Per psicosette o “movimenti di sviluppo del potenziale umano” si intendono quei movimenti, dai più diffusi ai meno noti ma radicati in ambito locale sotto le sigle più diverse, che mirano essenzialmente a sviluppare o potenziare le capacità psico-relazionali avendo come target di riferimento sia individui , ai quali viene promesso generalmente un miglioramento affettivo, professionale e relazionale, sia aziende, alle quali vengono proposti corsi di potenziamento del personale, in genere partendo dai dirigenti e quadri, fino ai corsi-base per gli operai.
In entrambi i casi, la tecnica di approccio consiste innanzitutto in una sorta di analisi dello stato di salute della persona /azienda, effettuata rispettivamente attraverso appositi questionari e test aziendali, spesso, tra l’altro, costituiti da versioni semplificate ed elaborate ad hoc di noti test psicologici usati in ambito professionale; si passa quindi ad evidenziare, ingigantendoli, eventuali- ma immancabili!- difetti e punti critici, per poi, finalmente, proporre strumenti(libri) e corsi indispensabili per porvi rimedio.
Target
Dai dati dei nostri Centri di ascolto e dalle testimonianze risulterebbe che il target di riferimento sarebbe costituito da individui in prevalenza giovani, di livello culturale medio-basso ma di potenzialità economico-patrimoniali medio-alte. Sarebbe interessante valutare se tale scelta avvenga a monte o sia una sorta di selezione naturale in seguito ai costi gradualmente esponenziali dei corsi stessi.
Diffusione e origini storico culturali
L’origine storica risale alle scuole di successo per manager nell’America del dopoguerra (“Power” e “Stone”), che, attraverso l’uso di tecniche di meditazione orientali-scorporate da ogni componente religiosa- insegnavano a vincere la timidezza, ridare energia e sovradimensionare i manager per vendere meglio un prodotto.
L’ambito di sviluppo culturale è quello della caduta delle ideologie forti con un ripiegamento su aggregazioni legate a bisogni comuni e fondamentalmente individualistici ( che corrisponderebbe al passaggio ideale dal new al next Age), parallelamente alla disgregazione e frantumazione del sacro avvenuta in ambito più propriamente religioso con l’emergere di generazioni di seekers e della tendenza a credere senza appartenere. Per la verità, l’interesse per la sfera propriamente religiosa non è univoco né sempre esplicito , per cui vi è un dibattito anche tra gli esperti sia sulla loro definizione (gruppi, movimenti, o semplici organizzazioni di formazione e consulenza?) sia sulla loro collocazione in ambito sociologico. Infatti se uno dei gruppi più diffusi (Scientology) si definisce una religione a tutti gli effetti- non ultimo quello fiscale!- vantando l’accreditamento di vari studiosi (R. Hubbard la definisce meglio una “filosofia religiosa applicata”), altre, come “Silva Mind Control”, negano qualsiasi influenza religiosa, mentre nella grande maggioranza dei piccoli ma numerosi gruppi di consulenza aziendale vige generalmente la prassi- in stile tipicamente new-age- di evitare lo scontro diretto su tematiche religiose- peraltro non conveniente in termini commerciali!- e di limitarsi a dichiarare una generica libertà di “doppia appartenenza”, che poi risulta spesso, alla prova dei fatti e nelle fasi più avanzate di adesione, sempre più difficilmente sostenibile. Tanto più che al massimo si arriva alla concezione di una sorta di “dio=Energia Superiore”che rappresenta più l’apice di un percorso di purificazione psicologica che il Dio rivelato e fonte di un cammino di fede.
La psicologia di riferimento è, all’origine, quella Umanista e Transpersonale, e, più direttamente, quella cosiddetta “Selfista”, dalla bioenergetica al rebirthing. In ambito medico-terapeutico, infine, la tendenza è quella di preferire medicine alternative e percorsi personalizzati rispetto alla medicina tradizionale (particolarmente criticata- significativamente- la psichiatria tradizionale nonché l’uso terapeutico di psicofarmaci, se non per i casi definiti spesso-a posteriori- non collaboranti e ostici), con una particolare accentuazione dell’influsso psicosomatico anche su malattie organiche, portando a rovesciare l’antico motto latino in “corpus sanum in mente sana”!
Aspetti positivi e rischi
Concludendo, per una valutazione complessiva del fenomeno, possiamo citare, senza peraltro alcuna pretesa di esaustività e assolutezza, traendoli da un accurato studio di M. Antonello sul n°7 di “Sette e Religioni”, i seguenti aspetti positivi:
- lo sforzo per un migliore uso delle proprie doti e capacità;
- un certo ottimismo, proprio del cosiddetto pensiero positivo;
- la valorizzazione dell’individuo in una società anonima e disumanizzante.
Tra i rischi o aspetti critici annoveriamo invece:
- l’uso di metodi pseudo-psicoterapici (cfr, la pre-ipnosi della fase alfa in Mind Control) applicati in modo selvaggio e standardizzato, al di fuori di un contesto propriamente terapeutico e per di più spesso effetuati da sedicenti esperti non muniti di titoli professionali e accademici appropriati;
- aumento eccessivo di autostima ( che possono portare ad una sorta di ipertrofia dell’io);
- inaridimento affettivo generalizzato e accentuato con familiari e parenti non aderenti al gruppo elitario( coazione emotiva e cognitiva);
- la tendenza al rafforzamento o alla creazione di una forma di dipendenza psicologica, ma non di rado anche economico-lavorativa (specie nelle aziende dove tali corsi diventano praticamente obbligatori) nei confronti del leader-conduttore o semplicemente del gruppo, con la possibilità di regressione verso un rapporto simbiotico-fusionale tendenzialmente spersonalizzante.
Criteri di discernimento
Infine, anche in forza della pluriennale esperienza sul campo maturata nei centri di ascolto dei Gris locali, ci permettiamo di suggerire alcuni criteri di discernimento utili per distinguere organizzazioni dubbie da altre più affidabili:
- l’incongruità dei costi (non dovrebbero discostarsi di molto da tabellari ufficiali per corsi similari presso le Camere di Commercio);
- la sede (generalmente Hotel compiacenti o sedi proprie) e relative modalità di svolgimento dei corsi caratterizzati da una limitazione della libertà personale e dal mancato rispetto dei ritmi di riposo-veglia, sia pur supportate dalla sottoscrizione di accettazione delle regole (che, insieme ad altri accorgimenti, li rende praticamente inattaccabili giuridicamente) : un corso professionale di formazione si svolge normalmente rispettando la piena libertà dell’allievo e sfruttando semmai al massimo i suoi ritmi biologici naturali nonché la soglia di attenzione per facilitarne l’apprendimento vero,e non una memorizzazione acritica e forzata;
- L’uso sistematico –e talora ossessivo- di strumenti secondari e del tutto estranei all’organizzazione del lavoro, quali musiche e ritmi specifici per ogni fase del corso, l’uso di diversi colori, la pronuncia di slogan e frasi stereotipate, la cura ossessiva dell’abbigliamento (frequenti le divise simil-militari), delle posture e dei comportamenti formali: in un corso di formazione normale questi sono aspetti marginali, non sostanziali;
- le qualifiche generiche (esperto) dei docenti, prive di titolo accademico comprovato (con particolare attenzione a fantomatiche lauree, spesso comprate presso improbabili università americane, il cui valore in genere si limita alla pergamena e relativa cornice!): valido riferimento è l’Albo degli Psicologi nonché quello, di recente costituzione, degli Psicoterapeuti, molto rigoroso nei criteri;
- il clima di segretezza unito alla richiesta di informazioni personali e familiari (spesso anche intime) del tutto estranee al tipo di lavoro svolto nonché suscettibili di uso improprio contro eventuali ripensamenti dell’interessato:al contrario i corsi finalizzati alla Qualità sono incentrati su Mission aziendale, funzionigrammi, manuali di procedure.ecc. ma mai toccano la sfera personale;
- la tendenza a proporre di continuo corsi “di livello-e costo!- superiore” pressoché all’infinito allo scopo di fagocitare il malcapitato o l’azienda in un clima di perenne attesa e aspettativa:al contrario un centro di consulenza professionale offre pacchetti di formazione mirati (per esempio alla certificazione ), trasparenti nei costi e limitati nel tempo.
Antonio Fasol (GRIS Verona)
Gruppo Ricerca Informazione Socio Religiosa