venerdì 15 maggio 2009

L' istruttore di Reiki Antonio Turi si difende: 'Con me centinaia di professionisti della Palermo bene e nessuna denuncia' il caso

Repubblica — 16 ottobre 2007 pagina 6 sezione: PALERMO

La Procura di Bari l' accusa di aver favorito a Palermo la diffusione di un falso «metodo del benessere», incassando laute parcelle: lui, Antonio Turi, il maestro di Reiki, si difende e rilancia. «Molte persone hanno già chiamato per ribadirmi la loro stima. In centinaia frequentavano i seminari che ho tenuto dal 1999 al 2004, fra Palermo e Messina. C' erano medici, avvocati e professionisti di un ceto sociale alto, persone che certo non potevano essere condizionate psicologicamente. Nessuno di loro ha mai presentato denuncia». La settimana scorsa, Turi si è visto arrivare a casa gli agenti della Digos, incaricati dai magistrati di una perquisizione. «Non ho nulla da nascondere - dice lui - dal 2003 ho cominciato a distaccarmi da quel gruppo creato dal maestro di Bari Vito Carlo Moccia, animatore di Arkeon. Il mio sito Internet "Lifetraining", che è stato sequestrato, era ormai inattivo da tempo. Sono del tutto fuori da quel mondo. Anche se resto maestro di Reiki. Ma quello è come il titolo di studio: io sono laureato in Sociologia. Il titolo resta». Antonio Turi ha già chiesto al suo legale, Fausto Amato, di contattare i magistrati di Bari: «Sono disponibile a farmi interrogare subito. Non ho nulla da nascondere». Turi tiene a ribattere soprattutto alle accuse che arrivano da una donna: «Mi disse che senza i suoi seminari non sarei diventata madre». Il maestro nega: «Innanzitutto, quella donna e suo marito non sono mai stati fra i miei allievi. Fu un maestro di Milano a indirizzarli da me, per qualche incontro». Loro l' hanno accusato anche di aver approfittato dell' ospitalità a Giardini Naxos, per fare vacanze gratis: «Non è vero - ribatte il maestro - mi regalarono soltanto una immersione, perché era il mio compleanno. Ma, poi, io offrii la cena a tutti». Il maestro Turi ricorda i suoi corsi: «Li organizzavo in alberghi o palestre. Erano gli anni del boom della new age. C' era davvero tanta gente. Si iscrisse pure un parcheggiatore abusivo». Anche lui cercava un po' di pace interiore. In cambio, solo, di 300 euro. s. p.

Repubblica.it