Questa volta vorrei proporre un altro problema, forse ancora più spinoso.
Esistono molti nostri colleghi (e qui mi riferisco anche alle molte segnalazioni che giungono alla nostra associazione CeSAP - www.cesap.net) che, pur essendo regolarmente iscritti all'Ordine ed anche laureati in Psicologia, si lasciamo ammaliare da una serie di strategie terapeutiche o filosofie, definite dalla stessa Margareth Singer (nota psicologa americana) 'psicoterapie folli' (per ulteriori informazioni vorrei citare il libro 'Psicoterapie Folli', della Singer e della Lalich, edito dalla casa editrice Erikcson e con prefazione del presidente dell'Ordine del Veneto).
Le 'Terapie Folli si caratterizzano per i riferimenti teorici inesistenti o poco plausibili rispetto a teorie psicologiche, assente o insufficiente documentazione della loro utilità ed efficacia, spiegazione di molti o tutti i problemi psicologici sulla base di un'unica causa generale.
Nello specifico l'autrice cita tra le mille terapie "folli": rebirthing e reparentinf, rebirthing inteegratico o Vivation, Pnl_Cf-Not-Emdr, terapia dell'entità e contatti medianici, terapia delle vite passate e future ed infine uso ed abuso di ipnosi, praticate da psicologi e psichiatri così come da persone non qualificate che appartengono a gruppi New Age, esoterici, del potenziale umano ed altri simili.
Queste terapie di rivelano estremamente nocive per la persona che le subisce e oltre non risolvere il disagio iniziale ne creano altri spesso peggiori. Ad esempio in tutti i casi che si sono rivolti al nostro centro hanno indotto rotture coniugali così come succede nei gruppi coercitivi (o sette).
Durante un'udienza civile alla quale ho partecipato come parte in causa (purtroppo il nostro centro riceve una infinità di denunce da 'ciarlatani' che cercano di tutelare il proprio lavoro 'non legale'), un noto psichiatra, dipendente di una AUSL della mia regione, interrogato dal Giudice si è lasciato sfuggire di orientare la propria clientela a frequentare un discutibile gruppo del potenziale umano. Poi immediatamente ha ritrattato sostenendo che il suo consiglio era per amici e parenti. Naturalmente lo stesso psichiatra è parte attiva del gruppo cui indirizza 'parenti ed amici', che allo stato attuale è sotto indagine della magistratura per gravi reati.Altresì segnalo una tendenza sempre più consolidata di scuole e centri di counseling regionali fondati da alcuni psicologi e psichiatri, ma anche ad appartenenti a gruppi New Age, esoterici, del potenziale umano ed altri simili a proporre corsi rivolti ad operatori del Servizio Sanitario e validi ai fini dell'attribuzione di Ecm che si basano sull'uso di tali terapie.
Nel dicembre del 2005 attraverso una nostra filiale del Friuli (oggi chiusa ufficialmente), il consigliere Regionale Roberto Asquini si è fatto portavoce delle preoccupazioni del nostro Centro con una interrogazione nel Consiglio Regionale (interpellanza n.410 del 29-12-2005).
L'art. 8 del nostro codice deontologico recita quanto segue 'Lo psicologo contrasta l'esercizio abusivo della professione come definita dagli articoli 1 e 3 della Legge 18 febbraio 1989, n. 56, e segnala al Consiglio dell'ordine i casi di abusivismo o di usurpazione di titolo di cui si viene a conoscenza. Parimenti, utilizza il proprio titolo professionale esclusivamente per attività ad esso pertinenti, e non avalla con esso attività ingannevoli od abusive .'
Mi chiedo dunque, l'Ordine come interviene e quale sia il suo interesse concreto nella difesa della professione da parte di chi mescola in un sincretismo illecito tutto quello che sembra psicologia.
Sono a conoscenza di casi di persone con gravi pendenze penali, ancora iscritte all'Ordine, malgrado tutto. Dobbiamo necessariamente arrivare ad una sentenza di un giudice oppure conoscendo i parametri del lavoro di uno psicologo l'Ordine può già decidere chi possa far parte o meno di un Albo professionalmente corretto?
martedì 27 marzo 2007 -
Lorita Tinelli