Contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata
di Rosanna Volpe
Bari - Cinque anni fa il caso aveva fatto discutere. A tremare una delle sette più forti dello stivale che anche a Bari aveva trovato terreno fertile. Oggi il processo e le richieste di condanna. Undici, in tutto, comprese tra i tre anni e un anno e sei mesi di reclusione chieste dalla pubblica accusa. L'operazione - condotta allora dalla Digos di Bari - prese il nome di "metodo Arkeon" per evidenziare le modalità della 'psico-setta che dal 1999 al 2008 sarebbe riuscita a raccogliere 10mila adepti in tutta Italia. Non solo: avrebbe truffato molte persone, obbligandole a partecipare a seminari costosi (si parla di un minimo di 260 euro a 15mila man mano che si passava di livello) dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, Aids o infertilità, oppure da problemi spirituali. Una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100mila euro. Nell'indagine vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata. Anche alcuni minori sarebbero stati tra le vittime. È il caso di un quattordicenne sottoposto a maltrattamenti consistiti nella manipolazione della mente. Il ragazzino partecipò all'età di 10-11 anni a cinque seminari conseguendo il primo livello, poi partecipò ad un seminario tenuto da Moccia (il capo spirituale della sette) in un albergo vicino Bologna, dove fu coinvolto in una introspezione psicologica che aveva portato la madre ad ammettere pubblicamente di aver giocato con i genitali del figlio per farlo addormentare. Si parla anche di violenze sessuali. Secondo il pm inquirente, Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era appunto Vito Carlo Moccia, di 60 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. Per Moccia il pm, Francesco Bretone, ha chiesto la condanna a tre anni di reclusione.