lunedì 2 novembre 2009

Psicosette, l'inganno si cela nei corsi aziendali

Il Gris indica come difendersi da un fenomeno dilagante

Per psicosette o «movimenti di sviluppo del potenziale umano» si intendono quei movimenti che mirano essenzialmente a sviluppare o potenziare le capacità psico-relazionali avendo come target di riferimento sia individui, ai quali viene promesso generalmente un miglioramento affettivo, professionale e relazionale, sia aziende, alle quali vengono proposti corsi di potenziamento del personale. In entrambi i casi, la tecnica di approccio consiste anzitutto in una sorta di analisi dello stato di salute della persona/azienda, effettuata rispettivamente attraverso appositi questionari e test aziendali; si passa quindi ad evidenziare, ingigantendoli, eventuali - ma immancabili! - difetti e punti critici, per poi, finalmente, proporre strumenti (libri) e corsi che sarebbero indispensabili per porvi rimedio.

La grande diffusione di tali corsi aziendali è stata particolarmente favorita dall'introduzione, negli ultimi 10-20 anni, dei concetti di «Qualità totale» e di tutte le relative certificazioni, ormai obbligatorie, che hanno comportato un boom di organizzazioni che propongono corsi similari, non sempre facilmente distinguibili dai movimenti succitati. L'origine storica sono le scuole di successo per manager nell'America del dopoguerra, mentre l'ambito di sviluppo culturale è quello della caduta delle ideologie forti, con un ripiegamento su aggregazioni legate a bisogni fondamentalmente individualistici, parallelamente alla disgregazione e frantumazione del sacro con l'emergere della tendenza a «credere senza appartenere». Per la verità, l'interesse per la sfera propriamente religiosa non è univoco né sempre esplicito. Infatti, se uno dei gruppi più diffusi (Scientology) si definisce una religione a tutti gli effetti, altre, come «Silva Mind Control», negano qualsiasi influenza religiosa; nella grande maggioranza dei piccoli gruppi di consulenza aziendale vige la prassi - in stile tipicamente new-age - di dichiarare una libertà di «doppia appartenenza», che poi risulta, alla prova dei fatti, sempre più difficilmente sostenibile. Tanto più che al massimo si arriva alla concezione di una sorta di «dio-Energia Superiore»: più l'apice di un percorso di purificazione psicologica che il Dio rivelato e fonte di un cammino di fede.

Per una valutazione complessiva del fenomeno, possiamo citare i seguenti aspetti positivi: lo sforzo per un migliore uso delle proprie capacità; un certo ottimismo, proprio del cosiddetto pensiero positivo; la valorizzazione dell'individuo in una società anonima e disumanizzante. Ma molti di più sono i rischi o aspetti critici, tra i quali: l'uso di metodi pseudo-psicoterapici applicati al di fuori di un contesto propriamente terapeutico e per di più spesso effettuati da sedicenti esperti non muniti di titoli appropriati; un aumento eccessivo di autostima; inaridimento affettivo generalizzato e accentuato con familiari non aderenti al gruppo elitario; la tendenza alla creazione di una dipendenza psicologica, ma non di rado anche economico-lavorativa, nei confronti del leader-conduttore o del gruppo.

Infine ci permettiamo di suggerire alcuni criteri di discernimento utili per distinguere organizzazioni dubbie da altre più affidabili: l'incongruità dei costi (non dovrebbero discostarsi di molto da tabellari ufficiali per corsi similari presso le Camere di Commercio); la sede e relative modalità di svolgimento dei corsi, caratterizzati da una limitazione della libertà personale e dal mancato rispetto dei ritmi riposo-veglia; l'uso sistematico - e talora ossessivo - di strumenti secondari e del tutto estranei all'organizzazione del lavoro, quali musiche e ritmi specifici, diversi colori, slogan e frasi stereotipate, la cura ossessiva dell'abbigliamento (frequenti le divise simil-militari), delle posture e dei comportamenti formali; le qualifiche generiche (esperto) dei docenti; il clima di segretezza unito alla richiesta di informazioni personali e familiari (spesso anche intime) del tutto estranee al tipo di lavoro svolto; la tendenza a proporre di continuo corsi di livello - e costo - superiore, pressoché all'infinito.

Antonio Fasol, Gris di Verona