domenica 28 giugno 2009

ALLA RICERCA DI UN DIO PRO-GAY

Sodoma? le cose non andarono necessariamente come ce le hanno raccontate al catechismo: ‘Due angeli arrivarono a Sodoma sul far della sera’ (Genesi XIX, 1). Due uomini cercarono di ucciderli, ma essi li accecarono con un’arma atomica tascabile: ‘Li colpirono di cecità dal più piccolo al più grande (Genesi XIX-11)’.

Avvertirono gli uomini pacifici di abbandonare questa città che avrebbero distrutto con un’esplosione atomica”.

Insomma, la sodomia proprio non c’entra stando a Il libro che dice la verità, che è il testo sacro del Movimento raeliano .

Questo gruppo religioso, che è convinto che furono gli extraterrestri a portare la vita sulla Terra, promuove i diritti umani, l’autodeterminazione sessuale, la libertà di sperimentazione biologica e sostiene attivamente la causa gay. In Italia, ad esempio, sono sempre presenti ai gay pride e recentemente hanno attaccato duramente il papa per le sue prese di posizione contro i Pacs, suggerendo ai cristiani che Gesù potrebbe non “riconoscersi nei discorsi aberranti di colui che pretende d’essere il suo rappresentante in Terra”.

Purtroppo però il rapporto fra culti religiosi e omosessualità non è mai, o quasi, “raeliano”.

È il caso della chiesa di Scientology, con circa settemila aderenti in Italia, che basa le sue credenze su Dianetics, La forza del pensiero sul corpo, un testo di Ron Habbard, già scrittore di racconti di fantascienza.

Secondo la “dianetica” il mondo è diviso in due gruppi: i clear, individui razionali e ben adattati, e gli aberrati che avrebbero problemi di salute mentale. Tra gli aberrati, evidentemente, sono annoverati i gay, “estremamente pericolosi”, anche perché contagiosi, per la società e da curare con tecniche dianetiche. Fantascienza?

Terapeutici sembrerebbero anche gli Arkeon, “un percorso di crescita personale mirato alla realizzazione del vero potenziale presente in tutti noi”.

La testimonianza (segnalataci del Cesap, il Centro abusi psicologici), di un loro “maestro” è quantomeno sinistra riguardo al loro punto di vista sull’omosesusalità: “Vivevo una vita legata ad uno spazio di omosessualità e di conflitto, sia con la mia famiglia di origine, sia soprattutto con me stesso. Quello che ho incontrato attraverso il lavoro di Arkeon è stata la verità della mia vita e la mia completezza come uomo”.

Meglio insomma cambiare aria, vedendo se ci va meglio con culti legati a tradizioni religiose millenarie.

Si rifà al buddismo, per esempio, Falun Dafa, una “pratica che ha portato a migliorare la salute e la pace interiore a milioni di persone nel mondo”.

Tolleranti e benevoli, come del resto tutti i culti religiosi (almeno a voler credere a quanto scrivono di se stessi nei loro siti ufficiali), paiono maldigerire l’omosessualità, come testimonia Li Hongzhi, leader spirituale del movimento, che in un discorso del 31 maggio 1998 dichiara: “La vostra mentalità omosessuale è causata e alimentata dalle cose cattive formatesi dopo la vostra nascita, voi stessi però vi siete lasciati trascinare e siete andati avanti sguazzando nel fango con esse.

Voi dovete trovare voi stessi e smettere di fare queste cose oscene.

Gli Dei vedono queste cose come oscenità.

I governi possono permetterle, ma la legge del vostro governo non è la vera legge dell’universo, perché la legge del governo è fatta dall’uomo”.

Passiamo allora oltre, con un gruppo appariscente, che mescola elementi dell’induismo, del tantrismo, del buddismo, dalla mistica Sufi, dall’alchimia tardo-medievale e dallo zoroastrismo, e che pone l’accento sulla libertà sessuale: gli Arancioni. Siamo salvi?

Macchè... per loro l’uomo dovrebbe raggiungere la castità totale e il loro fondatore, Osho, definiva l’omosessualità una “malattia sociale”:

“L’intero fenomeno dell’omosessualità è una conseguenza data dalla stupidità con cui si allevano i bambini.

Il giorno in cui agli uomini e alle donne si permetterà di incontrarsi con naturalezza, l’omosessualità scomparirà dal mondo”.

Un sito italiano che offre corsi di meditazione Osho senza “nessun tipo di preconcetto rispetto all’omosessualità”, interpreta il maestro: “Se in questa fase della tua vita ti senti attratto da persone del tuo stesso sesso e vuoi partecipare ad un gruppo di tantralife va bene, a condizione che la tua sete di ricerca ti dia il coraggio di andare verso l’ignoto: questo significa che potresti ritrovarti ad esplorare felicemente l’eterosessualità”.

È l’induismo la base della filosofia degli Hare Krishna, tutta tesa a raggiungere una salvezza fatta di castità assoluta, con qualche licenza solo per la procreazione.

Nonostante il bando al sesso esiste comunque un gruppo gay Hare Krishna gay: “Gli omosessuali e le lesbiche vanno incoraggiati a coltivare la vita spirituale in uno stato simile al celibato o analogo alla monogamia eterosessuale... ma gradualmente devono trascendere alla sessualità”. Dove l’abbiamo già sentita? Evidentemente tra i cristiani, che non sono immuni a curiose divagazioni sul tema.

I “The family”, meglio conosciuti come Bambini di Dio, sono dotati di un singolare profeta, David Berg, che ha annunciato oltre a varie fini del mondo, mai avvenute, l’inesistenza della trinità e, soprattutto, ha ammesso la libertà sessuale con poligamia, lesbismo, incesto… omosessualità esclusa. È un peccato, e i Bambini di Dio si attengono strettamente agli insegnamenti biblici...

Il Reverendo Sun Myung Moon è il fondatore della Chiesa dell’Unificazione, un culto sincretistico a forte base cristiana che è una fra le chiese non ufficiali più diffuse al mondo. Moon, le cui posizioni politiche vicine alla destra integralista sono ben note, rivolgendosi ai leader politici annuncia curiose sparizioni: “Se iniziate una campagna per assicurare un valore assoluto per il sesso nel vostro paese, le vostre famiglie e la vostra nazione andranno dritte in Cielo. Quando ci sarà questo valore assoluto, emergerà automaticamente una coppia di valore assoluto. Parole come sesso libero, omosessualità e lesbismo spariranno in modo naturale”. La traduzione è zoppicante ma è quella fornita dal suo sito, comunque le sue parole sono da considerarsi princìpi divini.

“Rigidi”, e vivamente sconsigliati, anche Testimoni di Geova, Mormoni e Pentecostali.

Questi ultimi riconoscono come unica regola di fede le Scritture bibliche (Antico e Nuovo Testamento) e, in un documento del 2004 sul tema, oltre ad arguire che “L’omosessualità è e rimane un orientamento riduttivo rispetto alle potenzialità dell’essere umano” e ad invitare “le chiese evangeliche ad essere comunità che accolgono amorevolmente gli omosessuali” escludeva i gay “dalla possibilità di svolgere dei ministeri riconosciuti all’interno della chiesa”.

Un altro bando... ma mai darsi per vinti.

Il buddismo, almeno quello che fa capo alla Soka Gakkai, un movimento legato agli scritti di Nichiren Daishonin, monaco del ‘200, è tollerante: “Soka Gakkai“, dichiara Andrea Bottai, vicepresidente dell’istituto italiano, “porta l’individuo a rafforzare la propria personalità e a trovare la propria strada. Un eterosessuale avrà problematiche per le quali la pratica gli darà la stabilità, mentre l’omosessuale troverà lo stesso tipo di sostegno e anche rispetto per la sua vita sentimentale. Sono esattamemte uguali. Se ti senti felice come etero sii felice, se ti senti felice come omosessuale sii felice come omosessuale”. Un punto a favore del buddismo che però si divide in innumerevoli scuole, alcune delle quali hanno espresso giudizi contrari all’omosessualità. È accaduto di recente anche al Dalai Lama, massima autorità del Buddismo Tibetano.

Oltre ai contrari (molti) e i favorevoli (pochi) esistono i neutrali, come i movimenti neopagani e New Age, una galassia di filoni di ricerca, centri di meditazione e percorsi personali, che dicono tutto e il contrario di tutto.

Da una parte, ad esempio, Il risveglio di Adamo ed Eva sostiene che : “Il vero amore può esistere solo tra forme di sesso opposto. Tra forme dello stesso sesso vi può essere amicizia (amore), simpatia, ma non vero amore.”

Dall’altra i Damanhur, che non si riconoscono nella new age, e sono un percorso laico verso il divino “per entrare in contatto con le forze che collaborano alla creazione di un nuovo futuro per l’umanità”, sostengono che “la sessualità è un fattore personale che ognuno si gestisce come meglio ritiene”.

La Wicca, una religione stregonesca, è tollerante.

Accentuato, infine, è l’interesse per le pratiche esoterico-occultistico-satanistiche-sacrali legate all’omosessualità dei gruppi occultistici crowleyani (tra questi l’Ordine del Tempio d’Oriente teso ad “assicurare la Libertà all’individuo, e di garantire il suo/a avanzamento nella luce, nella vita, e nell’amore”), legati agli insegnamenti del poeta esoterico Aleister Crowley (1875-1947) che componeva versi come la Ballata della sodomia passiva o si rinchiudeva in una villa in Sicilia con un’unica regola: “Fa’ quello che vuoi, sarà tutta la tua legge...”.

Insomma, con le dovute cautele, un dio che ci ama, più o meno extraterrestre, satanico, stregone, new-age, ateo, buddista, eretico... con un po’ di pazienza lo si può anche trovare.

Ma alla fine di questo esame rimane il forte sospetto che l’uomo, papa compreso, crei Dio a immagine e somiglianza dei suoi miopi pregiudizi, compresi quelli omofobi.

Stefano Bolognini