"Questa lettera è contro Vito Moccia e il suo Arkeon". Comincia così uno dei numerosi atti di accusa contro il fondatore dell' associazione "The sacred path", che per dieci anni assieme ai suoi stretti collaboratori avrebbe truffato diecimila persone, abusando della buona fede di chi partecipava ai suoi seminari. «Nel 1994 ero fidanzata con un ragazzo che non si drogava più da anni - denuncia Cristina in uno dei forum sul web - e che aveva sostituito la droga con la dipendenza settimanale dai seminari del maestro, pagando sempre. Dopo quattro anni, il maestro gli disse che il mio fidanzato era diventato pronto ad essere anche lui maestro, così tornò a drogarsi, convinto che da "maestro" tutto è possibile. Morì di overdose nel 1997. I suoi genitori, trascinati dal figlio a far seminari, divorziarono prima che lui morisse». Carlo, invece, è uno dei poi fortunati ad essere uscito dalla setta senza gravi conseguenze e ad aver recuperato la sua lucidità. Per questo scrive, incoraggiando gli altri a seguirlo. «Vorrei dire che fuori da Arkeon si vive, si è felici, si apprendono valori etici - dichiara in un altro gruppo di discussione in Internet - si cresce, si scopre la meraviglia della vita, si gioisce insieme dei figli, si possono avere figli, si può guadagnare bene, dignitosamente e pagando le tasse, si può fare all' amore con la propria moglie in modo soddisfacente, si può avere una relazione sana con le proprie famiglie di origine senza urlare di tutto, senza farli soffrire, senza far loro pensare che siamo impazziti o che li odiamo o che è tutta colpa loro o che non ci capiscano ... a meno che non vengano al prossimo seminario». Lella gli risponde e comincia la sua segnalazione dalle frasi che suo marito le ha detto quando ha cominciato il percorso "in Arkeon" e lei gli ha parlato di precedenti molto loschi nella storia dell' associazione: «Ti lascio perché non fai il percorso. Il maestro ha detto che non potrai mai farmi felice. Se devo decidere di tradire te o il mio maestro tradisco te. Se anche finisse in galera, sarà sempre il mio maestro». E poi conclude: «Un decennio di felice vita a due smontato da qualche incontro con un incantatore di serpenti conosciuto da pochi mesi. Una vicenda davvero troppo pesante per chiunque, specie per chi non si inietta l' anestetico Arkeon 260 cc (ndr, 260 euro era il costo dei seminari di primo livello) ogni fine settimana per via endovenosa». E dagli atti delle indagini emergono minacce, più o meno velate, per chi voleva allontanarsi dal gruppo. Così vengono raccontate da Carla, una delle partecipanti: «Io e mio marito trovammo una scusa banale per non andare più ai seminari, ma loro insistettero perché noi continuassimo. Addirittura in un colloquio telefonico avuto nel 2004 con Turi, questi mi disse che se non fossi andata più al seminario, non sarei potuta diventare madre. Questa cosa mi turbò moltissimo anche perché io ci tenevo tantissimo ad avere figli in quanto avevo avuto gravi disturbi che non mi avevano permesso il concepimento». E c' è anche chi ha speso molto denaro pur di non perdere suo marito, «come avvenuto per altre coppie, separatesi all' interno del lavoro svolto nei seminari - spiega Emanuela - per questo non ho mai pensato di abbandonare il gruppo. In realtà avevano distrutto totalmente la mia autostima e in quei momenti ero debole e incapace di prendere alcuna decisione diversa dal continuare». (m.chia.)
Repubblica — 12 ottobre 2007 pagina 3 sezione: BARI