Organizzava seminari in tutta Italia e ai partecipanti, gente con problemi psichici e di salute, faceva credere di essere in grado di risolvere i loro problemi. Era una vera e propria psico-setta, secondo l' accusa, quella ideata da Vito Carlo Moccia, 57 anni, una villa in un quartiere residenziale a Noicattaro e un passato di sedicente psicologo. All' uomo è stato notificato un avviso di conclusione dell' indagine. E con lui sono finiti nei guai altri dieci componenti dell' organizzazione. Il sostituto procuratore Francesco Bretone ha chiuso l' inchiesta che nell' ottobre scorso ha fatto luce sulla psico-setta. Oltre a Vito Carlo Moccia, l' accusa di associazione a delinquere viene contestata anche ad Antonio Turi, di 52 anni, di Palermo, Francesco Morello di 59 e Gabriella Fabbri di 61, entrambi di Milano, Quirino Salerno di 40, di Latina, Isa Calabrese di 39 e Massimo Vavalle di 40, di Noicattaro, Francesco Ferrara di 41, di Roma, Grazia Bozzo e Francesco Locatelli, entrambi di 43 anni, di Latina e Piero Mazza di 47, di Bologna. Secondo la ricostruzione dell' accusa, Vito Moccia sarebbe stato il promotore del metodo "Arkeon". Si faceva chiamare maestro e si spacciava per un affermato psicologo. Con l' aiuto dei suoi collaboratori, organizzava corsi e seminari. Girava per l' Italia, facendo credere di essere in grado di risolvere problemi gravi e di guarire malattie gravissime. Partecipare alle lezioni aveva un costo: dai 260 euro del corso di primo livello ai 12mila per chi aspirava a diventare un maestro del metodo "Arkeon". Un coppia che al gruppo di Vito Moccia si era rivolta dopo una crisi matrimoniale agli agenti della Digos ha raccontato di aver pagato 100 mila euro. Diecimila gli adepti in tutta Italia. E sono stati proprio alcuni di loro, sicuri di essere stati truffati, a chiedere alla magistratura di indagare sulla psico-setta. A tre giovani fu fatto credere di aver subito, durante l' infanzia, abusi sessuali. Ad un altro, invece, di essere il responsabile, insieme alla madre, dell' omicidio del padre e di poter guarire da una lesione al ginocchio, grazie ai seminari. Una bambina di dieci anni, invece, ha ricostruito l' accusa, fu costretta ad assistere «ad un rituale di forte impatto emotivo», a vedere la madre mentre picchiava il proprio convivente. Il metodo "Arkeon" comprendeva anche esercizi terapeutici: un bambino di 14 anni, sarebbe stato sottoposto «a tecniche manipolatorie della mente», una donna, durante un corso "no limits", invece, raccontano gli investigatori, è stata immobilizzata. Ora gli undici componenti di quella che la procura ritiene sia una vera e propria organizzazione rischiano il processo. Vito Moccia ha sempre respinto ogni accusa. (g.d.m.)
Repubblica — 10 settembre 2008 pagina 7 sezione: BARI