mercoledì 16 settembre 2009

Come cambia l'atteggiamento di coloro che vengono coinvolti nelle "psicosette" nei confronti dei loro famigliari?

Afferma il sito della Polizia Municipale di Torino:

"I sintomi avvertibili dai parenti o dagli amici di un individuo caduto vittima dell'attività di una psicosetta distruttiva sono la logica conseguenza del percorso sopra illustrato e si distinguono in segnali a breve, a medio e a lungo termine. A breve termine si registra di solito un progressivo allontanamento dall'area geografica di domicilio/residenza con sempre più lunghi periodi di assenza e un inspiegabile distacco affettivo da coniugi, parenti e amici. Tali assenze vengono giustificate come improvvisi viaggi di lavoro, gite, vacanze inoltre si riscontrano i primi sintomi del lavoro mentale in atto. Il soggetto può non apparire più "lui". Con il progressivo aggravarsi di questi fenomeni, a medio termine, di solito si osservano perdite ingiustificate di beni materiali quali la vendita dell'automobile, della mobilia o della casa, l'estinzione di conti in banca. In questa fase può concorrere una forte e sempre più crescente richiesta di denaro verso le persone più strette. A lungo termine infine subentrano i sintomi del completo decadimento fisico e psicologico ed il totale distacco dalla società di "prima". Se ci si rende conto che un proprio caro è rimasto vittima dell'attività di una setta distruttiva è di primaria importanza rivolgersi presso una qualsiasi forza dell'ordine e raccontare dettagliatamente di quanto si è a conoscenza, magari dopo aver raccolto più informazioni possibili (nomi, telefoni, indirizzi, attività) sul gruppo e sulle persone. Non inviare somme di denaro al proprio caro".