Ascoli Piceno - 13 Marzo 2005
Aldo Verdecchia, industriale marchigiano, presidente dell’associazione “Giù le mani dai bambini”, ha portato la sua triste esperienza di uomo, a cui la ex-moglie, appartenente ad una sorta di psicosetta, gli aveva sottratto il figlio. Ne ha parlato egli stesso nel corso del convegno “Italia: dal 1981 paradiso dei plagiatori” che si è tenuto il 13 Marzo 2005 ad Offida (Ascoli Piceno), per iniziativa delle associazioni “Il Circolo” e “Giù le mani dai bambini”.L’argomento è stato trattato da vari relatori, dal punto di vista giuridico e legislativo, nonché medico e religioso. Aldo Verdecchia ha vissuto una lunga vicenda giudiziaria, iniziata nel 1983 e durata oltre dieci anni, da cui ne è uscito finalmente vittorioso dopo aver subito pesanti calunnie. Il figlio era stato portato in una comunità organizzata da un sedicente psicologo, dove si celebravano riti d’incarnazione, sedute spiritiche, e si praticavano abusi sessuali. Poi altri genitori cominciarono a denunciare la setta, così nel 1986 ci fu un bliz della polizia. Verdecchia sostiene che le indagini siano state depistate e ostacolate per molti anni, essendo interessati, sembra, anche personaggi di rilievo. La storia si complicò dopo alcune morti misteriose, fra cui quella del polizziotto che svolgeva le indagini. L’aspirante psicologo è riuscito addirittura ad ottenere l’iscrizione all’Ordine degli psicologi, nonostante una condanna per aver esercitato abusivamente tale attività con giovani disadattati, uno dei quali morto suicida. Verdecchia iniziò a subire calunnie e denunce, finchè, dopo ben dieci anni, l’inchiesta passo al Pm Ettore Picardi che comprese cosa stava accadendo. Lo psicologo a capo della setta, qualificata da una sentenza del tribunale di Ancona come “gruppo di degenerati morali”, fu condannato, anche in appello. Ma i reati di abusi sessuali nel frattempo erano caduti in prescrizione. Aldo Verdecchia, con l’aiuto di Margherita Falcone, una coraggiosa madre di Reggio Calabria, ha raccolto 50 mila firme per sollecitare l’approvazione del disegno di legge numero 800 con cui si cerca di reintrodurre il reato di plagio. In Italia c’è un vuoto normativo a seguito della cancellazione dell’articolo 603 del codice penale (plagio), che rende il Paese un paradiso per i plagiatori. Lo ha affermato Ettore Picardi, Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, anch’egli presente al convegno. Picardi ha anche espresso giudizi favorevoli sul Disegno di legge numero 800 che riguarda nuove norme per contrastare la manipolazione psicologica.
dal sito
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