sabato 24 settembre 2011

SOCIALE/CAMERA: IN ITALIA OPERANO CIRCA 500 SETTE PERICOLOSE

(ASCA) - Roma, 24 set - La Commissione Giustizia ha svolto numerose audizioni nel quadro della indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale di soggetti deboli, con particolare riguardo alle sette. Sono stati ascoltati Lorita Tinelli e Felice Scaringella del Centro studi abusi psicologici, Silvio Calzolari storico delle religioni e docente alla facolta'di teologia, Raffaella di Marzio del direttivo della Societa' italiana di psicologia delle religioni, Massimo Introvigne direttore del Centro Studi sulle nuove religioni. Sono stati ampiamente sottolineati i danni rilevanti che possono derivare dall'adesione alle sette con non infrequenti casi di dissociazione mentale. La legislazione vigente - ha osservato Lorita Tinelli - non apare in grado di perseguire talune condotte che, per quanto pericolose, non si concretizzano in reati comuni. Attualmente sono circa 500 i gruppi, di varia natura , di carattere settario.

venerdì 23 settembre 2011

Sette, è di nuovo allarme. Le più pericolose sono quelle religiose

Venerdì, 23 settembre 2011 - 10:19:40

Centinaia di sette in tutta Italia. E molte sono pericolosissime.Dopo che il caso 'Bestie di Satana' ha scosso l'intera penisola e le luci mediatiche si sono 'accese' sul problema, in pochi anni di sette sataniche e non, si è pian piano smesso di parlare. “Eppure il fenomeno non si è affatto placato, anzi – sottolinea Luca Umberto Venturini, direttore dell'Accademia Italiana Studi Investigativi, ex corpo speciale e uno dei primi a segnalare il problema sette alle autorità già negli anni novanta –. Col decadimento delle religioni, il crollo di tanti valori e la situazione generale di inquietudine trovano terreno fertile al loro sviluppo. Con un cambiamento rispetto a qualche anno fa: adesso le sette più pericolose sono quelle a sfondo religioso e non quelle sataniche”.Come mai?

“Un po' perché il fenomeno satanismo è in calo e un po' per il loro modus operandi – dice l'investigatore - una persona che va a dei seminari o partecipa a degli incontri con dei gruppi di preghiera che generalmente si spacciano come fusione di due religioni diverse, non sa che sta partecipando al ritrovo di una setta. Gradualmente, grazie a dei metodi estremamente cortesi nei quali la persona si sente accolta e rassicurata, si trova inserito all'interno della setta e lentamente plagiata. Si farà intendere alla persona che è ben voluto e capito solo all'interno della setta e si isolerà dal resto del mondo dando tutto quello che ha al gruppo religioso e contraendo, se riesce poi a uscire dalla setta, gravi danni psicologici”.

Quante sono le sette in Italia?

"Poco più di trecento - precisa il direttore dell'Aisi - anche se il censimento e l'individuazione delle sette nel nostro paese è reso difficoltoso dal continuo evolversi del fenomeno e dal fatto che molte contano pochissimi elementi o sono occulte. In più, a causa di un buco legislativo presente nel nostro paese, fondare una setta in Italia è una cosa che si può fare in poche ore e senza molti controlli. Sembra assurdo ma è così. Che siano molte lo si capisce anche dal giro di affari milionario tra candelabri, incensi, teschi, intrugli e pozioni, paramenti e quanto altro il mercato offre”.

Lei è stato uno dei primi a seguire il cosiddetto 'caso Rapalli', l'imprenditore di Montù Beccaria in provincia di Piacenza trovato morto impiccato, dopo essere scomparso nel maggio dello stesso anno, nel settembre del 1996 a Pontremoli, sulle Alpi Apuane. L'ipotesi del suicidio non aveva mai convinto gli inquirenti e all'inizio di quest'anno il caso è stato riaperto. Ci sono novità?

“Le indagini – afferma Venturini – stanno portando alla luce che potrebbe essere implicata una non meglio identificata setta fondata da persone con diramazioni nazionali. I nuovi elementi comunque sono al vaglio degli inquirenti”.

Francesco Bertolucci

giovedì 22 settembre 2011

Torna in aula il processo alla psicosetta

Arkeon. La prossima settimana riprende la sfilata dei testimoni dinanzi al collegio

Tornerà in aula dinanzi ai giudici che formano il collegio giudicante della Seconda Sezione Penale presso il Tribunale di Bari il processo alla psicosetta denominata ‘Arkeon’, mentre già prima della pausa estiva sono emerse le prime testimonianze nelle aule di via Nazariantz. Dove s’è alzato il sipario a quello che prende forma uno dei processo più importanti, di certo il più sconvolgenti, dell'anno giudiziario barese. Tremano gli imputati: per primo Carlo Moccia, il fondatore della psico-setta (che ha deciso di non comparire in aula), e poi i “maestri” di Arkeon le cui trame si svelano nelle parole tremanti d'emozione e rabbia dei testimoni. La pratica era sempre la stessa, lo dimostrano le testimonianze finora raccolte. Gli adepti di Arkeon venivano, attraverso riti e cerimonie volte a condizionarne la mente, assoggettati alla volontà di individui che si facevano chiamare “maestri”; si parla di cerimonie in cui, tra musica ad altissimo volume, stridenti gong di tamburo ed urla strazianti, i partecipanti venivano portati a credere di essere stati violentati dai genitori o da un non ben precisato pedofilo durante l'infanzia. « Non te lo ricordi perché eri tropo piccola – cantilenavano i “maestri” – ma di certo hai subito una violenza carnale... l'hanno subita tutti da bambini: questa è la causa dei mali che affliggono la tua vita! ». Il “lavaggio del cervello” condizionava a tal punto gli individui che alcuni hanno persino denunciato alla magistratura, per violenza carnale, ignari genitori, zii e amici. « Durante le cerimonie – racconta una testimone – alcuni vomitavano. Allora il maestro si compiaceva: “Brava! Quello che hai appena rimesso non è vomito, ma lo sperma del pedofilo che ti ha violentato!” ». Più ci si liberava della “presenza del pedofilo”, più si avanzava nel “lavoro di purificazione”, come veniva definito dai maestri di Arkeon, che consisteva in tre livelli: il primo dal costo di circa 400 mila delle vecchie lire, il secondo di circa 800 mila lire ed il terzo (la testimone racconta il suo percorso nella setta prima e dopo l'utilizzo corrente dell'Euro) di circa 12 mila euro. Una bella cifra, che finiva dritta dritta nelle tasche dei “guru” della setta. E già, perché il risvolto economico di questa vicenda è un elemento da non sottovalutare. « Mi facevano firmare assegni intestati alla mia persona – racconta una testimone – anche se i maestri preferivano consegnassi denaro contante, è più conveniente per degli scambi a nero. In questo modo ho posto nelle loro mani più di 15 mila euro ». La setta aveva aperto sedi in tutta Italia, anche con l'appoggio di alcuni membri della Chiesa, gli adepti erano migliaia: è facile immaginare, quindi, che gli introiti di Moccia & Co. fossero a parecchi zeri. I testimoni di questo processo avevano sporto denuncia presso le questure di molte città italiane, ma non erano mai stati creduti; solo l'intervento di alcune associazioni, che si battono per la tutela dei fuoriusciti dalle sette religiose (una fra tutte, il CeSAP: Centro studi per gli Abusi Psicologici), e dopo l'intervento della stampa, le acque intorno al caso hanno incominciato a muoversi. Il processo che riprende martedi’ prossimo fa parte di un filone che si estende per tutto lo Stivale. Nei giorni scorsi sì è concluso il processo gemello di primo grado a Milano, che riguarda uno degli imputati del processo di Bari, il maestro di Arkeon Francesco Antonio Morello (il “maestro” citato nelle testimonianze). Morello è stato condannato a Milano a 6 anni di reclusione e 5 mila euro di risarcimento, per aver abusato sessualmente di due sue allieve che frequentavano i suoi seminari. Facendo leva sulle loro debolezze e sul ruolo da lui rivestito, le ha indotte a pratiche sessuali che, secondo lui, sarebbero servite a far riemergere il ricordo di un presunto abuso sessuale vissuto nell'infanzia. A Bari Morello è imputato per i reati di associazione a delinquere finalizzati a truffa, abuso della professione, violenza privata. È inoltre indagato per calunnia, insieme ad altri 46 membri di Arkeon che hanno denunciato due fuorusciti della setta e la presidente del CeSAP, la psicologa Lorita Tinelli. (m.m.)

Domenica 18 Settembre 2011 17:56