lunedì 19 ottobre 2009

Il supermarket del sacro nell’Era della Globalizzazione


Un saggio dedicato ai nuovi movimenti religiosi

Il mondo odierno assomiglia sempre più ad un immenso supermercato a cielo aperto. Si compra di tutto e si vende di tutto, non solo la dignità e l’anima dell’uomo, ma anche il sacro, la fede, e tutto ciò che riguarda la sfera del soprannaturale.


Basta rivolgersi a una qualunque setta, a un qualunque guru più o meno famoso, per sentirsi propinare salvezza spirituale, benessere psicofisico, fortuna e amore nella vita, in cambio, ovviamente, di lauti pagamenti di corsi e di terapie che altro non sono, in fin dei conti, che furti legalizzati.

Così, grazie a questa “mercificazione del sacro”, mai come oggi sono sorte centinaia e centinaia di sette, chiesuole, conventicole e movimenti religiosi che fanno affari col sacro, turlupinano gli ingenui, vendono carismi, spremono i loro adepti come limoni e permettono un arricchimento indecente dei loro furbeschi guru. Si tratta delle cosiddette “religioni alternative”, di cui tratta con molta competenza Giuseppe Dal Ferro nel suo interessante libro intitolato: “Alla ricerca di Dio. Analisi antropologica e teologica delle religioni alternative” (pagine 287, Euro 18,00), pubblicato dalle padovane Edizioni Il Messaggero.

In questo libro, che è una sorta di guida per il Mercato del Sacro, l’Autore ci porta alla scoperta delle tante sette e conventicole che contendono terreno alle religioni tradizionali: psicosette come la Scientologia o la LDP, sette ufologiche come quella dei Raeliani, sette legate alla New Age e ai culti Acquariani, sette pagane, magiche e sataniche come la Chiesa di Satana e i Bambini di Satana, il Cenacolo dei Sacri Lari o la comunità di Damanhur, sette di ispirazione orientale come gli Hare-Krishna, la Mahikari o l’Ananda Marga, sette spiritistiche come la Loggia dell’Aquila Bianca o il Cerchio Firenze 77.

Lo sconcertante di queste assurde sette è che hanno una impostazione commerciale: vendono corsi, stage e seminari, propinano materiale di ogni genere in cambio di denaro, chiedono ai propri adepti di versare contributi economici per il mantenimento delle sedi di culto e degli addetti alle funzioni.

Tutto ciò, ovviamente, puzza terribilmente di mercato, di affari e di truffe: spesso, dietro queste pseudoreligioni ci sono dei gran furboni che approfittano della credulità dei gonzi per spillare loro dei soldi, vendendo dottrine, credenze, miracoli e tecniche di meditazione o di preghiera, che, al contrario, dovrebbero essere gratuite e libere a tutti. Perciò, queste forme di religiosità alternativa, sanno tanto di imbroglio, di truffa, di plagio nei confronti di persone ingenue, ignoranti, o magari che si trovano ad affrontare momenti assai difficili delle loro vite (in seguito a malattie, lutti, disgrazie).
In sostanza, un buon libro, questo di Dal Ferro, che ci mette in guardia dagli inganni dei mercanti del sacro e che ci aiuta ad aprire gli occhi sull’assurdità di religioni per poter usufruire delle quali occorre pagare. Dio non chiede soldi ai suoi fedeli: chi fa questo, è più facile che obbedisca ai diavoli delle Tenebre piuttosto che a Dio. Un ottimo libro, che potete chiedere nelle migliori librerie oppure alle Edizioni Il Messaggero: www.edizionimessaggero.it


di
Fabrizio Legger


Autore del Libro :

Giuseppe Dal Ferro, sacerdote della diocesi di Vicenza, insegna teologia e dialogo interreligioso presso l'Istituto di Studi Ecumenici 'S. Bernardino' di Venezia, nonché presso la Facoltà di teologia dell'Italia Settentrionale, sezione di Padova, e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose delle Venezie, sede di Padova.

lunedì 12 ottobre 2009

Diritti diversi.La legge negata ai gay






Cosa vuoi dire oggi "essere gay"? È proprio vero che la legge è uguale per tutti? L'omosessualità gode ormai del rispetto e degli stessi diritti riconosciuti all'eterosessualità o è ancora vista con sospetto e pregiudizio? Secondo uno degli avvocati più famosi d'Italia i casi di discriminazione sono ancora tanti, troppi, l'autrice riflette su alcuni principi della Costituzione italiana, e in particolare quelli espressi negli articoli 2 e 3, che risultano non applicati nel caso degli omosessuali. Inutile dire che particolare peso hanno, in tutto questo, la religione e le posizioni della Chiesa cattolica. Le nozze, le adozioni, le successioni, la convivenza: tutte battaglie ancora da combattere, in nome della legge. E inoltre, in appendice: una rassegna delle legislazioni sul tema omosessualità nel mondo (dalla pena di morte in Iran ai pari diritti in Olanda).

Nel segno della verità e della libertà.. così come viene espresso nella prefazione dell'avvocato Anna Maria Bernardini De Pace

Ricordo con orrore le tante volte che durante i seminari di arkeon si convincevano le persone gay di essere "sbagliati" che erano solo delle persone in conflitto con le proprie madri. Ricordo persone portate ad esempio come fenomeni da baraccone perchè avevano risolto il "problema" dell'omosessualità...


Chiunque potrebbe comprendere il trauma continuo di
chi deve rinnegare il proprio autentico sentire per omologarsi
alle aspettative altrui; chiunque dovrebbe avvertire il
patimento di chi si sente estraneo alla propria famiglia,
giudicato sul lavoro, osservato in pubblico. Ciò potrebbe
avvenire solo, però, se quel chiunque sapesse uscire dalla
crosta comoda dell’ipocrisia o dalla prigione salvifica di
una qualsiasi morale. Se, poi, quel chiunque si soffermasse
a riflettere su quanti sopportano il segreto di un’assurda
vergogna, su quelli che possono prospettare solo parziali
progetti di coppia, e sulla frustrazione dei sentimenti
d’amore di chi è fuori dalle regole, be’, allora vorrebbe
davvero agire, farebbe di tutto per pretendere che la legge
adempia al suo compito di creare l’ordine sociale, di eliminare
le differenze, di rispettare l’identità di ciascuno. Non
accetterebbe che un solo individuo del popolo GLBT (gay,
lesbiche, bisessuali, transessuali) possa mai continuare a
sentirsi solo, inferiore, differente da tutti. Oppresso nel
buio del dolore.

venerdì 2 ottobre 2009

Psico-setta truffava adepti promettendo la guarigione: 10 rinvii a giudizio a Bari

Costringevano a partecipare a seminari con costi sino a 15mila euro. Obbligati a travestirsi e chiedere l'elemosina





LATINA (1 ottobre) - Proponevano metodi alternativi per risolvere gravi problemi di salute, addirittura per guarire da tumori e Aids. Si facevano chiamare "maestri" e organizzavano in tutta Italia numerosi seminari a pagamento per diffondere il "metodo Arkeon", grossolanamente ispirato alle filosofie orientali del Reiki. Secondo la Procura di Bari il gruppo ha messo in piedi, in dieci anni, una colossale truffa ai danni di persone deboli, disposte a tutto per uscire da una crisi. Ora però si apre la strada del processo a carico dei responsabili: il gup del tribunale di Bari Marco Guida ha infatti rinviato a giudizio dieci delle undici persone coinvolte nell'inchiesta. La posizione dell'undicesimo indagato è stata stralciata e verrà trattata a dicembre.

Le accuse. La Procura contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008, durante il quale la setta ha raccolto circa 10.000 adepti. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Non sono mancati casi estremi come quello di una coppia del Nord Italia che, tentando di risolvere la propria crisi matrimoniale, ha raccontato di aver pagato 100.000 euro.

I maestri. Rinviati a giudizio Vito Carlo Moccia (considerato il capo della setta), Francesco Morello, Gabriella Fabbri, Antonio Turi, Isa Calabrese, Piero Mazza, Massimo Vavalle, Quirino Salerno, Grazia Bozzo, Francesco Giuseppe Locatelli mentre la posizione di Francesco Ferrara è stata stralciata e sarà discussa dal giudice a dicembre. Solo un punto del capo di imputazione è caduto, mentre tutte le altre contestazioni restano in piedi e saranno vagliate dai giudici del collegio penale di Bari: il processo inizierà nel gennaio 2010.

I seminari. Secondo l'accusa la setta truffava gli adepti costringendoli a partecipare a costosi seminari, convincendoli che solo in questo modo sarebbero guariti da tumori, aids, infertilità, disagi di qualsiasi genere oppure da problemi spirituali. Secondo il sostituto procuratore Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, 57 anni, di Noicattaro (Bari) il quale si presentava come psicologo senza averne i titoli. E' stato lui ad aver ideato il metodo "Arkeon" che i vari complici diffondevano in tutta Italia a suon di costosi corsi "miracolosi". In alcuni casi gli adepti venivano convinti di aver subito una violenza sessuale nell'infanzia da cui si dovevano "liberare" attraverso i corsi a pagamento. «Siamo soddisfatti - spiega l'avvocato di parte civile, Tania Rizzo - anche perché è stata riconosciuta la fondatezza dell'accusa di associazione per delinquere». Nel processo si sono costituite come parti civili le associazioni Codacons, Favis e CeSAP oltre ad alcune vittime della setta.

I testimoni
Gli ex adepti della setta hanno raccontato di aver partecipato a una serie di pratiche. Tra gli "esercizi" richiesti c'era quello di travestirsi e andare a chiedere l'elemosina per strada o sottoporsi a «no limits», durante il quale, sempre secondo le denunce presentate, alcune vittime sarebbero state indotte a credere di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni.

Denunce in Tv Il caso Arkeon ha avuta una forte eco anche grazie ai racconti degli ex adepti alle trasmissioni televisive "Tutte le mattine" di Maurizio Costanzo e "Mi manda Raitre" condotta da Andrea Vianello. Anche "Striscia la notizia" ha realizzato una serie di servizi, occupandosi di Padre Caltalamessa, conduttore del programma "A sua immagine", che per promuovere le attività di Arkeon le dedicò una puntata raccontando come avesse aiutato tra l'altro a uscire dalla condizione di omosessualità un ragazzo di nome Luca. In un'intervista-confessione Luca raccontò la sua esperienza di ragazzo gay che, "grazie ad Arkeon", si era sposato con una donna da cui ha avuto anche un figlio. Alcuni sostengono che la canzone di Povia "Luca era gay" sia nata proprio da quella testimonianza.
di
Marco Cusumano



www.ilmessaggero.it

www.ilmattino.it

giovedì 1 ottobre 2009

Arkeon, setta truffava adepti, 10 a giudizio: rispondono di associazione, maltrattamenti a minori

Bari (Puglia) - Il gup di Bari ha rinviato a giudizio 10 degli 11 imputati dell'inchiesta sul 'metodo Arkeon', una sorta di psico-setta dedita alla truffa.
Utilizzando tecniche vagamente ispirate filosofie orientali, in 10 anni la setta sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti, obbligandoli a partecipare a costosi seminari dopo i quali sarebbero guariti da qualsiasi malattia. Contestati associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza, maltrattamenti di minori.

Scritto da
Antonio Romano

Martedì 29 Settembre 2009 21:03

www.ilpaesenuovo.it

Pseudo-setta, va a processo l'Arkeon




BARI - Il gup del tribunale di Bari Marco Guida ha rinviato a giudizio dieci delle undici persone coinvolte nell’inchiesta sul «metodo Arkeon». La posizione dell’undicesimo indagato è stata stralciata. Si tratta - secondo l’accusa - di una sorta di «psico-setta» che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari, dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali.

LE ACCUSE - Nell’indagine vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia, che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale, ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato.

SEDICENTE PSICOLOGO RESIDENTE A MILANO - Va alla sbarra anche il capo dell'organizzazione, Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro e residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli e che, secondo l’inchiesta del sostituto procuratore Francesco Bretone, era il capo dell’associazione criminale. Nei seminari - sostiene il pm - Moccia faceva fare esercizi terapici che portavano alla spersonalizzazione e all’accettazione di qualsiasi indicazione venisse dal «maestro». Tra gli esercizi richiesti c’era quello di travestirsi e andare a chiedere l’elemosina per strada o sottoporsi all’esercizio del «no limits», durante il quale, secondo le denunce presentate, alcune vittime sarebbero state indotte a credere di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni. Alcuni ragazzini inoltre, sarebbero stati costretti ad assistere a episodi di forte impatto emotivo: un bimbo di dieci anni vide la mamma picchiare l’ex convivente, un diciassettenne conobbe particolari sulla vita sessuale del padre. Secondo l’accusa, il gruppo riusciva a creare una dipendenza psicologica inducendo le vittime a partecipare in maniera costante ai seminari.

LE PRATICHE
- «Tutti in piedi che camminano in una stanza con musica new age di sottofondo. Al segnale del «maestro» si fermano di fronte ad un adepto a caso fissandolo negli occhi. Poi il maestro ordina di ripetere alla persona difronte "Io ho fiducia in te, ti offro io mio amore" e l’altro deve rispondere "Io ho un segreto che non ho mai detto a nessuno"». E’ uno degli inquietanti passaggi contenuti nelle carte dell’inchiesta che ha smascherato la setta

DENUNCIA IN TV
- Le indagini sono partite nel 2006 dopo che alcuni ex seguaci del gruppo avevano partecipato alle trasmissioni televisive «Tutte le mattine» di Maurizio Costanzo e «Mi manda Raitre» condotta da Andrea Vianello.

29 settembre 2009

BARI: psico-setta, 10 imputati rinviati a giudizio

Martedì 29 Settembre 2009
BARI | Il gup di Bari ha rinviato a giudizio 10 degli 11 imputati, nell'ambito dell'inchiesta sul “metodo Arkeon”, una sorta di psico-setta dedita alla truffa. La setta, in 10 anni, avvalendosi di tecniche vagamente ispirate filosofie orientali, sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti, obbligandoli a partecipare a costosi seminari dopo i quali sarebbero guariti da qualsiasi malattia. Gli imputati rispondono a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza, maltrattamenti di minori. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008.

Maria Milone

PSICOSETTA ARKEON, A GIUDIZIO TRE PONTINI

Il gup del tribunale di Bari Marco Guida ha rinviato a giudizio dieci delle undici persone coinvolte nell'inchiesta sul "metodo Arkeon", tra le quali tre di Latina. La posizione dell'undicesimo indagato è stata stralaciata. Si tratta - secondo l'accusa - di una sorta di psico-setta che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali. Nell'indagine vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza.

I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo il pm inquirente, Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.

Psico-setta a Bari, rinviate a giudizio 10 persone

L’indagine disposta dal pm Francesco Bretone e condotta dagli agenti investigativi della Digos guidati dal dottor Stanislao Schimera sui falsi psicologi della presunta psico-setta «Arkeon» è culminata nel rinvio a giudizio di dieci persone, stabilito dal gup Marco Guida.
Le accuse sono per associazione a delinquere, estorsione, esercizio illecito della professione medica, violenza privata, maltrattamenti su minori e incapacità procurata da violenza. Gli inquisiti facevano da guida ai loro seguaci promettendo un cammino di crescita e consapevolezza che li avrebbe guariti dalle afflizioni dello spirito e del corpo, ovviamente a pagamento.

Guida spirituale della setta e inventore del metodo «Arkeon », facendo riferimento all’accusa, è Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. È stato rinviato a giudizio insieme a Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabri, Antonio Turi, Isa Calabrese, Grazia Bozzo, Piero Mazza, Massimo Vavalle, Francesco Giuseppe Locatelli, Saverio Quirino. Annullata la disposizione dell’undicesimo investigato Francesca Ferrara.

I magistrati asseriscono che l’équipe delle guide spirituali avrebbero fatto credere a persone affette da depressione e da altre difficoltà psicologiche o seriamente malate, di poter eliminare le loro preoccupazioni grazie alla partecipazione ai loro costosi corsi del metodo «Arkeon».

Antonio Calisi

Bari, a giudizio 10 della psico-setta

BARI - Sedicenti psicologi e santoni. Fior di quattrini per partecipare ai seminari estorti a giovani, psicolabili e malati di cancro. L’inchiesta coordinata dal pm Francesco Bretone e condotta dagli investigatori della Digos guidati dal dottor Stanislao Schimera sui «maestri» della presunta psico-setta «Arkeon» è culminata nel rinvio a giudizio, deciso dal gup Marco Guida, di dieci persone.

Associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza i reati contestati. Gli indagati si facevano chiamare maestri e guidavano i loro allievi lungo un percorso di sviluppo e conoscenza che li avrebbe guariti, a loro dire «dalle sofferenze dello spirito e del corpo». Tutto, ovviamente a pagamento.

Guru del metodo «Arkeon », secondo l’accusa, Vito Carlo Moccia, 55 anni, nato a Milano, ex dipendente della Case di cura riunite di Bari. È stato rinviato a giudizio insieme a Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabri, Antonio Turi, Isa Calabrese, Grazia Bozzo, Piero Mazza, Massimo Vavalle, Francesco Giuseppe Locatelli, Saverio Quirino.

Stralciata la posizione dell’undicesimo indagato Francesca Ferrara.

Gli inquirenti sostengono che il gruppo di maestri del «Sentiero sacro» avrebbe fatto credere a persone in crisi, affette da problemi psichici, oppure gravemente ammalate di poter risolvere i loro problemi attraverso i corsi del metodo «Arkeon». [l.nat.]

La Gazzetta del Mezzogiorno