Venerdì, 23 settembre 2011 - 10:19:40
Centinaia di sette in tutta Italia. E molte sono pericolosissime.Dopo che il caso 'Bestie di Satana' ha scosso l'intera penisola e le luci mediatiche si sono 'accese' sul problema, in pochi anni di sette sataniche e non, si è pian piano smesso di parlare. “Eppure il fenomeno non si è affatto placato, anzi – sottolinea Luca Umberto Venturini, direttore dell'Accademia Italiana Studi Investigativi, ex corpo speciale e uno dei primi a segnalare il problema sette alle autorità già negli anni novanta –. Col decadimento delle religioni, il crollo di tanti valori e la situazione generale di inquietudine trovano terreno fertile al loro sviluppo. Con un cambiamento rispetto a qualche anno fa: adesso le sette più pericolose sono quelle a sfondo religioso e non quelle sataniche”.Come mai?
“Un po' perché il fenomeno satanismo è in calo e un po' per il loro modus operandi – dice l'investigatore - una persona che va a dei seminari o partecipa a degli incontri con dei gruppi di preghiera che generalmente si spacciano come fusione di due religioni diverse, non sa che sta partecipando al ritrovo di una setta. Gradualmente, grazie a dei metodi estremamente cortesi nei quali la persona si sente accolta e rassicurata, si trova inserito all'interno della setta e lentamente plagiata. Si farà intendere alla persona che è ben voluto e capito solo all'interno della setta e si isolerà dal resto del mondo dando tutto quello che ha al gruppo religioso e contraendo, se riesce poi a uscire dalla setta, gravi danni psicologici”.
Quante sono le sette in Italia?
"Poco più di trecento - precisa il direttore dell'Aisi - anche se il censimento e l'individuazione delle sette nel nostro paese è reso difficoltoso dal continuo evolversi del fenomeno e dal fatto che molte contano pochissimi elementi o sono occulte. In più, a causa di un buco legislativo presente nel nostro paese, fondare una setta in Italia è una cosa che si può fare in poche ore e senza molti controlli. Sembra assurdo ma è così. Che siano molte lo si capisce anche dal giro di affari milionario tra candelabri, incensi, teschi, intrugli e pozioni, paramenti e quanto altro il mercato offre”.
Lei è stato uno dei primi a seguire il cosiddetto 'caso Rapalli', l'imprenditore di Montù Beccaria in provincia di Piacenza trovato morto impiccato, dopo essere scomparso nel maggio dello stesso anno, nel settembre del 1996 a Pontremoli, sulle Alpi Apuane. L'ipotesi del suicidio non aveva mai convinto gli inquirenti e all'inizio di quest'anno il caso è stato riaperto. Ci sono novità?
“Le indagini – afferma Venturini – stanno portando alla luce che potrebbe essere implicata una non meglio identificata setta fondata da persone con diramazioni nazionali. I nuovi elementi comunque sono al vaglio degli inquirenti”.
Francesco Bertolucci