sabato 13 giugno 2009

Maria Pia Gardini: Così sono uscita da Scientology

Entrata nell´organizzazione di Hubbard per aiutare la figlia tossica, «fa carriera» versando cifre sempre più alte; oggi fa parte di un´associazione contro le sette.
Tutto cominciò con una sau­na: «Ma sì - mi dissi - che male mi può fare?». Puccy - al secolo Maria Pia Gardini, cu­gina dell´imprenditore Raul reso celebre negli anni Novanta da u­na storia di tangenti - ha impie­gato anni e dilapidato un capita­le per accorgersi che un pro­gramma di purificazione non è af­fatto innocuo se è Scientology ad organizzarlo, promuoverlo e ven­derlo a caro prezzo.
Cosa si nasconde dietro al vapo­re? Una volta agganciata la ricca, colta, professionalmente realiz­zata Maria Pia, Scientology non la molla più: l´esca appesa all´amo è la figlia Federica, e tramite lei avviene il contatto tra la Gardini e la pseudo-chiesa di Ron Hub­bard. Per farla finita con l´eroina, nella primavera del 1983 la venti­duenne Federica entra volonta­riamente in uno dei centri Nar­conon, strutture di disintossica­zione e riabilitazione per tossico­dipendenti legate a Scientology.
Dopo otto mesi Federica esce dal centro di Pordenone: non si dro­ga più ma ha sviluppato un´altra dipendenza. «Mamma - dice a Maria Pia nell´ottobre dell´84 - vo­glio entrare in Scientology».
L´anno successivo, dopo aver pro­seguito il percorso nel movimen­to in Italia e in Danimarca, per convincerla a finanziare anche il trasferimento negli States, Fede­rica si rivolgerà alla madre dicen­do: «Se non entri anche tu sarò costretta a disconnettere da te». Che nel gergo scientologista si­gnifica: dovrò tagliare i rapporti con chi è ostile nei confronti del movimento.
Va da sé che Maria Pia cede e - come racconta in I miei anni in Scientology, un libro-colloquio con Alberto Laggia (Edizioni Pao­line, pp. 147, euro 14) - comincia a propria volta a frequentare i proseliti di Hubbard. Il primo pas­so è la sessione di auditing. Di co­sa si tratta? «È un pacchetto di 12 ore e mezza di ascolto affidato a un auditor, una persona - rac­conta la Gardini nel libro - che sta seduta di fronte a te e ti aiuta a raccontarti».
Nulla di diverso da quello che si fa in una normale seduta di psi­coterapia (peraltro duramente av­versata da Scientology), salvo sco­prire - per niente a buon merca­to - di aver da raccontare ben più di quanto si immagini: «Nelle suc­cessive sessioni di auditing - si legge nel libro - vengo indotta ad andare indietro nel tempo fino al­le mie vite passate».
Altre sorprese attendono Puccy quando comincia la scalata agli otto livelli di OT, che nell´astruso linguaggio scientologista sta per
operathing thetan, colui che rag­giunge lo stato di completa libertà spirituale. Il meccanismo del­l´Organizzazione è in marcia. Ma­ria Pia sborsa cifre sempre più considerevoli di denaro per pa­gare i corsi, i materiali e i sog­giorni in Italia, Danimarca e Sta­ti Uniti: diventerà una delle più brillanti e stimate auditor della chiesa di Hubbard, insignita nel 1988 e nel 1990 del titolo - presti­gioso in seno alla setta - di mi­glior auditor del pianeta. Som­mando le cosiddette «libere do­nazioni », dalle tasche di Puccy fi­niscono nelle casse di Scientology almeno un milione e ottocento­mila dollari. Nel frattempo, però, Federica è morta di Aids e Maria Pia ha a­perto gli occhi: nel 1994 inizia u­na battaglia giudiziaria per riave­re indietro i suoi soldi, riuscendo a recuperare meno di un terzo. Oggi fa parte dell´Associazione per la ricerca e l´informazione sulle sette (Aris) Toscana: «Qualche buon motivo per entrare in Scien­tology - è la conclusione del libro - ci sarà sempre ma saranno co­munque troppo pochi rispetto a quelli che ho trovato per uscire».