lunedì 27 aprile 2009

Smantellata la setta Arkeon, "truffa ai danni della buona fede"

Cronaca
Bari: fingendosi psicologo aveva messo in piedi una "psico-setta"
"Maestro" e cinque collaboratori indagati per associazione a delinquere

BARI - I soldi non danno la felicità, ma aprono tanti piccoli spiragli su di essa. Scorciatoie che richiedono un pedaggio, in questo mondo dove niente è davvero in regalo. Non deve meravigliare quindi che in tanti, circa diecimila, si siano lasciati tentare dalle promesse del “Maestro” Vito Carlo Moccia e dei suoi discepoli, attualmente indagati da ben 5 questure per associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, nonché per commissione in concorso dei reati di truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata, calunnia.
Gli indagati, residenti nelle province di Bari, Roma, Latina, Milano e Palermo, da oltre dieci anni tenevano regolarmente dei seminari per diffondere “Arkeon”, un metodo di conquista della pace interiore e del benessere psicofisico. Pagando le tariffe previste, in media comprese tra i 250 e i 1000 euro, con picchi che hanno toccato i 200 milioni di lire, si poteva guadagnare qualche metro sul sentiero sacro a cui era ispirata l’associazione, “The sacred path” per l’appunto.
Una vera e propria “psico-setta” la cui influenza su persone evidentemente fragili ha avuto effetti devastanti, tali da convincere i partecipanti a sottoporsi ai “No limits”, sedute di gruppo durante le quali il maestro istigava a tenere comportamenti “di massima libertà, anche sessuale”. Riunioni dal forte impatto psicologico ed emotivo, dunque, alle quali partecipavano anche alcuni minorenni.
La notizia dei sei avvisi di garanzia e delle perquisizioni e sequestri avvenuti nella sede amministrativa dell’Associazione, in via Amendola n°172/C, nonché dell’oscuramento dei siti che la pubblicizzavano, è stata data oggi da Vincenzo Speranza, questore di Bari, e da Stanislao Schimera, capo della Digos di Bari, durante la conferenza stampa con la quale sono stati resi pubblici i primi dettagli dell’operazione.
Dal 2006, quando i programmi televisivi “Tutte le mattine” e “Mi manda Raitre” hanno raccolto le prime denunce, le testimonianze raccolte sono diventate una cinquantina. Ma gli inquirenti lanciano un appello a chiunque possa fornire ulteriori testimonianze: di farsi avanti, per aiutare a mettere la parola fine a quella che è stata definita una “truffa ai danni della buona fede e ingenuità della gente”.
11/10/2007
Emanuela Jacovone