giovedì 1 ottobre 2009

Pseudo-setta, va a processo l'Arkeon




BARI - Il gup del tribunale di Bari Marco Guida ha rinviato a giudizio dieci delle undici persone coinvolte nell’inchiesta sul «metodo Arkeon». La posizione dell’undicesimo indagato è stata stralciata. Si tratta - secondo l’accusa - di una sorta di «psico-setta» che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari, dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali.

LE ACCUSE - Nell’indagine vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia, che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale, ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato.

SEDICENTE PSICOLOGO RESIDENTE A MILANO - Va alla sbarra anche il capo dell'organizzazione, Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro e residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli e che, secondo l’inchiesta del sostituto procuratore Francesco Bretone, era il capo dell’associazione criminale. Nei seminari - sostiene il pm - Moccia faceva fare esercizi terapici che portavano alla spersonalizzazione e all’accettazione di qualsiasi indicazione venisse dal «maestro». Tra gli esercizi richiesti c’era quello di travestirsi e andare a chiedere l’elemosina per strada o sottoporsi all’esercizio del «no limits», durante il quale, secondo le denunce presentate, alcune vittime sarebbero state indotte a credere di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni. Alcuni ragazzini inoltre, sarebbero stati costretti ad assistere a episodi di forte impatto emotivo: un bimbo di dieci anni vide la mamma picchiare l’ex convivente, un diciassettenne conobbe particolari sulla vita sessuale del padre. Secondo l’accusa, il gruppo riusciva a creare una dipendenza psicologica inducendo le vittime a partecipare in maniera costante ai seminari.

LE PRATICHE
- «Tutti in piedi che camminano in una stanza con musica new age di sottofondo. Al segnale del «maestro» si fermano di fronte ad un adepto a caso fissandolo negli occhi. Poi il maestro ordina di ripetere alla persona difronte "Io ho fiducia in te, ti offro io mio amore" e l’altro deve rispondere "Io ho un segreto che non ho mai detto a nessuno"». E’ uno degli inquietanti passaggi contenuti nelle carte dell’inchiesta che ha smascherato la setta

DENUNCIA IN TV
- Le indagini sono partite nel 2006 dopo che alcuni ex seguaci del gruppo avevano partecipato alle trasmissioni televisive «Tutte le mattine» di Maurizio Costanzo e «Mi manda Raitre» condotta da Andrea Vianello.

29 settembre 2009