Vasta operazione della Digos di Bari che ha permesso di individuare e sgominare i componenti di una "Psico setta" operante su tutto il territorio nazionale i cui responsabili percepivano dagli adepti ingenti somme di denaro. Sei le persone indagate con accuse che vanno dall'associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo di professione, medica, fino alla truffa aggravata, violenza sessuale, violenza privata e calunnia.
Nel corso dell'attività svolta, oltre alla denuncia dei responsabili, sono stati sequestrati la sede dell'associazione nel capoluogo pugliese e i siti internet ad essa collegati. Il sostituto procuratore della Repubblica di Bari, Francesco Bretone, ha concluso un'indagine durata un anno e nata dal racconto-denuncia fatto da alcuni 'adepti' in due trasmissioni televisive in onda su emittenti nazionali.
Secondo quanto accertato dalle indagini, condotte dalla Questura di Bari, l'associazione nota come "The Sacred Path", con sede amministrativa a Bari, operava su internet in varie parti d'Italia attraverso seminari a pagamento con cui si prometteva ai partecipanti di poter acquisire capacità di autoguarigione fisica e spirituale grazie ad un percorso di insegnamento di tecniche, secondo gli investigatori, vagamente ispirate a filosofie orientali.
Gli adepti, per partecipare alle riunioni organizzate in sale di vari Hotel, avrebbero pagato cifre comprese tra i 250 euro d'iscrizione e i 15mila euro. Una coppia del nord Italia avrebbe, invece, pagato una somma molto più elevata e vicina ai 100mila euro.
L'associazione operava da circa 10 anni con il metodo "Ankeon" 'brevettato' dal presunto organizzatore dell'attività illecita, V.C.M, 55 anni di Noicattaro (Bari), che a sua volta lo avrebbe ceduto, pare a fronte di denaro, agli altri indagati che avrebbero operato la stessa attività tra Roma, Palemo, Milano e Latina. Circa una cinquantina sono le denunce giunte fino ad ora agli investigatori, che hanno sequestrato la sede amministrativa barese insieme ad alcuni incartamenti, ed hanno provveduto alla chiusura dei siti internet utilizzati per pubblicizzare l'attività e cercare adepti.
Tgcom