venerdì 11 settembre 2009

PSICOSETTE - Prof. Marco Casonato

Nel 2003 il prof. Marco Casonato
Università Milano Bicocca
diceva

La psicoanalisi come società segreta
Cercherò di tratteggiare alcune pratiche comuni al training psicoanalitico ed alla vita sociale della setta.
Un "culto" lo ritroveremo nella storia della psicoanalisi nell’influenza delle società segrete ebraiche di cui Freud faceva parte e nella storia della Psicologia Analitica di Jung con l'influenza dei culti orientali e babilonesi, come di pratiche religiose quali Jung imparò a conoscere dal padre pastore protestante (Noll, 1994).
Culti e psicoanalisi hanno a dire il vero molti aspetti in comune.
Infatti le caratteristiche delle società psicoanalitiche che fanno riferimento alla tradizione freudiana o a quelle da questa derivate corrispondono alle tipiche caratteristiche delle società segrete. Margaret Mahler (Stephansky, 1988) paragona le riunioni in casa di Freud alle attività delle logge massoniche. Le società segrete e quelle psicoanalitiche sono in effetti connotate da: 1) Regola del silenzio che ha il suo parallelo psicoanalitico nel principio di confidenzialità;
2) La preferenza per la comunicazione orale rispetto a quella pubblica e scritta.
3) La condivisione di segreti stimola legami affettivamente intensi di complicità tra coloro che condividono tale conoscenza. Infatti nei culti le opinioni di non-membri sono ritenute irrilevanti indipendentemente dai dati e dalle argomentazioni.
4) Relazioni sociali fortemente gerarchizzate con livelli via via più ristretti di accesso a "segreti superiori". Il passaggio a livelli via via più elevati di conoscenza e condivisione di segreti si attua per cooptazione più o meno camuffata da selezione per merito come nel caso delle procedure per divenire “didatta”.
5) L'importanza dei rituali nello stabilire una comunanza reciproca tra i membri di una società segreta.
6) La libertà relativa che può essere sperimentata solo all'interno dei confini del segreto.
7) Una spiccata "consapevolezza" su particolari questioni rispetto ai comuni mortali: l’accesoo all’inconscio etc.
8) Un sentimento profondamente radicato di essere degli "eletti" dotati di particolarissime capacità che distinguono gli adepti dai comuni mortali e che sono trasmesse da maestro ad allievo direttamente secondo peculiari linee di discendenza.
9) L'esistenza di livelli e stadi progressivi di iniziazione ai misteri della società segreta.
Una caratteristica importante delle società segrete e delle società psicoanalitiche è la sacralità della conoscenza che può essere via via acquisita man mano che si partecipa alla vita societaria.
Entrare a far parte di una società segreta è difficile per definizione e l'iniziazione si effettua solo dopo una selezione meticolosa ed un lungo periodo di apprendimento (guidato da rituali particolari) di un linguaggio, più o meno esoterico, che sarà condiviso con gli altri iniziati. Il processo di socializzazione per gradi in una organizzazione siffatta è particolarmente lungo e coinvolgente. I candidati alla partecipazione ai misteri sono soggetti a un processo di giudizio continuo che consiste in una continua valutazione di sé come persone piuttosto che come una valutazione dell'acquisizione o meno di definite abilità.
L'organizzazione gerarchica è orientata alla stabilità, alla conservazione, ed alla protezione dei misteri che sono custoditi dai membri più anziani.