martedì 9 marzo 2010

Le sette in Italia. Quante sono?

Può una violenza spirituale essere così atroce da sconvolgere la tua personalità?Può una violenza del genere trasformarti in un essere umano spersonalizzato e uniformato al gruppo? Può l’ambizione esagerata di raggiungere i propri sogni o il desiderio di cancellare i tuoi fallimenti portarti a credere che esiste qualcuno o qualcosa, delle idee, una dottrina nuova che può portarti dove vuoi basta che ne accetti incondizionatamente il suo credo? Sono domande spontanee, dubbi scomodi e inquietanti che conducono al problema della diffusione delle sette in Italia. I dati sono vaghi, così come sono sfuggenti questi gruppi che si formano e si muovono nel buio Come agiscono queste sette? Come uscirne? E quali sono le più diffuse?

Secondo il dipartimento di Sicurezza e le stime delle associazioni antisetta le organizzazioni settarie sono protagoniste di un aumento inarrestabile: se nel 1998 (l’ultimo anno a cui risale un censimento semi-ufficiale del fenomeno) le sette censite erano 152, di cui solo il 10 per cento definite psico-sette, nel 2009 le sette sono arrivate a toccare il migliaio, delle quali il 40 per cento sono psico-sette. Gli adepti sono passati da 92 mila a un milione. Le più diffuse sono, appunto, le psico-sette, ovvero gruppi che promettono di ampliare le capacità mentali dei loro seguaci.

“Nei casi delle sette più diffuse si tratta di ‘gruppi motivazionali’ che agganciano i più giovani e promettono risultati sorprendenti a scuola, nello sport e con gli amici. In Italia il fenomeno prolifera anche perché siamo uno dei pochi paesi in Europa dove non c’è una legge ad hoc e nemmeno è punito il reato di ‘manipolazione mentale’”. A parlare è Maurizio Alessandrini, presidente dell’associazione familiari delle vittime Favis, che sottolinea quindi anche la grave mancanza delle nostre norme italiane. Anche Telefono Azzurro ha denunciato il fenomeno concentrandosi sull’inquietante coinvolgimento dei bambini nelle sette. Ne ha parlato il presidente Ernesto Caffo con una denuncia drammatica: “Non ci sono soltanto i bambini trascinati nella setta dai genitori o da qualche pedofilo travestito da guru. Ci sono anche quelli che nascono nelle comunità. Sono più fortunati visto che non avendo avuto contatti con il mondo esterno non devono sottoporsi a continui ‘riti di purificazione’. Ma di loro si hanno poche notizie, spesso non vengono nemmeno registrati all’anagrafe”. Dalle diverse testimonianze si parla di figli regalati ai capi-setta, purificazioni in cui era proibito piangere, si legge di bambini chiusi in stanze buie, tenuti a digiuno, a cui era vietato parlare in certi casi anche con la stessa madre, costretti ad assistere a rapporti sessuali purificatori tra adulti. Capi d’accusa che emergono anche nel processo a Bari contro la setta “Arkeon” che, secondo le documentazioni, “controllava” diecimila persone a cui hanno sottratto milioni di euro e nei cui capi d’accusa emerge, appunto, anche il “maltrattamento dei minori”. Il gruppo “Arkeon” si ispirava alle filosofie orientali e Vito Carlo Moccia, in corso di processo come capo dell’organizzazione, induceva i propri adepti alla pratica di esercizi terapici che portavano ad un controllo totale della loro mente. Tra gli esercizi erano compresi quelli di travestirsi per chiedere l’elemosina, l’indurre i partecipanti a credere di avere avuto abusi in età minorile, costringere i bambini ad assistere ai racconti di esperienze sessuali dei genitori. “Riceviamo decine si segnalazioni ogni giorno e non è sbagliato calcolare che le sette ‘abusanti’ siano circa un migliaio. Agiscono nell’ombra e quando scoperte si ricostituiscono sotto altri nomi e quindi è difficile censirle”. Conferma la complessità del fenomeno anche Lorita Tinelli, presidente del Cesap, Centro studi sugli abusi psicologici. Complessità confermata anche per chi volesse uscire da queste sette. Sul sito www.psike.it alcuni psicologi spiegano le fasi del riconoscimento del proprio stato di bisogno e i dolorosi passi successivi per ricostruire le proprie azioni che hanno portato all’adesione, l’affronto dei problemi legati al ritorno in famiglia, i disagi di riprendere contatto con la vita reale, il dolore e l’angoscia che fanno paragonare l’abbandono di un gruppo settario, si legge dal sito, “simile all’esperienza di morte di un genitore o un parente stretto o della rottura di una relazione. Quel che si prova è come essere stati traditi dalla persona che si ama e usati”.

Il movimento-setta religioso più diffuso (dichiara 5 milioni di fedeli nel mondo anche se alcune stime abbassano drasticamente il dato a 500.000) e protagonista di un marketing in ogni angolo del pianeta è Scientology. Questo gruppo si differenzia dalle sette normali, sopra citate, proprio perché non agisce nell’ombra ma è accompagnata da una grande pubblicità, ma i suoi metodi di adesione, di influenza sul singolo, i traguardi prospettati, affermazione di sé, successo, sono identici a qualsiasi altro gruppo settario. La storia di questo gruppo è strettamente legata a quella del suo fondatore L. Ron Hubbard e al suo best-sellers “Dianetics”, definito dagli scientologisti come una specie di manuale definitivo sulla ragione umana che è diventato la base per il movimento di Scientology.

Brevemente il loro credo afferma che le reali potenzialità dell’essere umano sarebbero molto superiori a quelle che normalmente usa e potrebbero condurlo anche al potere di guarire le malattie poiché la maggior parte di esse sarebbe di natura psicosomatica. Ciò che non ci permetterebbe di essere noi stessi completamente, coscienti delle nostre capacità, sarebbero degli eventi dolorosi passati che abbiamo vissuto (chiamati Engram) e che inconsciamente influenzerebbero negativamente la nostra mente cosciente. La soluzione di Scientology è entrare nel loro gruppo e iniziare dei processi di Auditing, dei dialoghi con degli ascoltatori scientologisti, in cui lentamente si verrà aiutati a rivivere e cancellare questi ricordi fino a raggiungere lo stato pieno di libertà chiamato Clear.

Questi livelli di auditing, come tutti i corsi e i servizi di Scientology sono a pagamento. Questi dialoghi, auditing, possono partire da un minimo di 110/120 euro orarie fino a 1000 o più euro l’ora. Innumerevoli sono le cause a carico dell’organizzazione nei maggiori paesi del mondo, non ultima la condanna dell’anno scorso per frode in Francia . Ovviamente è impossibile intervistare qualche scientologista sull’argomento ma è possibile vivere sulla propria pelle l’esperienza di una prova che io stesso ho fatto fingendomi interessato a conoscere Scientology. Mi sono così recato nella loro sede di Modena, mi sono finto desideroso di ritrovare delle risposte nella mia vita, che ero in cura da uno psicologo e prendevo delle gocce per l’ansia. Mi ha accolto una ragazza, a cui darò il nome fittizio di Giulia, che con grande entusiasmo mi ha trattato come un amico dicendomi che le mie risposte potevo trovarle in me, che le medicine non servivano, che i miei principali disagi fisici provenivano dalle mie esperienze traumatiche del passato, risalenti anche a quando ero nella pancia di mia madre, che si ripetevano anche nel presente ridandomi le stesse sensazioni di dolore. Giulia poi mi ha mostrato un video di un’ora che parlava del libro di “Dianetics” e dei suoi principi, di come ritrovare pieno controllo di me con delle sessioni di dialoghi (gli auditing citati sopra) che mi avrebbero “ripulito” del dolore passato. Il traguardo a fine percorso? Ovviamente più successo in ogni campo della mia vita.

A fine video Giulia mi ha chiesto di partecipare al seminario di Scientology che si sarebbe tenuto pochi giorni dopo al costo di 90 euro e allora ho finto di voler partecipare ma di non avere disponibilità economica quel giorno. In quel momento il viso di Giulia è cambiato, si è fatto serio come se si aspettasse il pagamento immediato e così ha insistito dicendomi che potevo pagare col bancomat ma io ho resistito rispondendo che non ne ero in possesso. Quando ero sulla via dell’uscita ecco che Giulia ha provato a chiedermi almeno un anticipo di qualche euro e così, dopo l’ennesima insistenza, gli ho consegnato 10 euro ricevendo in cambio tanto di fattura intestata a “Chiesa di Scientology” e un test sulla personalità composto da 200 domande da compilare a casa e riconsegnare al seminario a cui, ovviamente, non sono mai andato.

Lo stesso giorno ho trovato su internet all’indirizzo http://www.adoos.it/post/4916496/cercasi_collaboratori questo annuncio di lavoro su Roma firmato Scientology che, testualmente, richiede “collaboratori per l’amministrazione”, senza aggiungere che come amministrazione si intende diventare parte della chiesa e occuparsi di promuoverla presso i nuovi potenziali adepti. Un rapporto del 1997 redatto dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza, basandosi anche su diverse denunce, contiene molti passi critici nei confronti di Scientology. Il rapporto rileva sia gli altissimi costi dei procedimenti sia le tecniche di reclutamento attraverso, si cita testualmente, “un test gratuito di “misurazione della personalità”, rappresentato da un questionario formato da circa duecento domande rivelatrici (in realtà mirate a conoscere meglio gli aspetti caratteriali dei loro interlocutori); dopodiché, individuati i soggetti più influenzabili, li convincono a “curarsi”, sottoponendosi a sedute di auditing.”.Lo stesso rapporto sottolinea che le procedure di Scientology sono destinate ad attuare il sistema di “condizionamento mentale”. Ma la nostra legislatura non prevede ancora, paradossalmente, questo reato.

Ma Scientology è solo la cima dell’iceberg, non è solo Scientology il fenomeno delle psico-sette ma forse è il più tangibile e, addirittura, sperimentabile sulla propria pelle in un incontro prova. I meccanismi sono gli stessi e solleticano le insoddisfazioni nella vita che ognuno può incontrerà ma che in alcuni soggetti sono devastanti a livello emotivo. Sono queste le tipologie di persone su cui fanno leva questi movimenti, sul loro desiderio voglia di intraprendere una nuova impresa nella propria vita, di raggiungere traguardi che sembrano impossibili, la stima e la considerazione degli altri, ritrovare la fiducia in sé stessi, risalire da un fallimento e ampliare le proprie potenzialità psichiche. Tutto questo e molto altro spinge una persona debole ad abbracciare promesse di salvezza e queste stesse persone non sono lontane da noi, possono essere un familiare, un amico, un figlio, perché la mente umana è fragile, la mente umana può cadere in una debolezza a cui l’unica alternativa può sembrare la morte. Se non c’è l’aiuto e la comprensione di chi dovrebbe amarli di diritto ecco che sul loro cammino potrebbero incontrare questi surrogati della coscienza umana, di cui le sette sono l’esempio più terrificante.
di Vincenzo Malara