mercoledì 16 novembre 2011

da Totembluart

In questi giorni è scoppiato un caso che avrebbe dovuto scoppiare molto prima d’ora. Si tratta delle psicosette o movimenti di sviluppo del potenziale umano, come si fanno chiamare.Quando si parla di sette è inevitabile pensare a Satana e ai suoi sedicenti adepti, tristemente noti alle cronache di questi anni. Eppure il satanismo rappresenta solo un piccolo frammento di questo sfaccettato mondo che include nuovi culti, comunità spirituali, movimenti religiosi, magici o new age.Questo fenomeno ancora poco conosciuto ha portato, in questi ultimi giorni dopo anni di indagini, allo smantellamento dell’associazione del maestro Reiki Vito Carlo, The sacred path.Un percorso di ricerca interiore attraverso la guida di un maestro, terapie di gruppo per liberarsi dalle emozioni represse, per combattere le malattie, un cammino nei territori dell’anima attraverso particolari rituali, tra incensi, tamburi, urla e pianti. Queste le pratiche dell’associazione, definite dallo stesso Reiki metodo Arkeon.Ma di cosa si tratta esattamente? Una specie di setta? Una pseudo terapia di gruppo per liberare la psiche? Arkeon sembra un metodo per esaltare l’emotività delle persone, per liberarli da traumi subiti.Unendo insieme metodo Arkeon e trattamenti di pressione psicologica, il maestro scavava nell’interiorità delle persone e le convinceva a sfogare le emozioni represse, ad urlare la propria rabbia di fronte a tutti, a mettere in discussione la propria vita ed i propri rapporti affettivi e familiari. Tutto a pagamento, ovviamente: il primo incontro costava 260 Euro, ma i seminari successivi, i cosiddetti intensivi, arrivavano fino a 1.200 Euro.In questo caso, il maestro, spacciandosi per psicologo psicoterapeuta e trafficando con qualche rudimento di psicologia (ma anche con tecniche più o meno esoteriche) avrebbe indotto pazienti a crearsi delle false memorie contenenti storie di abusi sessuali in età precoce e li avrebbe indotti a rivivere questi momenti nel presente a scopo terapeutico per cancellare il presunto trauma.Questi falsi psicoterapeuti, come spiega la dottoressa Lorita Tinelli, presidente del Cesap (Centro studi sugli Abusi Psicologici) rileggono i problemi, delle persone che si sono rivolte al gruppo per qualche disagio, sempre e solo come conseguenza di traumi inflitti da altri; è un modo per creare conflitti e affievolire i legami affettivi. La fantasiosa ricostruzione del passato arriva a convincere il nuovo affiliato di aver subito torti e persino abusi da un genitore portando l’adepto a prendere le distanze dalla famiglia.Già da molti anni si è a conoscenza di come sia devastante l’azione di queste psicosette che, si afferma nel rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del 1998, sfruttano sistemi scientifici per aggirare le difese psichiche delle persone inducendole ad atteggiamenti acritici e obbiedenza cieca.Negli ultimi decenni, in tutto il mondo occidentale si è assistito al proliferare di simili piccoli gruppi o vere e proprie comunità organizzate ispirate a forme di religiosità nuove, esotiche e comunque alternative rispetto alle confessioni tradizionali, oppure a dottrine di tipo magico.Anche in Italia, Paese poco avvezzo per tradizione storica al pluralismo religioso, risultano essersi moltiplicate, con imprevedibile rapidità, forme associative – più o meno strutturate – dedite a culti di vario tipo o asseritamente depositarie di conoscenze segrete e verità universali.Tra le Psicosette possiamo certamente annoverare le organizzazioni lacaniane (cartels) o quelle kleiniane, ma anche i cosiddetti fagiolini: psicosetta con adepti in tutta Italia, reichiani omeopatici e diverse scuole che propongono una formazione psicoterapeutica, nonché la ormai famosa e discussa Scientology.Da un punto di vista scientifico sono psicosette, dunque, tutti quei centri che propongono una terapia, una psicoterapia o una formazione che sottopongono i partecipanti a forme di pressione psicologica più forte del consueto e per questo denunciate come pseudo-scientifiche.Di fatto, una notevole pressione psicologica è diventata una componente essenziale di certe forme di terapia e di formazione dove si sente chiaramente l’influenza di esponenti come Werner Erhard, Gurdjieff e Osho Rajneesh.Spesso comincia tutto con un corso o con la proposta di una terapia condotta da personale privo di credenziali scientifiche, privo di percorso formativo idoneo ad esercitare psicoterapia, privo di titolo adeguato insomma.Recenti studi sociologici hanno individuato le strategie d’azione delle psicosette: esse metterebbero in atto tecniche di brainwashing (lavaggio del cervello) standardizzate. La fretta di giungere a risultati vistosi, il sovradosaggio delle terapie, l’eccesso di autostima, la deresponsabilizzazione, un certo inaridimento affettivo e la dipendenza dal gruppo sono elementi che concorrono a costruire un quadro allarmante della situazione psico-sociale in cui viene a trovarsi l’adepto.Un’altra caratteristica delle sette è l’utilizzo di un proprio lessico, spiega Mario Di Fiorino, primario di Psichiatria all’ospedale di Viareggio e studioso del condizionamento mentale. Un vocabolario fatto di espressioni che creano un senso di solidarietà (“Qui con noi sei fuori dallo spazio del giudizio”) o di complicità che esclude quelli che stanno fuori (“Gli altri non possono capire”). Ma il gergo del gruppo,continua Di Fiorino, che ha scritto L’illusione comunitaria (Moretti & Vitali), un classico della letteratura scientifica sul tema, tiene lontane anche tutte quelle parole che esprimono dubbio, per ridurre il senso critico e condizionare mentalmente il nuovo adepto.All’occhio inesperto appaiono come gruppi di crescita personale, guidati da un maestro o guru. Si presentano come circoli culturali, associazioni e persino scuole di formazione, osserva Raffaella Di Marzio, psicologa esperta di sette e membro della Società italiana di psicologia della religione (www.dimarzio.it).Come non cadere in queste trappole quindi? Informandosi, scegliendo corsi e seminari consigliati da fonti attendibili: riviste accreditate, siti noti e specializzati, associazioni riconosciute, consiglia la Di Marzio. Ma su questo torneremo nei prossimi numeri.

12 novembre 2011