Promettevano di "guarire" dall'omossessualità in cambio di denaro. Un gruppo, ma sarebbe meglio definirla setta, con sede in Italia, dopo la denuncia da parte di C.A., un imprenditore marchigiano, ha chiuso i battenti con il rinvio a giudizio di 11 persone.
I truffatori si vantavano di poter guarire malattie gravissime cone l'Aids o il cancro, ma anche altre "patologie" cone l'omosessualità. La canzone di Povia "Luca era gay" era, a detta dei fantomatici guaritori, tratta da una testimonianza reale, da un caso che loro stessi avevano trattato, con successo.
Il gruppo di terapia riparativa era però strutturato come molte sette. A seconda della gravità del caso chiedevano cifre più o meno alte. Fino a 50 mila euro i compensi secondo le dichiarazioni del papà marchigiano, imprenditore, che dopo aver affidato il proprio figlio a queste persone ha capito la trufffa ed ha sporto denuncia.
"Versai la somma e, senza lontanamente immaginarlo, misi il mio ragazzo nelle mani di una setta senza scrupoli, che lo ha sottoposto alle umiliazioni più assurde, facendogli credere di aver subito una violenza sessuale da piccolo", ha dichiarato il padre del ragazzo. "Il costo minimo si aggirava sui 260 euro - spiega C.A. - e arrivava, man mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Il capo carismatico del gruppo mi disse che il caso di mio figlio era molto complesso e mi chiese 50mila euro."
Per ora le persone rinviate a giudizio sono 11 con l'accusa è di associazione a delinquere, truffa, maltrattamento di minori e incapacità procurata da violenza oltre che abuso della professione medica.