giovedì 30 aprile 2009

La grande truffa della setta

L´UOMO INDAGATO CON ALTRE CINQUE PERSONE IN MEZZA ITALIA: SESSO E SOLDI DALLE VITTIME SOGGIOGATE
Denunciato il "maestro" e sigillata la sede: dieci anni di affari

Il "maestro" Vito Carlo Moccia, 55 anni, vive in una villa a Parchitello e gira con una Porche Cayenne. Grazie alle centinaia di migliaia di euro pagate dagli oltre diecimila adepti cooptati in tutta Italia negli ultimi dieci anni. Seminari, incontri di gruppo (massimo 40 persone alla volta), organizzati in alberghi, nei quali Moccia e i suoi professavano filosofie orientali e si dichiaravano capaci di guarire i malcapitati da malesseri fisici e spirituali, veri o presunti, di media o grave entità che fossero (anche Hiv e tumori). Lui, il maestro, vantava titoli da psicologo conseguiti nelle università Jolla di San Diego e della Slovenia, lauree non riconosciute in Italia.
I costi andavano dai 260 euro del primo livello, fino ai 12 mila del terzo, al termine dei quale si poteva diventare "maestri". Per arrivare fino in fondo, alcune persone avrebbero anche venduto i propri appartamenti. La truffa è stata bloccata ieri, quando gli agenti della Digos di Bari (con i colleghi di Roma, Milano, Palermo e Latina, e la polizia postale di Puglia) hanno notificato sei avvisi di garanzia, eseguito perquisizioni, sequestrato la sede legale dell´associazione "The sacred path" in via Amendola 172/c, e oscurato cinque siti Internet nei quali se ne propagandavano le attività .
Secondo le indagini coordinate dal pm di Bari, Francesco Bretone, Moccia e i suoi avrebbero messo in piedi una psicosetta di grosse dimensioni. Per questo sono accusati di associazione per delinquere finalizzata ad altri reati, contestati a vario titolo: esercizio abusivo della professione, truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata e calunnia. Oltre a Moccia sono indagati Francesco Antonio Morello, 56 anni, residente a Milano, sua moglie Gabriella Fabbri, di 60 anni, Antonio Turi di 51 anni, nato a Bari e residente a Palermo, Francesco Ferrara di 40 anni, residente a Roma, Quirino Salerno, 39 anni, residente a Latina.
Secondo quanto ricostruito dalle denunce, alcune delle quali fatte alle trasmissioni "Mi manda Rai tre" (il 13 ottobre 2006) e di Maurizio Costanzo "Tutte le mattine" nel febbraio 2006, il metodo di Moccia consisteva nell´indurre le sue vittime in un tale stato di dipendenza psicologica da ottenere qualsiasi cosa, addirittura chiedere l´elemosina per lui. Nel corso degli incontri, si sottoponevano all´esercizio del "no limits", nel quale sarebbero stati commessi abusi sessuali. Ai seminari venivano ammessi anche minorenni, e le vittime hanno raccontato le esperienze subite da bambini di 10 e 12 anni: in un caso una bimba ha visto mamma e papà che si picchiavano.
Il fruttuoso percorso Arkeon, hanno ricostruito le indagini, era diventato anche un brevetto che Moccia vendeva ai suoi adepti, come in una sorta di franchising. È così che il metodo inventato dieci anni fa si è diffuso in mezza Italia. Una cinquantina le denunce raccolte, ma la polizia spera che nei prossimi giorni possano arrivarne altre. E lui, intanto, respinge «ogni accusa relativa a presunte irregolarità ed abusi - scrive per mano del suo legale, l´avvocato Francesco Paolo Sisto - ribadendo l´assoluta correttezza formale e sostanziale delle attività svolte, "libere" e mai condizionanti nei confronti di chicchessia».
(12 ottobre 2007)

Mara Chiarelli


La Repubblica Bari

martedì 28 aprile 2009

Donne Maltrattate



Quante donne maltrattate psicologicamente...la violenza psicologica è una piaga da combattere. Ci sono diverse associazioni che supportano le donne nel loro dolore.
E' importante capire che non si è sole e che solo abbattendo pregiudizi ed omertà se ne può uscire.
Forza donne!

Seguaci di Arkeon diffamati? Il Gip dice no e archivia

Monza - 15 Maggio 2008

Il Giudice per le indagini preliminari di Monza, Licinia Petrella, ha accolto la richiesta di archiviazione del Pm Vincenzo Fiorillo, riguardante la denuncia per diffamazione contro il presidente del Centro Studi sugli Abusi Psicologici (Cesap), un ex maestro e un fuoruscito del gruppo Arkeon, il Sentiero Sacro. Attraverso un comunicato il Cesap ha reso note le motivazioni espresse dal giudice, che di seguito riportiamo: “Dopo la partecipazione ad alcune puntate della trasmissione televisiva Tutte le mattine di Maurizio Costanzo, su Canale 5, la Dr.ssa Tinelli e due convenuti alla stessa trasmissione, ricevevano una citazione per diffamazione, con richiesta di oltre 4 milioni di euro di danni dal fondatore di Arkeon e dai rappresentanti di società da lui stesso fondate. Tale massiccia e spropositata azione giudiziaria proseguiva con la richiesta dell’oscuramento del sito del CeSAP (www.cesap.net) e in particolare del forum, ove comparivano le prime testimonianze critiche su Arkeon, e successivamente con centinaia di denunce per diffamazione, uguali tra loro, presentate da membri e maestri del Sentiero Sacro nelle diverse Procure d’Italia. Nell’Ottobre del 2007 il Pm di Bari, Francesco Bretone, dopo una prima fase di indagine, indagava sei membri di Arkeon, tra cui il fondatore, per associazione a delinquere finalizzata all’abuso della professione medica e psicologica, truffa, violenza privata, maltrattamento su minori. Tre di loro, proprio per aver presentato la medesima denuncia per diffamazione già citata, vengono anche indagati per calunnia. Nel frattempo il CeSAP, grazie ad una Ordinanza del Tribunale di Bari, è riuscita a tutelare la libertà di espressione degli utenti che utilizzano il forum, ricevendo un giudizio di merito da parte del Giudice Michele Salvatore per l’attività di tutela da danni derivanti da false psicoterapie. Nel corso del tempo diverse sono state le manifestazioni di solidarietà anche da parte di membri che nel frattempo sono fuorusciti dal Sentiero Sacro, e numerose le richieste di remissione di querela. Lo stesso PM, Dr. Fiorillo nella richiesta di archiviazione, presentata nel giugno del 2007, sottolinea come gli articoli e le affermazioni oggetto di querela non integrino gli estremi del reato per il quale si procede, e ciò sia per il difetto dell’animus diffamandi, sia – soprattutto – per la indeterminatezza del soggetto diffamato. Con riferimento a tale ultimo punto, infatti, si richiama la giurisprudenza della S.C. per la quale “il reato di diffamazione è costituito dall’offesa della reputazione di una persona determinata e non può essere ravvisato nel caso in cui vengano pronunciate o scritte frasi offensive nei confronti di una o più persone appartenenti ad una categoria anche limitata se le persone cui le frasi si riferiscono non sono individuabili” (Cass. Se. V 91/189090); od ancora Cass. Sez. V 89/184516, per cui “la individuazione dell’effettivo destinatario dell’offesa è condizione essenziale ed imprescindibile per attribuire ad essa una rilevanza giuridica-penale …”. Nel caso che ne occupa, le asserzioni delle quali si afferma la lesività riguardano – genericamente – l’associazione “The Sacred Path” ed associazioni similari, o, più in generale, un “metodo” (il metodo Arkeon appunto), senza che venga mai citata l’odierna P.O. né vengano forniti altri elementi che consentano di individuarla. E ancora si evidenzia la insussistenza negli indagati del necessario ‘animus diffamandi’, posto che la Tinelli ha dato voce alle numerose segnalazioni ricevute aventi ad oggetto i supposti rischi (ma anche i supposti vantaggi, data la presenza nel relativo sito Internet anche di svariate missive di sostegno al metodo) cui sarebbero esposti gli aderenti alle associazioni che adottano il “metodo Arkeon”, mentre M. e F. hanno riferito le proprie esperienze personali. In entrambi i casi nel legittimo esercizio del diritto di critica, e senza travalicare il criterio della continenza che non viene violato quando si abbia “una esposizione ed una critica civile, anche se vivace”, che dunque abbia luogo “in termini di adeguatezza e usi forme espressive corrette, anche senza evitare coloriture e toni aspri” e polemici".

lunedì 27 aprile 2009

Smantellata la setta Arkeon, "truffa ai danni della buona fede"

Cronaca
Bari: fingendosi psicologo aveva messo in piedi una "psico-setta"
"Maestro" e cinque collaboratori indagati per associazione a delinquere

BARI - I soldi non danno la felicità, ma aprono tanti piccoli spiragli su di essa. Scorciatoie che richiedono un pedaggio, in questo mondo dove niente è davvero in regalo. Non deve meravigliare quindi che in tanti, circa diecimila, si siano lasciati tentare dalle promesse del “Maestro” Vito Carlo Moccia e dei suoi discepoli, attualmente indagati da ben 5 questure per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, nonché per commissione in concorso dei reati di truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata, calunnia.
Gli indagati, residenti nelle province di Bari, Roma, Latina, Milano e Palermo, da oltre dieci anni tenevano regolarmente dei seminari per diffondere “Arkeon”, un metodo di conquista della pace interiore e del benessere psicofisico. Pagando le tariffe previste, in media comprese tra i 250 e i 1000 euro, con picchi che hanno toccato i 200 milioni di lire, si poteva guadagnare qualche metro sul sentiero sacro a cui era ispirata l’associazione, “The sacred path” per l’appunto.
Una vera e propria “psico-setta” la cui influenza su persone evidentemente fragili ha avuto effetti devastanti, tali da convincere i partecipanti a sottoporsi ai “No limits”, sedute di gruppo durante le quali il maestro istigava a tenere comportamenti “di massima libertà, anche sessuale”. Riunioni dal forte impatto psicologico ed emotivo, dunque, alle quali partecipavano anche alcuni minorenni.
La notizia dei sei avvisi di garanzia e delle perquisizioni e sequestri avvenuti nella sede amministrativa dell’Associazione, in via Amendola n°172/C, nonché dell’oscuramento dei siti che la pubblicizzavano, è stata data oggi da Vincenzo Speranza, questore di Bari, e da Stanislao Schimera, capo della Digos di Bari, durante la conferenza stampa con la quale sono stati resi pubblici i primi dettagli dell’operazione.
Dal 2006, quando i programmi televisivi “Tutte le mattine” e “Mi manda Raitre” hanno raccolto le prime denunce, le testimonianze raccolte sono diventate una cinquantina. Ma gli inquirenti lanciano un appello a chiunque possa fornire ulteriori testimonianze: di farsi avanti, per aiutare a mettere la parola fine a quella che è stata definita una “truffa ai danni della buona fede e ingenuità della gente”.
11/10/2007
Emanuela Jacovone

domenica 26 aprile 2009

Setta a Bari, truffati 10mila adepti



Promettevano autoguarigione e benessere interiore attraverso esercizi di natura spirituale di matrice orientale, ma in realtà si trattava di una truffa ben architettata. Un business stimato da 15 milioni di euro, in dieci anni, ideato da un finto psicologo, inventore del metodo “Arkeon”, e da suoi 5 complici.

Un gruppo che è stato capace di circondarsi di almeno 10mila adepti. Al vertice dell’organizzazione truffaldina c’era Carlo Vito Moccia, residente a Noicattaro, 55 anni, ex dipendete delle Case di cura riunite. Nella sede dell’associazione, “The Sacred Path”, in uno stabile di via Amendola a Bari, mostrava i suoi presunti crediti per esercitare il mestiere di guaritore/psicologo: titoli conseguiti in California e Slovenia, ma carta straccia in Italia. Gli allievi, alla fine, hanno denunciato il finto psicologo attraverso la partecipazione di alcuni psicologi, ai quali si sono rivolti, ospiti di trasmissioni a tutela dei cittadini. Ed è così hanno avuto avvio le indagini della Digos di Bari.

Allievi costretti a spersonalizzarsi, durante gli esercizi spirituali, al punto da chiedere l’elemosina per strada o subire abusi sessuali costretti all’esercizio del “No limits”, senza limiti. Una truffa che non ha risparmiato i minori. Al momento sono sei gli indagati, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio della professione, concorso in truffa aggravata, violenza privata, sessuale e calunnia.

Le indagini della Digos, coordinate dal sostituto procuratore Francesco Bretone, sono state estese anche ad altre regioni d’Italia, in particolare nel Lazio, in Lombardia e in Sicilia dove la polizia ha effettuato diverse perquisizioni e oscurato siti riconducibili all’organizzazione.



Esercizi Spirituali a caro prezzo: coppia sborsa 100 mila euro

E’ stata la partecipazione a ”Tutte le mattine” di Maurizio Costanzo di una rappresentante del Cesap (centro studi abusi psicologici di Noci), organizzazione onlus che offre supporto alle vittime dei raggiri, a dare avvio all’interesse della polizia al metodo “Arkeon”. Le indagini hanno ben presto confermato le denunce fatte in tv. Inutili le repliche del gruppo Arkeon promotore di una causa per diffamazione contro il Cesap.

In tv, circa un anno fa, si mostrarono prove di come gli affiliati al gruppo venivano raggirati, separati dalle famiglie e dagli amici ricevendo le consegne di simboli segreti e “poteri” taumaturgici.

Persone perbene costrette a pagare caro gli esercizi spirituali che avrebbero dovuto donare loro il benessere interiore. Alla magistratura risulta che una coppia del Nord fu costretta a versare oltre 200 milioni di vecchie lire per seguire i seminari del finto psicologo. Altri ci hanno rimesso 15mila euro per partecipare a un intero ciclo di lezioni. La Digos stima siano state oltre 10mila le persone raggirate in dieci anni di attività dell’associazione “The Sacred Path”.

autore/fonte: Leggo

venerdì 24 aprile 2009

L’Italia delle sette. Ora rischiano gli adulti

L’allarme Riguarda un milione e mezzo di persone. L’aiuto dalle associazioni di familiari
Gli adepti: laureati, disposti a spendere
A me gli occhi, la mente, il cuore, il portafoglio. E, a volte, la coscienza. Sono un milione e mezzo (circa il 3% della popolazione), più donne (64%) che uomini, più adulti (64%) che adolescenti ma senza distinzione di reddito, livello d’istruzione e classe sociale, gli italiani a rischio setta. In un’Italia di anime perse, la setta — di qualsiasi oscurità essa si nutra (il 49% sono psicosette, il 15% pseudo- religiose, il 18% magiche e il 18% predicano spiritismo e satanismo)— esercita un fascino che era giudicato molto pericoloso già nel 1998, alla vigilia del Giubileo e del nuovo millennio: dopo due anni di indagini, il Dipartimento di Pubblica sicurezza consegnò al ministero dell’Interno un dossier di 100 pagine (il 10% delle quali dedicato a Scientology) che conteneva la descrizione di 34 nuovi movimenti religiosi e 36 movimenti magici capaci di «provocare una completa destrutturazione mentale negli adepti, conducendoli spesso alla follia e alla rovina».

Quel rapporto, oggi, è superato sia nei numeri che nei contenuti. Ne è sintomo la creazione, nel dicembre 2006, della Squadra antisette (Sas). Ma è soprattutto attraverso le voci dei protagonisti che il fenomeno delle sette in Italia assume aspetti inquietanti. Maurizio Alessandrini, presidente dell’Associazione nazionale famigliari delle vittime (Favis), viene da un’esperienza personale durissima, un figlio oggi 32enne sparito da otto anni nel vischio velenoso di un gruppo di preghiera capeggiato da una pranoterapeuta che avrebbe dovuto aiutare la madre a trovare sollievo da una grave malattia. «La setta non si presenta mai per quello che è —racconta —, si manifesta per risolvere i tuoi problemi e poi approfitta delle tue difficoltà». Il Favis è nato a Rimini nel 2000 quando Alessandrini ha capito che il problema non era solo suo: «Ora siamo dodici persone che lavorano a tempo pieno, incontriamo istituzioni e politici, rispondiamo a coloro che ci chiamano parlando la stessa lingua di chi ci segnala un caso. Abbiamo riempito un vuoto, perché quando cadi nel baratro non sai a chi rivolgerti ».

I due cellulari sul sito Internet, spesso, sono il primo passo per arrivare a Roma, negli uffici della Sas: «La collaborazione è totale». Sessanta contatti nel 2007. Già 6-7 al mese quest’anno (+25%). «Chiamano i genitori per il figlio, il fidanzato per la fidanzata, i nonni per il nipote. L’attenzione sul fenomeno è cresciuta». E l’identikit del soggetto-tipo, radicalmente cambiato. Tutto, spesso, comincia nell’illusoria innocenza di un corso. Tipo: sviluppa le tue potenzialità nascoste. «Il minimo comune denominatore tra le vittime — spiega don Aldo Bonaiuto dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, l’unica che ha un numero verde antisette occulte attivo sul territorio (800228866) — è un certo livello di disagio provocato da un lutto, una malattia, un abbandono, una crisi personale o economica». C’è chi pensa di non arrivare a fine mese, chi ha perso fiducia nella medicina tradizionale e si avvicina a santoni e guaritori, ci sono minori abbandonati a se stessi e adulti che, semplicemente, non reggono la solitudine. «Ma è sbagliato pensare che sia soprattutto la gente semplice a cadere nella rete dei criminali. Ormai le sette colpiscono in modo trasversale: il 70% dei nostri casi (1.290 nel 2007, ndr) riguarda persone istruite e laureate, disposte a spendere soldi per migliorare la propria condizione psichica o fisica».

Don Aldo è un’autorità in materia: sovente viene chiamato per decifrare simboli, ed è capace di cogliere un segnale di rischio anche da un dettaglio. Gli adolescenti, per esempio, che a scuola si tagliano braccia e gambe con il temperamatite: un autolesionismo dietro il quale si può nascondere un rito d’iniziazione. «Siamo di fronte a una società sempre più fragile, le relazioni non durano, ai ragazzi si regala il motorino ma non si trasmettono valori, la gente cerca risposte ovunque...». E le sette rispondono. Con strumenti fasulli. L’illusione del potere, dell’autostima, della conquista. A quale prezzo? Rinunciando a se stessi e al proprio potere. Pensare che la setta sia irresistibile è profondamente sbagliato. Se si decide di entrare, si può scegliere di uscirne. «Sono entrata in Scientology per tirar fuori mia figlia e sono rimasta intrappolata. In otto anni ho dato alla setta 1.840.000 dollari. Ci ho messo tre anni per liberarmene».

Maria Pia Gardini, cugina di Raul, sul suo viaggio di andata e ritorno negli inferi della coscienza ha scritto un libro (I miei anni in Scientology, edizioni Paoline) che è costretta a presentare scortata dalla polizia. «L’informazione è fondamentale, anche se a rischio non sono solo i giovani: Scientology è piena di manager, industriali e celebrità». La religione, se non hai il dono della fede, è una conquista. La setta un doping con effetto immediato. «In Italia c’è una forte tradizione devozionistica— aggiunge don Aldo —. Si va a caccia del personaggio, dei simboli, delle foto, degli oggetti...». I mesi più fertili sono gennaio, febbraio, marzo («Perché il calendario satanico prevede molti riti») e ottobre, quando si avvicina Halloween e i cimiteri si popolano di esaltati. «Banalizzare, attribuendo questi episodi al folklore di qualche scalmanato, è sbagliato—dice don Aldo —. L’umanità è confusa, bombardata da messaggi che depistano. I turbamenti dell’anima e dello spirito sono sempre più frequenti. E in Italia ci sono ancora molta ignoranza e zero informazione: tutti sanno cosa sono droga e prostituzione. Pochi sanno cosa sono le sette».

A mettere ordine nel magma incandescente ha provato il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (Gris), associazione privata di cattolici che si è costituita nel 1987, puntando i riflettori sul satanismo e contando in Italia circa 500 sette con 3 mila seguaci, in rapida crescita soprattutto tra i giovanissimi. Al telefono antiplagio del Gris, dal ’94 a oggi, sono arrivate oltre 1.500 segnalazioni. Impossibile, invece, un monitoraggio esauriente sul satanismo virtuale su Internet: si sarebbe passati dai 114 gruppi nel ’99 ai 322 nel 2000, ai 500 L’allarme Riguarda un milione e mezzo di persone L’aiuto Arriva dalle associazioni di familiari odiern i . L a scomparsa del reato di plagio, abolito nell’81 dalla Corte Costituzionale, di certo non ha favorito l’individuazione delle sette sataniche, che inseguono il reclutamento attraverso tecniche di lavaggio del cervello. Secondo Giuseppe Ferraris, segretario nazionale del Gris, è appropriato parlare di «impegni di fede di bassa qualità che vengono offerti scontati, all’interno di un mercato in cui si tende a trattare la religione come un qualunque altro prodotto, che se non soddisfa più può essere facilmente sostituito».

Lorita Tinelli, presidente del Centro ricerche abusi psicologici (Cesap), è la psicologa che l’anno scorso ha aiutato la Digos di Bari a sgominare Arkeon, psicosetta con oltre 10 mila adepti in tutta Italia. «Ho visto persone annullare il proprio sé mettendosi nelle mani di un guru. Le sette, ormai, soddisfano i bisogni di ogni età ed estrazione sociale: scordiamoci lo stereotipo dell’adolescente imbambolato ». Nel 2007 al numero fisso del Cesap sono arrivate seimila richieste di aiuto. Seimila anime che hanno sussultato al richiamo della coscienza. Venderle in saldo alle sette al discount delle fedi è il compromesso più basso al quale si possa scendere.
Gaia Piccardi
23 maggio 2008


Corriere della Sera > Cronache

giovedì 23 aprile 2009

Seminari orientali per risolvere problemi di salute, 11 indagati

09 settembre 2008 Conclusa dalla Procura l'indagine sul metodo Arkeon
Le vittime della psicosetta arrivavano a pagare decine di migliaia di euro di Antonio Scotti
Organizzavano seminari ispirati a tradizioni spirituali orientali, con l’obiettivo di risolvere problemi di coppia o di salute. Era il cosiddetto metodo Arkeon, una sorta di psicosetta diffusa in tutta Italia che, in poco meno di dieci anni, ha raccolto migliaia di adepti. Persone truffate e “condannate” a pagare migliaia di euro sotto il ricatto persuasivo dei responsabili. Tra questi, secondo quanto riportato dall’accusa, figurerebbe Vito Carlo Moccia, 57 anni di Noicattaro. L’uomo, vera e propria mente dell’organizzazione, risiedeva a Milano, dove da anni svolgeva, pur non possedendo il titolo di laurea, la professione di psicologo. A lui ed altre dieci persone vengono contestati dalla Procura i reati di associazione per delinquere, truffa, maltrattamenti di minori, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, e incapacità procurata da violenza.

Secondo le testimonianze di alcune vittime, per poter partecipare ai corsi della psicosetta si poteva arrivare a pagare decine di migliaia di euro. Si partiva da una quota minima di 260 euro, per poi aumentare il prezzo man mano che i livelli di risoluzione dei casi si dimostravano più complessi.

http://www.barilive.it/News/news.aspx?idnews=10712

mercoledì 22 aprile 2009

Bari, a giudizio 11 seguaci psico-setta

BARI - La procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per undici persone coinvolte nell’inchiesta sul 'metodo Arkeon'. Si tratta – secondo gli investigatori – di una sorta di 'psico-setta' che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali.

Nell’indagine della procura di Bari vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato.

Secondo l'accusa, a capo dell’associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari) residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.

29/1/2009

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO DALLA PUGLIA

martedì 21 aprile 2009

Truffe a Bari,fermata psico-setta

Operazione della Digos:sei gli indagati

Vasta operazione della Digos di Bari che ha permesso di individuare e sgominare i componenti di una "Psico setta" operante su tutto il territorio nazionale i cui responsabili percepivano dagli adepti ingenti somme di denaro. Sei le persone indagate con accuse che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di professione, medica, fino alla truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata e calunnia.
Nel corso dell'attività svolta, oltre alla denuncia dei responsabili, sono stati sequestrati la sede dell'associazione nel capoluogo pugliese e i siti internet ad essa collegati. Il sostituto procuratore della Repubblica di Bari, Francesco Bretone, ha concluso un'indagine durata un anno e nata dal racconto-denuncia fatto da alcuni 'adepti' in due trasmissioni televisive in onda su emittenti nazionali.

Secondo quanto accertato dalle indagini, condotte dalla Questura di Bari, l'associazione nota come "The Sacred Path", con sede amministrativa a Bari, operava su internet in varie parti d'Italia attraverso seminari a pagamento con cui si prometteva ai partecipanti di poter acquisire capacità di autoguarigione fisica e spirituale grazie ad un percorso di insegnamento di tecniche, secondo gli investigatori, vagamente ispirate a filosofie orientali.

Gli adepti, per partecipare alle riunioni organizzate in sale di vari Hotel, avrebbero pagato cifre comprese tra i 250 euro d'iscrizione e i 15mila euro. Una coppia del nord Italia avrebbe, invece, pagato una somma molto più elevata e vicina ai 100mila euro.

L'associazione operava da circa 10 anni con il metodo "Ankeon" 'brevettato' dal presunto organizzatore dell'attività illecita, V.C.M, 55 anni di Noicattaro (Bari), che a sua volta lo avrebbe ceduto, pare a fronte di denaro, agli altri indagati che avrebbero operato la stessa attività tra Roma, Palemo, Milano e Latina. Circa una cinquantina sono le denunce giunte fino ad ora agli investigatori, che hanno sequestrato la sede amministrativa barese insieme ad alcuni incartamenti, ed hanno provveduto alla chiusura dei siti internet utilizzati per pubblicizzare l'attività e cercare adepti.

Tgcom

sabato 18 aprile 2009

Setta del sesso, 11 persone a giudizio

PESCARA. Promettevano guarigioni miracolose da malattie fisiche o «spirituali». Ma le terapie, compresa l’imposizione delle mani, erano a sfondo sessuale. Dopo la denuncia di una delle vittime, 11 componenti della psico-setta del gruppo Arkeon stanno per essere processati. L’inchiesta è stata conclusa dalla Procura di Bari che ipotizza l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa e a commettere altri reati come la violenza privata e l’esercizio abusivo della professione medica. Le sedute a pagamento, da 260 euro in su, avvenivano anche a Pescara e Montesilvano. La vittima racconta: ecco come mi toccavano. (In Pescara)

il Centro — 31 gennaio 2009 pagina 00 sezione: L'AQUILA - TERAMO - CHIETI


http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2009/01/31/CAQPO_CA106.html

giovedì 16 aprile 2009

All'Allegri le riunioni dei seguaci Arkeon

Il quartier generale padovano della presunta psicosetta The Secret Path era nella sala Perlasca
dell’aeroporto Allegri. Dopo i festini, si scopre che al primo piano del discusso scalo di via Sorio
due volte al mese si riuniva la succursale padovana di Arkeon, l’associazione indagata dalla
procura di Bari per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione
medica, truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata e calunnia. All’Allegri si tenevano i
seminari di Arkido, una variante di Arkeon, che fa parte della stessa organizzazione che pare si
occupi di reclutamento. Tutti i siti dell’organizzazione sono stati oscurati dalla polizia postale di
Bari. Da oltre quattro anni una trentina di associati si riunivano in tre giorni di immersione totale
nella sala affittata alla società Aeroporto Civile per la somma di 70 euro al giorno. A prendere
accordi con l’Allegri S.Z. che tutti chiamano maestro. Gli appuntamenti si teneva per lo più durante
i fine settimana e a fine novembre erano in programma altri due cicli di seminari che a quanto pare
sono stati congelati dopo le vicende giudiziarie. Seminari quanto meno anomali, che non sono
sfuggiti al personale dell’Allegri. Venti, trenta persone che si chiudevano per l’intera giornata
dentro la sala Perlasca con le tapparelle abbassate, con il cibo portato dentro da un servizio
catering, ma soprattutto scandite da gong e rumori inquietanti. «Ho visto fuggire donne in lacrime,
disperate» racconta un ex dirigente dell’aeroporto «C’erano giovani e anziani e da quanto mi
sembrava la prima mezza giornata era destinata al reclutamento dei nuovi soci, ad una sorta di
loro iniziazione. Tutti con il cartellino con scritto solo il nome di battesimo». Una circostanza
confermata da una pagina web del sito recuperata il 26 settembre in cui si descrivono i seminari
Arkido e in cui è espressamente specificato che la prima mezza serata è gratuita e aperta al
pubblico. C’è chi ha visto bambini lasciati per ore nell’androne, d’inverno, al freddo in attesa che i
genitori finissero i corsi. C’è chi si è preoccupato per quei rumori equivoci che provenivano dalla
stanza ed è entrato a vedere, trovando tutti al lume di candela disposti a cerchio. In molti all’Allegri
pensavano che si trattasse di gente strana. Tutti hanno collegato i servizi di Striscia la Notizia con
quelle riunioni che si tenevano nella sala Perlasca, con quel cartellone dal nome simile che in
realtà era un «brand» della stessa psicosetta.

Il mattino di Padova — 02 novembre 2007 pagina 18 sezione: CRONACA

mercoledì 15 aprile 2009

C'è crisi dilagano le psico-sette:le prime vittime sono i manager

Promettono benessere psicofisico e rendimento massimo nel lavoro. L'adepto è reclutato nei corsi di formazione, ma gli portano via tutto.

New age, suggestioni millenaristiche, religione fai-da-te, incertezza economica. La miscela in cui prosperano le «psico-sette» è questa, e dà alla testa alle persone. Le più fragili, certo, ma non necessariamente le meno attrezzate culturalmente e socialmente.


Il fenomeno delle psico-sette è in crescita costante negli ultimi anni, e in Lombardia raggiunge numeri da record. Le psico-sette sono gruppi che, dietro la facciata di corsi «full immersion» di autostima o di benessere psicofisico, nascondono la realtà di abusi psicologici, e a volte anche fisici, e il malcelato obiettivo di truffare e derubare gli adepti, privandoli della loro dignità e truffandoli. La novità sorprendente è che, secondo i centri d’aiuto, la vittima-tipo è un uomo, giovane (29 anni), laureato, professionista (architetto, avvocato, ingegnere).
Sorprendenti anche le modalità di «reclutamento»: sempre più spesso i potenziali obiettivi vengono individuati nell’ambito di corsi di formazione professionale, o comunque in ambito lavorativo, e poi contattati al di fuori dell’ufficio o dello studio, e attirati nella setta, in un vortice dal quale difficilmente riescono a uscire con le loro forze.
Dal quel momento inizia l’incubo. Un incubo che fa leva sull’isolamento dell’adepto, e su seminari incentrati su tecniche più o meno desunte dalla psicologia ufficiale. I corsi a mille euro al giorno, nei fine settimana, in luoghi isolati, e i «livelli» da salire in questi presunti «livelli» di conoscenza e autocontrollo.
La soggezione psicologica si realizza mediante una sorta di «lavaggio del cervello», che induce falsi ricordi (abusi infantili o maltrattamenti) che hanno l’obiettivo di separare la vittima dalla sua famiglia e dal contesto relazionale quotidiano, per relegarla in una condizione di dipendenza assoluta.
Il Cesap, Centro studi abusi psicologici, ha ricevuto più di 4mila richieste di aiuto in un anno, 3200 da amici e familiari di persone che hanno subìto violenze e soprusi. La Lombardia è la regione con la maggior diffusione di questi fenomeni: 230 richieste di aiuto nell’ultimo anno di dati, in 200 casi pervenute da familiari e amici. La religione, il satanismo, le virtù taumaturgiche non hanno più l’esclusiva. Spiega il presidente del Cesap, Lorita Tinelli: «All’inizio c’è un vero e proprio bombardamento d’affetto e di attenzioni, l’ambiente non viene percepito come un pericolo». E cadono le difese: «Si tratta di tecniche apprese in modo confuso da culture e discipline diverse, un sincretismo di tecniche e dottrine filosofiche che pretendono di porre l’individuo al centro del cosmo, “dio di se stesso”, con la promessa di migliorare il rendimento psicofisico e il benessere. Nei momenti di crisi economica questi fenomeni crescono».
A quel punto la frequenza di questi pseudo percorsi di formazione spirituale viene vissuta come un’esigenza imprescindibile, da pagare con migliaia di euro a settimana. Il proselitismo è selvaggio. Chi cade nella rete cambia visibilmente il suo modo di esprimersi e di stare con gli altri. Si scontra con i propri cari. Questa è la prima spia. E in genere sono loro che chiedono aiuto, salvandolo (a volte) dalla rovina, economica e mentale. Per punire i responsabili una sola strada: l’abuso della professione psicologica.

Alberto Giannoni


http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=319149

7 gennaio 2009

martedì 14 aprile 2009

Psico-setta, pm: “Undici a processo”

Hanno truffato molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari, promettendo che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità o da problemi spirituali. La procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 persone coinvolte nell’inchiesta sul “metodo Arkeon”. A capo dell’associazione criminale c’era Vito Carlo Moccia,57 anni, di Noicattaro.


30 gennaio 2009

http://city.corriere.it/cronaca-bari.shtml

sabato 11 aprile 2009

Fratellanza Terremoto dell'Abruzzo



dedicata a tutti quei fratelli che purtroppo non si potranno più vedere

e per tutti quelli che non si parlano e non si vedono da tempo ... per via delle teorie bislacche di arkeon

venerdì 10 aprile 2009

LUTTO NAZIONALE





Partecipo al Lutto Nazionale con il mio silenzio per le vittime del terremoto in Abruzzo.

Oggi non è giorno di polemiche. Bisogna avere rispetto per il lutto.
E' anche il venerdì Santo e questo deve ricordarci come cattolici la morte di Nostro Signore

martedì 7 aprile 2009

Aiutiamo i terremotati d'abruzzo con una donazione

RACCOLTE FONDI

Ho trovato questo aricolo molto utile :

Terremoto in Abruzzo, solidarietà e aiuti



Il Dipartimento della Protezione civile ribadisce l'appello a non improvvisarsi soccorritori e fornisce alcuni consigli utili per gestire l'emergenza. La Caritas e la Croce Rossa hanno aperto fondi di solidarietà: dove disponibile abbiamo indicato anche il codice Bic per i bonifici dall'estero. Stop alle donazioni di sangue

OFFRI ALLOGGIO AI TERREMOTATI? CONTATTA LA PROTEZIONE CIVILE A QUESTO NUMERO VERDE 800860146
Dopo la scossa di terremoto avvertita intorno alle 3 e mezza di questa notte in Abruzzo e nel Lazio, le colonne mobili della Protezione civile di Lazio, Umbria, Toscana, Campania sono partite immediatamente per i soccorsi, seguite da quelle delle altre regioni. La procedura di emergenza prosegue con l’allerta nazionale dei vigili del fuoco.

Ecco una serie di indicazioni utili per esprimere solidarietà e dare un aiuto concreto alle popolazioni colpite dal sisma:


Conti correnti e donazioni


Il quotidiano "il Centro" di concerto con il gruppo editoriale
Finegil-Repubblica-L'Espresso e con le Casse di risparmio dell'Aquila -
Carispaq, di Pescara - Caripe e di Teramo - Tercas
lancia una sottoscrizione popolare per aiutare le famiglie
aquilane sconvolte dal sisma.
Chiunque volesse contribuire con una somma in denaro può farlo utilizzando
i numeri di conto corrente sotto elencati:

Banca CARISPAQ SPA
"Vittime terremoto L'Aquila"
Codice Iban: IT 53 Z 06040 15400 000 000 155 762
Codice Bic: BPMOIT22XXX

Banca CARIPE SPA
"Raccolta fondi pro terremotati d'Abruzzo"
Codice Iban: IT 19 B 06245 15410 000 000 000 468
Codice Bic: BPALIT34
presso Banca Caripe Spa Sede Pescara
Corso Vittorio Emanuele 102/104 - Pescara.

Banca TERCAS SPA
"Raccolta fondi pro terremotati d'Abruzzo"
Codice Iban: IT 48 L 06060 15300 CC 090 005 35 65
presso Banca Tercas Spa Sede Teramo
corso San Giorgio 36 - Teramo.


La Caritas Italiana ha istituito un fondo di solidarietà promuovendo una colletta per aiutare la popolazione abruzzese. Per sostenere gli interventi in corso (causale “TERREMOTO ABRUZZO”) si possono inviare offerte a Caritas Italiana:

- tramite C/C POSTALE N. 347013 o
- tramite UNICREDIT BANCA DI ROMA S.P.A.
IBAN: IT38 K03002 05206 000401120727
BIC: BROMITR1707 (per i bonifici dall'estero)

Offerte sono possibili anche tramite altri canali:

Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma - Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012 (BIC: BCITITMM)
Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma - Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097 (BIC: BKRAITMM)
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma - Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113 (BIC: CCRTIT2T84A)
CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d’ufficio)


C'è anche il fondo della Caritas diocesana di Roma. È possibile contribuire alla colletta di solidarietà con: Versamenti c/c postale - numero di conto corrente postale 82881004 (IBAN: IT77K0760103200000082881004) intestato a Caritas diocesana di Roma, specificando nella causale «Terremoto Abruzzo»; Bonifico bancario - IBAN: IT13R0306905032000009188568, specificando nella causale "Terremoto Abruzzo".

Anche la Caritas Ambrosiana, che fa capo alla Diocesi di Milano, ha avviato una raccolta fondi aprendo un conto corrente. E' possibile sin d'ora esprimere concreta solidarietà partecipando alla "raccolta fondi - causale Terremoto Abruzzo 2009 - donazione diretta presso l'Ufficio raccolta fondi di Caritas Ambrosiana, via San Bernardino 4, Milano (orari: dal lunedì al giovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30 e il venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30)- conto corrente postale n. 13576228 intestato a caritas ambrosiana onlus - conto corrente bancario n. 578 - cin p, abi 03512, cab 01602 presso l'agenzia 1 di milano del credito artigiano e intestato a caritas ambrosiana onlus iban: it16p0351201602000000000578. Oppure donazione telefonica tramite carte di credito chiamando il numero 02.76.037.324 in orari di ufficio.

La Croce Rossa Italiana ha lanciato un appello di emergenza a livello internazionale, chiedendo a tutta la popolazione di "partecipare ad un grande sforzo di solidarietà per alleviare la sofferenza di tutte le vittime del terremoto" . Per effettuare donazioni alla Croce Rossa Italiana si possono utilizzare:

- il Conto corrente bancario C/C n. 218020, presso Banca Nazionale del Lavoro - Filiale di Roma Bissolati - Tesoreria - via San Nicola da Tolentino 67 - Roma; intestato a Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 - 00187 Roma; codice Iban IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020, codice Bit: BNLIITRR (per i bonifici dall'estero); causale pro terremoto Abruzzo;

- il Conto corrente postale n. 300004 intestato a Croce Rossa Italiana via Toscana 12 - 00187 Roma, codice Iban IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004, causale pro terremoto Abruzzo.

- è anche possibile effettuare dei versamenti online, attraverso il sito web della Cri.


Aiuti e raccolte


La Croce Rossa ha aperto la sala operativa nazionale di Legnano e i Centri interventi d'emergenza (Cie) di Verona, Roma, Potenza e Palermo per la raccolta di generi di prima necessità (coperte, vestiti, pannolini, latte in polvere, casse d'acqua) da spedire nelle zone terremotate. La Cri ha annunciato di avere già inviato nelle zona del disastro 10 mila coperte per fare fronte alle primissime esigenze delle persone rimaste senza abitazione.
L'associazione ambientalista "Fare ambiente" sta coordinando la raccolta di materiali di prima necessità presso la propria sede di Roma, in Via Nazionale, 243, tel. 06 48029924.

Rifondazione Comunista sta organizzando iniziative di solidarietà con le popolazioni colpite dal terremoto.
La Federazione Prc di Pescara (via F. Tedesco, 8) funzionerà come centro di raccolta materiali e di accoglienza per gli evacuati. Singoli o strutture che abbiano la possibilità di accogliere gli sfollati possono chiamare il numero 085.66788.
Inoltre, chiunque volesse partecipare all'organizzazione dei soccorsi può chiamare: Federazione Prc Pescara: 085.66788 (accoglienza evacuati); Richi: 339.3255805 (generi di prima necessità come acqua, pasta, latte UHT, biscotti); Marco Fars: 334.6976120; Francesco Piobbichi: 334.6883166. Oppure si può spedire una mail al seguente indirizzo: piobbico@hotmail.com

Su Facebook si moltiplicano i gruppi che organizzano iniziative di solidarietà per le vittime della tragedia e i paesi coinvolti nel disastro. Anche Legacoop Nazionale e Legacoop Abruzzo si sono attivate distribuire generi di prima necessità, e in particolare acqua e latte, in coordinamento con la Croce Rossa. Ulteriori e più articolate iniziative di solidarietà e di sostegno alla popolazione dei centri colpiti dal sisma saranno definite nelle prossime ore, per rispondere alle esigenze che si manifesteranno ed in linea con le indicazioni che verranno fornite dalla protezione civile.


Numeri utili


La Protezione civile Abruzzo ha messo a disposizione un numero verde attivo 24 ore su 24 per richiedere informazioni: 800860146. Resta attivo 24 ore su 24 anche il numero della Protezione civile Abruzzo: 80.35.55.
Per segnalazioni di offerte di alloggio alle persone terremotate potete scrivere un'email alla Protezione civile.

Donazione di sangue

Il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi chiede che vengano sospese le donazioni di sangue. "Abbiamo sangue a sufficienza e ringraziamo tutti coloro che lo hanno donato", ha precisato Chiodi, "i centri trasfusionali regionali non sono più in grado di accogliere altre donazioni". Al momento - precisa l'Avis di Bologna - "le unità di sangue richieste dalle zone sismiche sono state già inviate". Appelli per la donazione di sangue erano stati lanciati nelle prime ore di questa mattina sia dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

Soccorsi

Da tutto il Lazio circa 40 squadre con più 200 volontari hanno raggiunto le zone di ammassamento in Abruzzo e sono a disposizione della Protezione civile nazionale per le operazioni di soccorso. Altrettante sono state allertate e sono pronte a operare. La Protezione civile regionale ha messo a disposizione dei soccorsi tre elicotteri regionali normalmente utilizzati per la lotta agli incendi, mentre i volontari della Protezione civile del Lazio hanno già portato in Abruzzo centinaia di tende per ospitare persone, 3 cucine da campo, mezzi per il movimento terra come ruspe, bobcat ed escavatori, oltre a torri faro per garantire con le fotoelettriche i soccorsi anche dopo il tramonto. Intervenute anche squadre di volontari con unità cinofile. La Protezione civile ribadisce l'appello a non improvvisarsi soccorritori: "Le operazioni di soccorso vanno effettuate da coloro che sono in grado di farlo. Ci sono centinaia di uomini sia delle componenti istituzionali che volontari della Protezione civile ma comunque si tratta di professionisti".

I capi scout dell'Agesci (Associazione guide e scout italiani) sono stati autorizzati dalla Protezione civile a partecipare alle operazioni di soccorso. L'organizzazione degli scout sta preparando, come sempre in casi di emergenza, in tutte le regioni le schede di partecipazione per i capi scout che vorranno prendere parte alle operazioni. La Croce Rossa è già arrivata nella Regione con attrezzature sanitarie, tra cui un Posto medico avanzato e le unità cinofile e gli ospedali romani sono stati tempestivamente posti in stato di allerta per l’eventuale accoglienza di feriti gravi provenienti dalle zone colpite dal sisma. Croce Rossa Italiana sta organizzando anche una raccolta a livello nazionale per far confluire tutto il necessario nell’area colpita dal terremoto.

I consigli

Il Dipartimento della Protezione Civile raccomanda di:
- non mettersi in viaggio verso i luoghi colpiti dal terremoto;
- limitare al massimo l'uso del telefono, per agevolare tutte le operazioni di soccorso e lasciare libere le linee agli operatori, evitando sovraccarichi di rete.

Cosa fare in caso di terremoto:
- Cercate riparo all'interno di un vano di una porta inserita sotto un muro portante o sotto una trave: se rimanete al centro della stanza, infatti, potreste essere feriti dalla caduta di vetri, intonaco o altro materiale.
- Non precipitatevi per le scale: dopo una scossa sismica sono la parte più debole di un edificio. Per lo stesso motivo non usate l’ascensore che potrebbe bloccarsi.
- Alla fine della scossa ricordatevi, prima di uscire di casa, di chiudere gli interruttori generali del gas e della corrente elettrica per evitare di innescare incendi e deflagrazioni.
- Da ultimo vi ricordiamo di non bloccare le strade con le auto: lasciatele libere per i mezzi di soccorso.

di Monica Rubino e Tiziano Toniutti


Ed aggiungo: attenzione a chi propone raccolte fondi non istituzionali, il mondo è pieno di approfittatori senza scrupoli, capaci di approfittarsi anche delle disgrazie altrui.