psicologici) “rileggono i problemi, delle persone che si sono rivolte al gruppo per qualche disagio, sempre e solo come
conseguenza di traumi inflitti da altri; è un modo per creare conflitti e affievolire i legami affettivi. La fantasiosa
ricostruzione del passato arriva a convincere il nuovo affiliato di aver subito torti e persino abusi da un genitore portando
l’adepto a prendere le distanze dalla famiglia”.
Già da molti anni si è a conoscenza di come sia devastante l’azione di queste psicosette che “sfruttano sistemi scientifici
per aggirare le difese psichiche delle persone inducendole ad atteggiamenti acritici e obbedienza cieca”(dal rapporto del
Dipartimento di Pubblica Sicurezza del 1998 a riguardo).
Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale si è assistito al proliferare di simili piccoli gruppi o vere e proprie
comunità organizzate inspirate a forme di religiosità nuove, esotiche e comunque alternative rispetto alle confessioni
tradizionali, oppure a dottrine di tipo magico.
Anche in Italia, nazione poco avvezza per tradizione storica al pluralismo religioso, risultano essersi moltiplicate, con
imprevedibile rapidità, forme associative - più o meno strutturate - dedite a culti di vario tipo o asseritamente depositarie di
conoscenze segrete e verità universali.
Tra le psicosette possiamo certamente annoverare le organizzazioni lacaniane (cartels) o quelle kleiniane, ma anche i
cosiddetti “fagiolini”: psicosetta con adepti in tutta Italia, reichiani omeopatici e diverse scuole che propongono una
formazione psicoterapeutica, non ché la ormai famosa e discussa Scientology che vanta adepti del calibro di Tom
Cruise.
Vengono quindi chiamate psicosette tutti quei centri che propongono una terapia, una psicoterapia o una formazione che
non sono accettate o sono denunciate come “pseudo-scientifiche” dalle scienze “ufficiali” e che sottopongono i partecipanti
a forme di pressione psicologica più forte del consueto.
Di fatto, una notevole pressione psicologica è diventata una
componente essenziale di certe forme di terapia e di formazione dove si sente chiaramente l’influenza di esponenti come
Werner Erhard, Gurdjieff e Osho Rajneesh.
Spesso, comincia tutto con un corso o con la proposta di una terapia condotta da personale privo di credenziali
scientifiche, privo di percorso formativo idoneo ad esercitare psicoterapia, privo di titolo adeguato insomma.
Recenti studi sociologici hanno individuato le strategie d’azione della psicosetta che metterebbe in atto tecniche di
brainwashing (lavaggio del cervello) standardizzate. La fretta di giungere a risultati vistosi, il sovradosaggio delle “terapie”,
l’eccesso di autostima, la deresponsabilizzazione, un certo inaridimento affettivo e la dipendenza dal gruppo sono
elementi che concorrono a costruire un quadro allarmante della situazione psico-sociale in cui viene a trovarsi l’adepto.
«Un’altra caratteristica delle sette è l’utilizzo di un vero e proprio lessico» spiega Mario Di Fiorino, primario di Psichiatria
all’ospedale di Viareggio e studioso del condizionamento mentale. «Un vocabolario fatto di espressioni che creano un
senso di solidarietà (”Qui con noi sei fuori dallo spazio del giudizio”) o di complicità che esclude quelli che stanno fuori (”Gli
altri non possono capire”).
«Ma il gergo del gruppo», continua Di Fiorino (ha scritto “L’illusione comunitaria” (Moretti &
Vitali), un classico della letteratura scientifica sul tema), «tiene lontane anche tutte quelle parole che esprimono dubbio,
per ridurre il senso critico e condizionare mentalmente il nuovo adepto».
All’occhio inesperto appaiono come gruppi di crescita personale, guidati da un maestro o guru. «Si presentano come
circoli culturali, associazioni e persino scuole di formazione»» osserva Raffaella Di Marzio, psicologa esperta di sette e
membro della Società italiana di psicologia della religione (www.dimarzio.it).
Come non cadere in queste trappole quindi? «Informandosi, scegliendo corsi e seminari consigliati da fonti attendibili:
riviste accreditate, siti noti e specializzati, associazioni riconosciute» consiglia la Di Marzio.
Un problema che emerge da questo sistema complesso va oltre le implicazioni dannose e va a toccare inevitabilmente la
complessità delle relazioni terapeutiche tra psicoterapeuta-paziente e la necessità di strutturare confini chiari per evitare atti
impropri di manipolazione di potere e sfruttamento. “La prevenzione passa tramite l’informazione culturale e la
supervisione etica necessaria per risolvere i dilemmi degli operatori e tutelari i fruitori dei servizi clinici” (da “Sesso, soldi e
terapia” di Edoardo Giusti e Paola Crimini).
Potrei riempire i prossimi dieci numeri di questa pubblicazione nell’ esporre le implicazioni, i costrutti teorici e gli effetti
devastanti dal punto di vista psicologico e medico che codesti gruppi provocano, ma mi limito a consigliare a fine articolo
qualche testo che affronta il tema dell’abuso psicologico e a sostenere che prima di imbattersi in percorsi formativi,
esperienze di gruppo che esaltano un qualche tipo di terapia, è bene verificare il percorso formativo ed il titolo posseduto
dai responsabili nonché il riconoscimento scientifico di tali attività che, aventi scopi apparentemente benevoli, potrebbero
rivelarsi una prigione per la mente.

Bibliografia:

www.cesap.net (Centro Studi sugli Abusi Psicologici)
Alberto Laggia e Maria Pia Gardini, “I miei anni a Scientology” Editore Paoline
Francesco Barresi “Sette religiose criminali. Dal satanismo ai culti distruttivi” Editore EdUP
Caterina Boschetti “Il libro nero delle sette in Italia” Editore Newton
Edoardo Giusti e Paola Crimini “Sesso, soldi e terapia” Editore Armando
Margaret T.Singer e Janja Lalich “Psicoterapie folli” Editore Erckson
Jean-Marie Abgrall “I ciarlatani della salute” Editori Riuniti
Matteo Rampim “Tecniche di controllo mentale” Aurelia Edizioni
Chalvin Dominique “L’arte di influire sugli altri” Collana: Formazione permanente
Ott 2nd, 2007 | Di Jacopo Giovanni Romani