A Bari, rispondono di associazione, maltrattamenti a minori
(ANSA)- BARI, 29 SET- Il gup di Bari ha rinviato a giudizio 10 degli 11 imputati dell'inchiesta sul 'metodo Arkeon', una sorta di psico-setta dedita alla truffa. Utilizzando tecniche vagamente ispirate filosofie orientali, in 10 anni la setta sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti, obbligandoli a partecipare a costosi seminari dopo i quali sarebbero guariti da qualsiasi malattia. Contestati associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza, maltrattamenti di minori.
I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord che cercava di risolvere una crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, cosi' come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo il pm, Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. (ANSA)
mercoledì 30 settembre 2009
Metodo Arkeon, dieci persone rinviate a giudizio
29 settembre 2009
Mente dell'organizzazione un 57enne di Noicattaro residente a Milano
Seminari costosi e pratiche di spersonalizzazione: queste le ricette per guarire da problemi di salute
Sono dieci le persone rinviate a giudizio dal gup di Bari, Marco Guida, coinvolte nell’inchiesta sul metodo Arkeon: una sorta di psicosetta diffusa in tutta Italia e che, in poco meno di dieci anni, ha raccolto migliaia di adepti in ogni parte della penisola. Un anno fa furono iscritte nel registro degli indagati undici persone. Ora solo la posizione di una queste è stata stralciata.
Ai dieci rinviati a giudizio vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. Come già scritto un anno fa da queste colonne, le persone che entravano a far parte di questa setta erano, in prevalenza, colpite da problemi di salute o di natura affettiva. Secondo alcune testimonianze, pare che coloro i quali decidevano di avvicinarsi al metodo Arkeon venivano plagiati e invogliati a partecipare ad un ciclo di seminari, il cui costo partiva da 260 euro. Poi, man mano che si scalavano i livelli di approfondimento, le cifre crescevano fino a raggiungere quote vicine ai 15mila euro.
Tra le persone rinviate a giudizio c’è anche la mente operativa del metodo Arkeon, Vito Carlo Moccia, 57enne di Noicattaro e residente a Milano. Lui diceva di svolgere la professione di psicologo pur non avendo alcun tipo di abilitazione. Moccia, sostiene il pubblico ministero inquirente, faceva compiere agli adepti esercizi terapici che, in maniera graduale, conducevano verso una vera e propria spersonalizzazione di sé. Una tecnica pare fosse quella del “no limits”, per la quale le vittime erano costrette a credere di di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni. In alcuni casi, infine, veniva prescritto l’obbligo di travestirsi da clochard per chiedere l’elemosina per la strade.
Mente dell'organizzazione un 57enne di Noicattaro residente a Milano
Seminari costosi e pratiche di spersonalizzazione: queste le ricette per guarire da problemi di salute
Sono dieci le persone rinviate a giudizio dal gup di Bari, Marco Guida, coinvolte nell’inchiesta sul metodo Arkeon: una sorta di psicosetta diffusa in tutta Italia e che, in poco meno di dieci anni, ha raccolto migliaia di adepti in ogni parte della penisola. Un anno fa furono iscritte nel registro degli indagati undici persone. Ora solo la posizione di una queste è stata stralciata.
Ai dieci rinviati a giudizio vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. Come già scritto un anno fa da queste colonne, le persone che entravano a far parte di questa setta erano, in prevalenza, colpite da problemi di salute o di natura affettiva. Secondo alcune testimonianze, pare che coloro i quali decidevano di avvicinarsi al metodo Arkeon venivano plagiati e invogliati a partecipare ad un ciclo di seminari, il cui costo partiva da 260 euro. Poi, man mano che si scalavano i livelli di approfondimento, le cifre crescevano fino a raggiungere quote vicine ai 15mila euro.
Tra le persone rinviate a giudizio c’è anche la mente operativa del metodo Arkeon, Vito Carlo Moccia, 57enne di Noicattaro e residente a Milano. Lui diceva di svolgere la professione di psicologo pur non avendo alcun tipo di abilitazione. Moccia, sostiene il pubblico ministero inquirente, faceva compiere agli adepti esercizi terapici che, in maniera graduale, conducevano verso una vera e propria spersonalizzazione di sé. Una tecnica pare fosse quella del “no limits”, per la quale le vittime erano costrette a credere di di avere subito abusi sessuali quando erano minorenni. In alcuni casi, infine, veniva prescritto l’obbligo di travestirsi da clochard per chiedere l’elemosina per la strade.
Antonio Scotti
Psico- setta truffava adepti, dieci rinvii a giudizio
A Bari, rispondono di associazione, maltrattamenti a minori
(ANSA)- BARI, 29 SET- Il gup di Bari ha rinviato a giudizio 10 degli 11 imputati dell'inchiesta sul 'metodo Arkeon', una sorta di psico-setta dedita alla truffa. Utilizzando tecniche vagamente ispirate filosofie orientali, in 10 anni la setta sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti, obbligandoli a partecipare a costosi seminari dopo i quali sarebbero guariti da qualsiasi malattia. Contestati associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza, maltrattamenti di minori. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord che cercava di risolvere una crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, cosi' come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo il pm, Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. (ANSA)
notizia riportata anche da :
l'Unità
http://www.unita.it/newsansa/53969/psicosetta_truffava_adepti_dieci_rinvii_a_giudizio
regione valle d'aosta
http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=74456
(ANSA)- BARI, 29 SET- Il gup di Bari ha rinviato a giudizio 10 degli 11 imputati dell'inchiesta sul 'metodo Arkeon', una sorta di psico-setta dedita alla truffa. Utilizzando tecniche vagamente ispirate filosofie orientali, in 10 anni la setta sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti, obbligandoli a partecipare a costosi seminari dopo i quali sarebbero guariti da qualsiasi malattia. Contestati associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza, maltrattamenti di minori. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro. Ma una coppia del nord che cercava di risolvere una crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, cosi' come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo il pm, Francesco Bretone, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. (ANSA)
notizia riportata anche da :
l'Unità
http://www.unita.it/newsansa/53969/psicosetta_truffava_adepti_dieci_rinvii_a_giudizio
regione valle d'aosta
http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=74456
Bari, 10 rinvii a giudizio per l’associazione Arkeon
29 Settembre 2009 15:47 CRONACHE
BARI – Si facevano pagare migliaia di euro per risolvere problemi fisici e spirtuali attraverso tecniche e seminari vagamente ispirate alle filosofie orientali dei Reiki: ora in dieci dovranno essere processati per associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacita’ procurata da violenza. La “psico-setta” Arkeon, tra il 1999 e il 2008, sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone. A capo dell’associazione criminale c’era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. (RCD)
www.ilgiornaledelfriuli.net
BARI – Si facevano pagare migliaia di euro per risolvere problemi fisici e spirtuali attraverso tecniche e seminari vagamente ispirate alle filosofie orientali dei Reiki: ora in dieci dovranno essere processati per associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacita’ procurata da violenza. La “psico-setta” Arkeon, tra il 1999 e il 2008, sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone. A capo dell’associazione criminale c’era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari), residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli. (RCD)
www.ilgiornaledelfriuli.net
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martedì 29 settembre 2009
Comunicato Stampa: Rinviati a Giudizio membri di Arkeon
In data odierna il GUP Dottor Marco GUIDA della Procura di Bari, ha sciolto la sua riserva e ha rinviato a giudizio i membri del gruppo Arkeon indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, abuso della professione medica e psicologica, maltrattamento di minori, violenza privata, incapacità derivata da violenza e calunnia.
Ad un unico indagato non sono stati contestati i reati 81 e 610 del c.p. per prescrizione dei termini, mentre risulta rinviato a giudizio per i restanti.
Il GUP ha accolto le varie parti civili che si sono costituite per il procedimento penale e che oltre alle parti lese sono il Codacons, la Favis e il CeSAP.
Il procedimento penale avrà inizio presso il Tribunale di Bari il 20 Gennaio 2010.
29-9-2009
Ad un unico indagato non sono stati contestati i reati 81 e 610 del c.p. per prescrizione dei termini, mentre risulta rinviato a giudizio per i restanti.
Il GUP ha accolto le varie parti civili che si sono costituite per il procedimento penale e che oltre alle parti lese sono il Codacons, la Favis e il CeSAP.
Il procedimento penale avrà inizio presso il Tribunale di Bari il 20 Gennaio 2010.
29-9-2009
lunedì 28 settembre 2009
Possibili reati penali riscontrabili nelle "sètte"
Taluni reati possono essere commessi ai danni di colui che si vuole fare adepto di una "setta" o di un "movimento religioso alternativo" o di un "nuovo movimento magico":
Truffa
Minacce
Violenza morale
Estorsione
Sequestro di persona
Sfruttamento
Lesioni
Abusi sessuali
Pedofilia
Spaccio di stupefacenti
Induzione al suicidio
Altri reati possono essere commessi dagli adepti stessi a danno di altri “consettari” o di soggetti esterni alla "setta":
(gli stessi su menzionati)
Reati familiari
Detenzione e spaccio di stupefacenti
Profanazione di cimiteri
Danneggiamenti
Furti comuni e furto d’informazioni
Maltrattamento di animali
Art. 348 Cp – punito chi esercita abusivamente una professione per la quale necessita una speciale abilitazione dello Stato; (ad esempio molti "guru" esercitano abusivamente la professione medica. La ipsnosi, la psicoterapia suggestiva, la diagnosi a intuito subliminale è riservata agli iscritti all'albo medico. Molti esercitano pratiche fisiologiche di dubbia efficacia e con un evidente svolto esoterico, pensiamo alle "medicine" alterative, senza essere medico iscritto all'albo... inoltre non esiste alcun "albo" delle "medicine" alternative riconosciuto dallo Stato)
Art. 403 Cp – offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di persone; (ad esempio il satanista esprime disprezzo verso la religione cattolica, i suoi valori e chi la professa)
Art. 404 Cp – offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose; compie profanazione di Chiese, furto o distruzione degli oggetti sacri (la Croce, le ostie, …)
Art. 405 Cp – turbamento di funzioni religiose del culto cattolico (ad esempio i satanisti possono disturbare le funzioni religiose, ostacolando le attività del sacerdote)
Art. 406 Cp – delitti contro i culti ammessi dallo Stato; i satanisti ostacolano, dileggiano ed offendono le religioni di derivazione cristiana
Art. 407 Cp – violazione di sepolcro; i satanisti possono procurarsi cadaveri o parti di cadavere per compiere i loro riti
Art. 408 Cp – vilipendio delle tombe; i satanisti talvolta entrano nei cimiteri distruggendo le tombe o lasciandovi segni offensivi
Art. 410 Cp – vilipendio di cadavere; alcuni satanisti compiono atti di necrofilia o necrosadismo sui cadaveri
Art. 411 Cp – distruzione, soppressione, sottrazione di cadavere; alcuni satanisti, durante i riti, oltraggiano o distruggono parti di cadavere
Art. 412 Cp – occultamento di cadavere; nel satanismo, talvolta, dopo il rito il cadavere viene fatto sparire sotterrandolo di nascosto
Art. 413 Cp – uso illegittimo di cadavere; per manipolazioni, talvolta, dei satanisti secondo i loro particolari rituali
Art. 527 Cp – atti osceni; durante i loro sabba all’aperto, talvolta nel satanismo, avvengono atti sessuali davanti a tutti i partecipanti
Art. 528 Cp – pubblicazioni e spettacoli osceni; per la loro propaganda diffondono opuscoli con riportati gli atti del sabba
Art. 564 Cp – incesto; durante i riti del sabba sono possibili atti sessuali con la propria prole
Art. 566 Cp – supposizione o soppressione di stato; alcuni genitori della setta non denunciano la nascita dei propri figli
Art. 572 Cp – maltrattamenti in famiglia; durante le messe nere i genitori possono maltrattare o picchiare i figli
Art. 575 Cp – omicidio; durante i sabba e le messe nere possono essere commessi omicidi
Art. 578 Cp - infanticidio; durante il sabba, in onore di Satana, una madre potrebbe uccidere il figlio nascente
Art. 579 Cp – omicidio del consenziente; alcuni satanisti possono convincere e favorire in alcuni adepti il suicidio
Art. 580 Cp – istigazione o aiuto al suicidio; per la salvezza degli adepti i capi possono istigarli al sucidio
Art. 605 Cp. Sequestro di persona. - Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione ...
Art. 609bis Cp. Violenza sessuale. - Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione...
Alla stessa pena soggiace chiunque induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
omissis
Art. 609ter Cp. Circostanze aggravanti. - ... se i fatti di cui all'articolo 609bis sono commessi (ad esempio, durante i sabba e le messe nere è tipico sottoporre donne e bambini a violenza sessuale):
omissis
con l'uso di armi o di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa;
omissis
omissis
omissis
Art. 610 Cp – violenza privata; ad esempio i satanisti potrebbero obbligare i nuovi adepti ad agire contro la loro volontà
Art. 613 Cp. Stato di incapacità procurato mediante violenza. - Chiunque, mediante suggestione ipnotica o in veglia, o mediante somministrazione di sostanze alcoliche o stupefacenti, o con qualsiasi altro mezzo, pone una persona, senza il consenso di lei, in stato d'incapacità di intendere o volere, è punito con la reclusione ... (ad esempio i capi "sètta" possono utilizzare alcool o droghe per alterare il giudizio degli adepti)
Art. 638 Cp – uccisione o danneggiamento di animali altrui; durante i riti satanici vengono utilizzati anche animali da sacrificare
Art. 640 Cp – come aggravante della truffa "l'incussione del timore di un pericolo immaginario" (ad esempio lo sfruttamenteo del timore superstizioso)
Art. 643 Cp. Circonvenzione di persone incapaci. - Chiunque, per procurare ad altri o a sé un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato di infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione ... (ad esempio, talvolta i satanisti cercano prede facili come i minori, gli infermi ed i portatori di handicap)
Art. 727 Cp – maltrattamento di animali; per gli animali che vengono molestati ed uccisi durante i riti
Art. 728 Cp. Trattamento idoneo a sopprimere la coscienza o la volontà altrui. - Chiunque pone taluno, col suo consenso, in stato di narcosi o di ipnotismo, o esegue su di lui un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà, è punito, se dal fatto deriva pericolo per l'incolumità della persona, con l'arresto... (ad esempio trattamenti con droghe o ipnosi effettuati su persone consenzienti).
... forse è praticabile dalla famiglia la strada della "procedura per la interdizione giudiziale" del proprio famigliare adepto per salvarlo dalle grinfie della "sètta"... (link esterno)
Il 29 Aprile 1998, dopo circa due anni di indagine, il Ministro degli Interni Giorgio Napolitano ha inviato alla Commissione per gli Affari Costituzionali della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano un voluminoso rapporto dal titolo "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia", redatto dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Rapporto è è stato inviato anche a membri del Parlamento e alla Stampa. La notizia è stata diffusa con enfasi sulle prime pagine dei quotidiani italiani (link esterno). I possibili problemi di rilevanza penale connessi a questa tipologia di gruppi sono: 1)Lavaggio del cervello e Controllo Mentale; 2)Frode; 3)Celare sotto la facciata della religione «pratiche immorali e attività illegali»; 4)Predicare dottrine a tal punto "irrazionali" da poter condurre i membri ad attività pericolose per la sicurezza nazionale; 5)Piani di sovversione politica. Inoltre viene detto delle "psicosette", le "sette" ritenute "più pericolose": «utilizzano meccanismi subliminali di fascinazione e il cosiddetto ”lavaggio del cervello” o altri metodi atti a limitare la libertà di autodeterminazione del singolo... Nella fase di proselitismo e in quella di indottrinamento usano sistemi scientifici studiati per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole ad atteggiamenti acritici e obbedienza cieca».
Frequentemente le "sètte" una volta che hanno "spremuto" l'adepto lo lasciano anche senza un sostegno economico. A questo riguardo ha legiferato il Parlamento europeo su un’azione comune degli Stati membri della Comunità europea di fronte a diverse infrazioni alla legge compiute da recenti organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione (Strasburgo, 22 maggio 1984):
"Il Parlamento europeo,
A. conscio della preoccupazione che suscitano in taluni cittadini e famiglie della Comunità le attività di nuove organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione quando le loro pratiche ledono i diritti dell’uomo e del cittadino e pregiudicano la situazione sociale degli interessati,
B. ribadendo il principio che negli Stati membri della Comunità europea vige la piena libertà di religione e di opinione e perciò gli organi della Comunità non hanno alcun diritto di giudicare la legittimità delle credenze religiose in generale e l’attività religiosa in particolare,
C. convinto che in questo contesto non si pone in discussione la validità delle convinzioni religiose bensì la liceità o meno delle pratiche connesse con l’ammissione di nuovi membri e il loto trattamento,
D. considerando che i problemi posti dal sorgere delle predette organizzazioni costituiscono un fenomeno mondiale che si manifesta, sia pure con intensità diversa, in tutti gli Stati membri e ha già dato luogo in alcuni di essi a indagini, a provvedimenti governativi e a sentenze,
E. considerando che i membri di queste organizzazioni, quando abbandonano il modo di vita fino ad allora seguito, incontrano problemi sul piano sociale e lavorativo che possono avere conseguenze negative non solo per loro stessi, ma anche per la società e per il sistema sociale,
F. consapevole che è molto difficile - date le differenti denominazioni di queste organizzazioni negli Stati membri - farsene un’idea neutrale intesa da tutti allo stesso modo.
1. - Ritiene necessario che i competenti Consigli dei ministri - vale a dire i ministri dell’interno e della giustizia riuniti nell’ambito della cooperazione politica nonché il Consiglio dei ministri degli affari sociali - abbiano al più presto uno scambio di informazioni su problemi sollevati dall’attività delle predette organizzazioni e che in tale sede vengano trattati in particolare i seguenti temi:
a) procedura applicata nel conferimento del carattere di utilità pubblica e nella concessione dell’esonero fiscale a queste organizzazioni;
b) osservanza delle leggi vigenti nei rispettivi Stati membri, per esempio in materia di diritto del lavoro e della sicurezza sociale;
c) conseguenze dell’inadempienza di queste leggi per la società;
d) ricerca delle persone scomparse e possibilità, in questo campo, di una cooperazione con paesi terzi;
e) in quale modo verrebbero lesi i diritti della libertà personale dei membri;
f) istituzione di servizi che forniscano assistenza legale ai membri quando lasciano le rispettive organizzazioni e li aiutino a reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro;
g) attuali carenze legislative dovute a normative diverse nei singoli Stati, cosicché in certi paesi si possono esercitare attività eventualmente vietate in altri.
2. - Invita gli Stati membri a mettersi d’accordo su una raccolta di dati concernenti le ramificazioni internazionali delle predette organizzazioni, compresi eventuali nomi fittizi e organizzazioni camuffate, nonché le loro attività negli Stati membri.
3. Invita la Commissione:
a) a presentare una relazione su quanto si è detto al paragrafo 2, che indichi in particolare come si siano comportate sinora le istanze statali, soprattutto organi di polizia e tribunali, di fronte alle infrazioni della legge compiute da queste organizzazioni e riferisca sui risultati cui sono pervenute le commissioni d’inchiesta, insediate dallo Stato, in merito a queste organizzazioni;
b) a elaborare procedure atte ad assicurare, in questo contesto, un’efficace protezione dei cittadini della Comunità.
4. - Chiese ai competenti Consigli dei ministri - sulla base dei dati raccolti e della relazione della Commissione - di dibattere i problemi posti dall’attività delle predette organizzazioni e di mettere in tal modo gli Stati membri in condizione di tutelare in maniera concertata i diritti dei loro cittadini.
5. - Raccomanda che per l’esame, la registrazione e la valutazione dell’attività delle suddette organizzazioni vengano impiegati i seguenti criteri:
a) le persone che non hanno raggiunto la maggiore età non dovrebbero essere obbligate ad assumere un impegno di adesione a lungo termine e determinante per il loro avvenire;
b) dovrebbe essere previsto un sufficiente periodo di riflessione sull’impegno che si intende assumere, abbia esso carattere finanziario o personale;
c) dopo l’adesione a un’organizzazione i contatti da parte della famiglia e degli amici devono essere possibili;
d) non si dovrebbe impedire ai membri che hanno già iniziato un corso di formazione di portarlo a termine;
e) devono essere rispettati i seguenti diritti dell’individuo:
- il diritto di abbandonare liberamente un’organizzazione;
- il diritto di mantenere contatti con la famiglia e gli amici sia direttamente che tramite corrispondenza o telefono;
- il diritto di chiedere un consiglio all’esterno, sia di carattere giuridico che di altro tipo;
- il diritto di chiedere l’assistenza medica;
f) nessuno deve essere mai incoraggiato a infrangere una legge, in particolare nel contesto della raccolta di fondi, per esempio esercitando la questua o la prostituzione;
g) le organizzazioni non possono richiedere un’adesione permanente all’organizzazione a quei membri potenziali - per esempio studenti o turisti - che si trovano temporaneamente in un paese diverso da quello di residenza;
h) al momento del reclutamento di nuovi membri, si devono sempre e immediatamente specificare la denominazione e i principi dell’organizzazione;
i) le organizzazioni sono tenute a fornire alle competenti autorità, qualora esse lo richiedano, informazioni sulla residenza o sulla dimora dei membri;
j) le predette organizzazioni devono assicurare che le persone che dipendono da loro o svolgono un’attività per loro siano coperte dalle assicurazioni sociali negli Stati membri nei quali vivono o lavorano;
k) se un membro intraprende un viaggio all’estero, soprattutto in un paese lontano, nell’interesse dell’organizzazione, quest’ultima deve assumersi la responsabilità del viaggio di rientro del membro, specialmente in caso di malattia;
l) le telefonate dei parenti devono essere comunicate ai membri interessati; la corrispondenza deve essere inoltrata immediatamente ai destinatari;
m) per i figli dei membri, le organizzazioni devono fare tutto il possibile affinché siano impartite loro un’educazione, un’istruzione e cure appropriate; inoltre, devono evitare tutto quello che può nuocere al loro benessere.
6. - Ritiene auspicabile un’azione comune anche nell’ambito del Consiglio d’Europa e chiede pertanto ai governi degli Stati membri di adoperarsi affinché il Consiglio d’Europa elabori appropriate convenzioni che proteggano efficacemente i singoli dalle possibili macchinazioni di queste organizzazioni e dalla loro coartazione fisica e psichica"
Riferimenti
"Polizia e democrazia"
"Il fenomeno delle sètte"
OLIR
Truffa
Minacce
Violenza morale
Estorsione
Sequestro di persona
Sfruttamento
Lesioni
Abusi sessuali
Pedofilia
Spaccio di stupefacenti
Induzione al suicidio
Altri reati possono essere commessi dagli adepti stessi a danno di altri “consettari” o di soggetti esterni alla "setta":
(gli stessi su menzionati)
Reati familiari
Detenzione e spaccio di stupefacenti
Profanazione di cimiteri
Danneggiamenti
Furti comuni e furto d’informazioni
Maltrattamento di animali
Art. 348 Cp – punito chi esercita abusivamente una professione per la quale necessita una speciale abilitazione dello Stato; (ad esempio molti "guru" esercitano abusivamente la professione medica. La ipsnosi, la psicoterapia suggestiva, la diagnosi a intuito subliminale è riservata agli iscritti all'albo medico. Molti esercitano pratiche fisiologiche di dubbia efficacia e con un evidente svolto esoterico, pensiamo alle "medicine" alterative, senza essere medico iscritto all'albo... inoltre non esiste alcun "albo" delle "medicine" alternative riconosciuto dallo Stato)
Art. 403 Cp – offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di persone; (ad esempio il satanista esprime disprezzo verso la religione cattolica, i suoi valori e chi la professa)
Art. 404 Cp – offese alla religione dello Stato mediante vilipendio di cose; compie profanazione di Chiese, furto o distruzione degli oggetti sacri (la Croce, le ostie, …)
Art. 405 Cp – turbamento di funzioni religiose del culto cattolico (ad esempio i satanisti possono disturbare le funzioni religiose, ostacolando le attività del sacerdote)
Art. 406 Cp – delitti contro i culti ammessi dallo Stato; i satanisti ostacolano, dileggiano ed offendono le religioni di derivazione cristiana
Art. 407 Cp – violazione di sepolcro; i satanisti possono procurarsi cadaveri o parti di cadavere per compiere i loro riti
Art. 408 Cp – vilipendio delle tombe; i satanisti talvolta entrano nei cimiteri distruggendo le tombe o lasciandovi segni offensivi
Art. 410 Cp – vilipendio di cadavere; alcuni satanisti compiono atti di necrofilia o necrosadismo sui cadaveri
Art. 411 Cp – distruzione, soppressione, sottrazione di cadavere; alcuni satanisti, durante i riti, oltraggiano o distruggono parti di cadavere
Art. 412 Cp – occultamento di cadavere; nel satanismo, talvolta, dopo il rito il cadavere viene fatto sparire sotterrandolo di nascosto
Art. 413 Cp – uso illegittimo di cadavere; per manipolazioni, talvolta, dei satanisti secondo i loro particolari rituali
Art. 527 Cp – atti osceni; durante i loro sabba all’aperto, talvolta nel satanismo, avvengono atti sessuali davanti a tutti i partecipanti
Art. 528 Cp – pubblicazioni e spettacoli osceni; per la loro propaganda diffondono opuscoli con riportati gli atti del sabba
Art. 564 Cp – incesto; durante i riti del sabba sono possibili atti sessuali con la propria prole
Art. 566 Cp – supposizione o soppressione di stato; alcuni genitori della setta non denunciano la nascita dei propri figli
Art. 572 Cp – maltrattamenti in famiglia; durante le messe nere i genitori possono maltrattare o picchiare i figli
Art. 575 Cp – omicidio; durante i sabba e le messe nere possono essere commessi omicidi
Art. 578 Cp - infanticidio; durante il sabba, in onore di Satana, una madre potrebbe uccidere il figlio nascente
Art. 579 Cp – omicidio del consenziente; alcuni satanisti possono convincere e favorire in alcuni adepti il suicidio
Art. 580 Cp – istigazione o aiuto al suicidio; per la salvezza degli adepti i capi possono istigarli al sucidio
Art. 605 Cp. Sequestro di persona. - Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione ...
Art. 609bis Cp. Violenza sessuale. - Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione...
Alla stessa pena soggiace chiunque induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
omissis
Art. 609ter Cp. Circostanze aggravanti. - ... se i fatti di cui all'articolo 609bis sono commessi (ad esempio, durante i sabba e le messe nere è tipico sottoporre donne e bambini a violenza sessuale):
omissis
con l'uso di armi o di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa;
omissis
omissis
omissis
Art. 610 Cp – violenza privata; ad esempio i satanisti potrebbero obbligare i nuovi adepti ad agire contro la loro volontà
Art. 613 Cp. Stato di incapacità procurato mediante violenza. - Chiunque, mediante suggestione ipnotica o in veglia, o mediante somministrazione di sostanze alcoliche o stupefacenti, o con qualsiasi altro mezzo, pone una persona, senza il consenso di lei, in stato d'incapacità di intendere o volere, è punito con la reclusione ... (ad esempio i capi "sètta" possono utilizzare alcool o droghe per alterare il giudizio degli adepti)
Art. 638 Cp – uccisione o danneggiamento di animali altrui; durante i riti satanici vengono utilizzati anche animali da sacrificare
Art. 640 Cp – come aggravante della truffa "l'incussione del timore di un pericolo immaginario" (ad esempio lo sfruttamenteo del timore superstizioso)
Art. 643 Cp. Circonvenzione di persone incapaci. - Chiunque, per procurare ad altri o a sé un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato di infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione ... (ad esempio, talvolta i satanisti cercano prede facili come i minori, gli infermi ed i portatori di handicap)
Art. 727 Cp – maltrattamento di animali; per gli animali che vengono molestati ed uccisi durante i riti
Art. 728 Cp. Trattamento idoneo a sopprimere la coscienza o la volontà altrui. - Chiunque pone taluno, col suo consenso, in stato di narcosi o di ipnotismo, o esegue su di lui un trattamento che ne sopprima la coscienza o la volontà, è punito, se dal fatto deriva pericolo per l'incolumità della persona, con l'arresto... (ad esempio trattamenti con droghe o ipnosi effettuati su persone consenzienti).
... forse è praticabile dalla famiglia la strada della "procedura per la interdizione giudiziale" del proprio famigliare adepto per salvarlo dalle grinfie della "sètta"... (link esterno)
Il 29 Aprile 1998, dopo circa due anni di indagine, il Ministro degli Interni Giorgio Napolitano ha inviato alla Commissione per gli Affari Costituzionali della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano un voluminoso rapporto dal titolo "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia", redatto dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il Rapporto è è stato inviato anche a membri del Parlamento e alla Stampa. La notizia è stata diffusa con enfasi sulle prime pagine dei quotidiani italiani (link esterno). I possibili problemi di rilevanza penale connessi a questa tipologia di gruppi sono: 1)Lavaggio del cervello e Controllo Mentale; 2)Frode; 3)Celare sotto la facciata della religione «pratiche immorali e attività illegali»; 4)Predicare dottrine a tal punto "irrazionali" da poter condurre i membri ad attività pericolose per la sicurezza nazionale; 5)Piani di sovversione politica. Inoltre viene detto delle "psicosette", le "sette" ritenute "più pericolose": «utilizzano meccanismi subliminali di fascinazione e il cosiddetto ”lavaggio del cervello” o altri metodi atti a limitare la libertà di autodeterminazione del singolo... Nella fase di proselitismo e in quella di indottrinamento usano sistemi scientifici studiati per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole ad atteggiamenti acritici e obbedienza cieca».
Frequentemente le "sètte" una volta che hanno "spremuto" l'adepto lo lasciano anche senza un sostegno economico. A questo riguardo ha legiferato il Parlamento europeo su un’azione comune degli Stati membri della Comunità europea di fronte a diverse infrazioni alla legge compiute da recenti organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione (Strasburgo, 22 maggio 1984):
"Il Parlamento europeo,
A. conscio della preoccupazione che suscitano in taluni cittadini e famiglie della Comunità le attività di nuove organizzazioni che operano al riparo della libertà di religione quando le loro pratiche ledono i diritti dell’uomo e del cittadino e pregiudicano la situazione sociale degli interessati,
B. ribadendo il principio che negli Stati membri della Comunità europea vige la piena libertà di religione e di opinione e perciò gli organi della Comunità non hanno alcun diritto di giudicare la legittimità delle credenze religiose in generale e l’attività religiosa in particolare,
C. convinto che in questo contesto non si pone in discussione la validità delle convinzioni religiose bensì la liceità o meno delle pratiche connesse con l’ammissione di nuovi membri e il loto trattamento,
D. considerando che i problemi posti dal sorgere delle predette organizzazioni costituiscono un fenomeno mondiale che si manifesta, sia pure con intensità diversa, in tutti gli Stati membri e ha già dato luogo in alcuni di essi a indagini, a provvedimenti governativi e a sentenze,
E. considerando che i membri di queste organizzazioni, quando abbandonano il modo di vita fino ad allora seguito, incontrano problemi sul piano sociale e lavorativo che possono avere conseguenze negative non solo per loro stessi, ma anche per la società e per il sistema sociale,
F. consapevole che è molto difficile - date le differenti denominazioni di queste organizzazioni negli Stati membri - farsene un’idea neutrale intesa da tutti allo stesso modo.
1. - Ritiene necessario che i competenti Consigli dei ministri - vale a dire i ministri dell’interno e della giustizia riuniti nell’ambito della cooperazione politica nonché il Consiglio dei ministri degli affari sociali - abbiano al più presto uno scambio di informazioni su problemi sollevati dall’attività delle predette organizzazioni e che in tale sede vengano trattati in particolare i seguenti temi:
a) procedura applicata nel conferimento del carattere di utilità pubblica e nella concessione dell’esonero fiscale a queste organizzazioni;
b) osservanza delle leggi vigenti nei rispettivi Stati membri, per esempio in materia di diritto del lavoro e della sicurezza sociale;
c) conseguenze dell’inadempienza di queste leggi per la società;
d) ricerca delle persone scomparse e possibilità, in questo campo, di una cooperazione con paesi terzi;
e) in quale modo verrebbero lesi i diritti della libertà personale dei membri;
f) istituzione di servizi che forniscano assistenza legale ai membri quando lasciano le rispettive organizzazioni e li aiutino a reinserirsi nella società e nel mondo del lavoro;
g) attuali carenze legislative dovute a normative diverse nei singoli Stati, cosicché in certi paesi si possono esercitare attività eventualmente vietate in altri.
2. - Invita gli Stati membri a mettersi d’accordo su una raccolta di dati concernenti le ramificazioni internazionali delle predette organizzazioni, compresi eventuali nomi fittizi e organizzazioni camuffate, nonché le loro attività negli Stati membri.
3. Invita la Commissione:
a) a presentare una relazione su quanto si è detto al paragrafo 2, che indichi in particolare come si siano comportate sinora le istanze statali, soprattutto organi di polizia e tribunali, di fronte alle infrazioni della legge compiute da queste organizzazioni e riferisca sui risultati cui sono pervenute le commissioni d’inchiesta, insediate dallo Stato, in merito a queste organizzazioni;
b) a elaborare procedure atte ad assicurare, in questo contesto, un’efficace protezione dei cittadini della Comunità.
4. - Chiese ai competenti Consigli dei ministri - sulla base dei dati raccolti e della relazione della Commissione - di dibattere i problemi posti dall’attività delle predette organizzazioni e di mettere in tal modo gli Stati membri in condizione di tutelare in maniera concertata i diritti dei loro cittadini.
5. - Raccomanda che per l’esame, la registrazione e la valutazione dell’attività delle suddette organizzazioni vengano impiegati i seguenti criteri:
a) le persone che non hanno raggiunto la maggiore età non dovrebbero essere obbligate ad assumere un impegno di adesione a lungo termine e determinante per il loro avvenire;
b) dovrebbe essere previsto un sufficiente periodo di riflessione sull’impegno che si intende assumere, abbia esso carattere finanziario o personale;
c) dopo l’adesione a un’organizzazione i contatti da parte della famiglia e degli amici devono essere possibili;
d) non si dovrebbe impedire ai membri che hanno già iniziato un corso di formazione di portarlo a termine;
e) devono essere rispettati i seguenti diritti dell’individuo:
- il diritto di abbandonare liberamente un’organizzazione;
- il diritto di mantenere contatti con la famiglia e gli amici sia direttamente che tramite corrispondenza o telefono;
- il diritto di chiedere un consiglio all’esterno, sia di carattere giuridico che di altro tipo;
- il diritto di chiedere l’assistenza medica;
f) nessuno deve essere mai incoraggiato a infrangere una legge, in particolare nel contesto della raccolta di fondi, per esempio esercitando la questua o la prostituzione;
g) le organizzazioni non possono richiedere un’adesione permanente all’organizzazione a quei membri potenziali - per esempio studenti o turisti - che si trovano temporaneamente in un paese diverso da quello di residenza;
h) al momento del reclutamento di nuovi membri, si devono sempre e immediatamente specificare la denominazione e i principi dell’organizzazione;
i) le organizzazioni sono tenute a fornire alle competenti autorità, qualora esse lo richiedano, informazioni sulla residenza o sulla dimora dei membri;
j) le predette organizzazioni devono assicurare che le persone che dipendono da loro o svolgono un’attività per loro siano coperte dalle assicurazioni sociali negli Stati membri nei quali vivono o lavorano;
k) se un membro intraprende un viaggio all’estero, soprattutto in un paese lontano, nell’interesse dell’organizzazione, quest’ultima deve assumersi la responsabilità del viaggio di rientro del membro, specialmente in caso di malattia;
l) le telefonate dei parenti devono essere comunicate ai membri interessati; la corrispondenza deve essere inoltrata immediatamente ai destinatari;
m) per i figli dei membri, le organizzazioni devono fare tutto il possibile affinché siano impartite loro un’educazione, un’istruzione e cure appropriate; inoltre, devono evitare tutto quello che può nuocere al loro benessere.
6. - Ritiene auspicabile un’azione comune anche nell’ambito del Consiglio d’Europa e chiede pertanto ai governi degli Stati membri di adoperarsi affinché il Consiglio d’Europa elabori appropriate convenzioni che proteggano efficacemente i singoli dalle possibili macchinazioni di queste organizzazioni e dalla loro coartazione fisica e psichica"
Riferimenti
"Polizia e democrazia"
"Il fenomeno delle sètte"
OLIR
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La tortura psicologica del mobbing
Una cappa di “silenzio” è calata sulla tematica del mobbing: è da tempo, ormai, che tutto tace sull’argomento. Qualche anno fa pareva che, finalmente, i riflettori dei mass-media si stessero accendendo su questo fenomeno criminale: qualche trasmissione televisiva, ogni tanto, ne parlava, nelle sale cinematografiche usciva il film della Comencini “Mi piace lavorare (mobbing)”, su internet erano nati diversi siti che raccoglievano testimonianze di vittime, diffondendo, al contempo, gli sviluppi legislativi sull’argomento. Improvvisamente questi siti o sono stati oscurati o non venivano più aggiornati, lasciando nella più assoluta mancanza di informazioni le numerose vittime di mobbing “assetate” di giustizia.
Ultimamente la tematica si sta riproponendo su face-book senza aggiungere, tuttavia, nulla a ciò che i conoscitori del fenomeno già sapevano. Sete di giustizia è l’espressione più appropriata per esprimere lo stato d’animo di chi è vittima di questo crimine, poiché quando si parla di mobbing, si discute di tortura psicologica con pesanti conseguenze sull’esistenza di un individuo.
Il mobbing è un assassinio che non lascia né cadaveri, né armi. Quando si uccide qualcuno usando una pistola, il morto diventa la prova di un reato sul quale gli organi competenti dovranno indagare per scoprirne i responsabili. Quando invece una persona è torturata psicologicamente, si mira a distruggerla “di dentro”, istigandola al suicidio tramite isolamento, emarginazione, inattività forzata, umiliazioni e con varie altre forme subdole di prevaricazione prolungate nel tempo. Si cerca di ottenere lo stesso risultato di un assassinio, in maniera più “pulita”: il mobbizzato diventa un “cadavere vivente” e i suoi assassini ritengono di non potere essere etichettati come tali, solo perché non hanno lasciato tracce di sangue sull’aggredito. Le ferite inferte, tramite la tortura subita, sono ben celate all’interno della persona!!!
Qualunque forma di tortura è una violazione dei diritti umani vietata dalle leggi, ma non impedita. Si tortura per estorcere confessioni, punire reati o presunti colpevoli di reati, imporre disciplina o supremazia psicologica, seminare il terrore. La tortura è, dal punto di vista chi la usa, un metodo estremamente efficace: anche quando non uccide, incute paura e annichilisce. Il suo obiettivo ultimo non è la morte della vittima ma il suo annientamento come essere umano, l’annullamento della sua personalità, dignità, individualità. Non a caso, le conseguenze psicologiche e sociali della tortura sono ben più profonde e difficili da cancellare di quelle fisiche.
La tortura, sia fisica che psicologica, esiste perché fa parte di un vero e proprio “sistema”, fatto di azioni (l’ordine tacito o esplicito di torturare, la “formazione” del torturatore, l’atto della tortura) e di omissioni (la negazione delle responsabilità, le mancate indagini, l’assenza di punizioni) e reso possibile da una parola-chiave: impunità, ovvero quel meccanismo per cui i responsabili della tortura non vengono puniti e le vittime della tortura non ottengono giustizia. Quando si parla di tortura si pensa in genere a quella fisica e riesce difficile capire la tortura psicologica.
Chi ha letto il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi, trova un’eccellente descrizione del tipo di “ferite interiori” inferte a chi è sottoposto a questo tipo di tortura, che presuppone, in chi la attua, il mancato riconoscimento dell’altrui dignità di essere umano e scrivo questo con la consapevolezza che tale concetto potrà essere compreso solo da chi ha vissuto le stesse sensazioni, sia pure in altri contesti. A torture psicologiche sono stati sottoposti gli ebrei, i negri, i dissidenti nei regimi dittatoriali e tutti quegli individui che vengono discriminati dalla classe di potere dominante o dal gruppo sociale di appartenenza. A tortura psicologica (mobbing) sono sottoposti i dipendenti “scomodi” nelle aziende, tramite un massacro quotidiano perpetrato sotto gli occhi dei colleghi, che vedono e tacciono per connivenza o per vigliaccheria.
Chi tace, si rende complice col suo silenzio, al perpetuarsi di questo crimine, ritenendo “erroneamente” di non poter diventarne vittima lui stesso o i propri figli!!! Quando verrà rotto il muro di silenzio con cui si nasconde il crimine del mobbing? E chi sentirà il dovere morale di fare qualcosa? Come mai i mass media e i giornalisti più agguerriti non hanno mai ingaggiato una battaglia martellante su questo tema, con l’intento di una pressione politica finalizzata all’adozione di una legge ad hoc?
Che fine fanno le denuncie di coloro che si rivolgono ai Magistrati riponendo fiducia nella Giustizia? E’ mai possibile che, in presenza di un vuoto legislativo, coloro che dovrebbero svolgere la propria professione animati dal sacro fuoco di un alto ideale, non riescano a trovare, tra i “meandri” delle numerosissime Leggi già esistenti, uno spiraglio per poter inquadrare come reato penale il crimine del mobbing?
E’ scandaloso il fatto che la violenza psichica in cui si concretizza il mobbing e che distrugge l’esistenza di un essere umano, sia considerato un reato amministrativo, risarcibile con un semplice indennizzo economico!!!. Chi denuncia la tortura psicologica subita, si ritrova “solo” a combattere una dura battaglia, abbandonato a se stesso da chi si proclamava paladino della giustizia, isolato, talvolta, dai suoi stessi familiari, con la consapevolezza che, per proteggere il silenzio omertoso su certe vicende, esiste chi sarebbe pronto ad usare qualsiasi arma!!!
Sembra che da più parti esista una ritrosia a identificare il mobbing, (i cui effetti, oltre ad esplicarsi nell’ambito lavorativo, distruggono ogni aspetto della esistenza delle vittime), come un crimine pianificato dalla “mafia dei colletti bianchi”, mirante a liberarsi di un dipendente scomodo.
Concludo auspicando che coloro che sono dotati di strumenti politici, giudiziari e di informazione utilizzino il loro potere per combattere e sconfiggere il crimine del mobbing, affinchè il prezzo di tante vite distrutte possa servire per consegnare alle nuove generazioni una società ove la Giustizia non sia una pura utopia!!!
Ultimamente la tematica si sta riproponendo su face-book senza aggiungere, tuttavia, nulla a ciò che i conoscitori del fenomeno già sapevano. Sete di giustizia è l’espressione più appropriata per esprimere lo stato d’animo di chi è vittima di questo crimine, poiché quando si parla di mobbing, si discute di tortura psicologica con pesanti conseguenze sull’esistenza di un individuo.
Il mobbing è un assassinio che non lascia né cadaveri, né armi. Quando si uccide qualcuno usando una pistola, il morto diventa la prova di un reato sul quale gli organi competenti dovranno indagare per scoprirne i responsabili. Quando invece una persona è torturata psicologicamente, si mira a distruggerla “di dentro”, istigandola al suicidio tramite isolamento, emarginazione, inattività forzata, umiliazioni e con varie altre forme subdole di prevaricazione prolungate nel tempo. Si cerca di ottenere lo stesso risultato di un assassinio, in maniera più “pulita”: il mobbizzato diventa un “cadavere vivente” e i suoi assassini ritengono di non potere essere etichettati come tali, solo perché non hanno lasciato tracce di sangue sull’aggredito. Le ferite inferte, tramite la tortura subita, sono ben celate all’interno della persona!!!
Qualunque forma di tortura è una violazione dei diritti umani vietata dalle leggi, ma non impedita. Si tortura per estorcere confessioni, punire reati o presunti colpevoli di reati, imporre disciplina o supremazia psicologica, seminare il terrore. La tortura è, dal punto di vista chi la usa, un metodo estremamente efficace: anche quando non uccide, incute paura e annichilisce. Il suo obiettivo ultimo non è la morte della vittima ma il suo annientamento come essere umano, l’annullamento della sua personalità, dignità, individualità. Non a caso, le conseguenze psicologiche e sociali della tortura sono ben più profonde e difficili da cancellare di quelle fisiche.
La tortura, sia fisica che psicologica, esiste perché fa parte di un vero e proprio “sistema”, fatto di azioni (l’ordine tacito o esplicito di torturare, la “formazione” del torturatore, l’atto della tortura) e di omissioni (la negazione delle responsabilità, le mancate indagini, l’assenza di punizioni) e reso possibile da una parola-chiave: impunità, ovvero quel meccanismo per cui i responsabili della tortura non vengono puniti e le vittime della tortura non ottengono giustizia. Quando si parla di tortura si pensa in genere a quella fisica e riesce difficile capire la tortura psicologica.
Chi ha letto il libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi, trova un’eccellente descrizione del tipo di “ferite interiori” inferte a chi è sottoposto a questo tipo di tortura, che presuppone, in chi la attua, il mancato riconoscimento dell’altrui dignità di essere umano e scrivo questo con la consapevolezza che tale concetto potrà essere compreso solo da chi ha vissuto le stesse sensazioni, sia pure in altri contesti. A torture psicologiche sono stati sottoposti gli ebrei, i negri, i dissidenti nei regimi dittatoriali e tutti quegli individui che vengono discriminati dalla classe di potere dominante o dal gruppo sociale di appartenenza. A tortura psicologica (mobbing) sono sottoposti i dipendenti “scomodi” nelle aziende, tramite un massacro quotidiano perpetrato sotto gli occhi dei colleghi, che vedono e tacciono per connivenza o per vigliaccheria.
Chi tace, si rende complice col suo silenzio, al perpetuarsi di questo crimine, ritenendo “erroneamente” di non poter diventarne vittima lui stesso o i propri figli!!! Quando verrà rotto il muro di silenzio con cui si nasconde il crimine del mobbing? E chi sentirà il dovere morale di fare qualcosa? Come mai i mass media e i giornalisti più agguerriti non hanno mai ingaggiato una battaglia martellante su questo tema, con l’intento di una pressione politica finalizzata all’adozione di una legge ad hoc?
Che fine fanno le denuncie di coloro che si rivolgono ai Magistrati riponendo fiducia nella Giustizia? E’ mai possibile che, in presenza di un vuoto legislativo, coloro che dovrebbero svolgere la propria professione animati dal sacro fuoco di un alto ideale, non riescano a trovare, tra i “meandri” delle numerosissime Leggi già esistenti, uno spiraglio per poter inquadrare come reato penale il crimine del mobbing?
E’ scandaloso il fatto che la violenza psichica in cui si concretizza il mobbing e che distrugge l’esistenza di un essere umano, sia considerato un reato amministrativo, risarcibile con un semplice indennizzo economico!!!. Chi denuncia la tortura psicologica subita, si ritrova “solo” a combattere una dura battaglia, abbandonato a se stesso da chi si proclamava paladino della giustizia, isolato, talvolta, dai suoi stessi familiari, con la consapevolezza che, per proteggere il silenzio omertoso su certe vicende, esiste chi sarebbe pronto ad usare qualsiasi arma!!!
Sembra che da più parti esista una ritrosia a identificare il mobbing, (i cui effetti, oltre ad esplicarsi nell’ambito lavorativo, distruggono ogni aspetto della esistenza delle vittime), come un crimine pianificato dalla “mafia dei colletti bianchi”, mirante a liberarsi di un dipendente scomodo.
Concludo auspicando che coloro che sono dotati di strumenti politici, giudiziari e di informazione utilizzino il loro potere per combattere e sconfiggere il crimine del mobbing, affinchè il prezzo di tante vite distrutte possa servire per consegnare alle nuove generazioni una società ove la Giustizia non sia una pura utopia!!!
Silvana Catalano
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martedì 22 settembre 2009
Psicosette definizioni e caratteristiche
Per psicosette o “movimenti di sviluppo del potenziale umano” si intendono quei movimenti, dai più diffusi ai meno noti ma radicati in ambito locale sotto le sigle più diverse, che mirano essenzialmente a sviluppare o potenziare le capacità psico-relazionali avendo come target di riferimento sia individui , ai quali viene promesso generalmente un miglioramento affettivo, professionale e relazionale, sia aziende, alle quali vengono proposti corsi di potenziamento del personale, in genere partendo dai dirigenti e quadri, fino ai corsi-base per gli operai.
In entrambi i casi, la tecnica di approccio consiste innanzitutto in una sorta di analisi dello stato di salute della persona /azienda, effettuata rispettivamente attraverso appositi questionari e test aziendali, spesso, tra l’altro, costituiti da versioni semplificate ed elaborate ad hoc di noti test psicologici usati in ambito professionale; si passa quindi ad evidenziare, ingigantendoli, eventuali- ma immancabili!- difetti e punti critici, per poi, finalmente, proporre strumenti(libri) e corsi indispensabili per porvi rimedio.
Target
Dai dati dei nostri Centri di ascolto e dalle testimonianze risulterebbe che il target di riferimento sarebbe costituito da individui in prevalenza giovani, di livello culturale medio-basso ma di potenzialità economico-patrimoniali medio-alte. Sarebbe interessante valutare se tale scelta avvenga a monte o sia una sorta di selezione naturale in seguito ai costi gradualmente esponenziali dei corsi stessi.
Diffusione e origini storico culturali
L’origine storica risale alle scuole di successo per manager nell’America del dopoguerra (“Power” e “Stone”), che, attraverso l’uso di tecniche di meditazione orientali-scorporate da ogni componente religiosa- insegnavano a vincere la timidezza, ridare energia e sovradimensionare i manager per vendere meglio un prodotto.
L’ambito di sviluppo culturale è quello della caduta delle ideologie forti con un ripiegamento su aggregazioni legate a bisogni comuni e fondamentalmente individualistici ( che corrisponderebbe al passaggio ideale dal new al next Age), parallelamente alla disgregazione e frantumazione del sacro avvenuta in ambito più propriamente religioso con l’emergere di generazioni di seekers e della tendenza a credere senza appartenere. Per la verità, l’interesse per la sfera propriamente religiosa non è univoco né sempre esplicito , per cui vi è un dibattito anche tra gli esperti sia sulla loro definizione (gruppi, movimenti, o semplici organizzazioni di formazione e consulenza?) sia sulla loro collocazione in ambito sociologico. Infatti se uno dei gruppi più diffusi (Scientology) si definisce una religione a tutti gli effetti- non ultimo quello fiscale!- vantando l’accreditamento di vari studiosi (R. Hubbard la definisce meglio una “filosofia religiosa applicata”), altre, come “Silva Mind Control”, negano qualsiasi influenza religiosa, mentre nella grande maggioranza dei piccoli ma numerosi gruppi di consulenza aziendale vige generalmente la prassi- in stile tipicamente new-age- di evitare lo scontro diretto su tematiche religiose- peraltro non conveniente in termini commerciali!- e di limitarsi a dichiarare una generica libertà di “doppia appartenenza”, che poi risulta spesso, alla prova dei fatti e nelle fasi più avanzate di adesione, sempre più difficilmente sostenibile. Tanto più che al massimo si arriva alla concezione di una sorta di “dio=Energia Superiore”che rappresenta più l’apice di un percorso di purificazione psicologica che il Dio rivelato e fonte di un cammino di fede.
La psicologia di riferimento è, all’origine, quella Umanista e Transpersonale, e, più direttamente, quella cosiddetta “Selfista”, dalla bioenergetica al rebirthing. In ambito medico-terapeutico, infine, la tendenza è quella di preferire medicine alternative e percorsi personalizzati rispetto alla medicina tradizionale (particolarmente criticata- significativamente- la psichiatria tradizionale nonché l’uso terapeutico di psicofarmaci, se non per i casi definiti spesso-a posteriori- non collaboranti e ostici), con una particolare accentuazione dell’influsso psicosomatico anche su malattie organiche, portando a rovesciare l’antico motto latino in “corpus sanum in mente sana”!
Aspetti positivi e rischi
Concludendo, per una valutazione complessiva del fenomeno, possiamo citare, senza peraltro alcuna pretesa di esaustività e assolutezza, traendoli da un accurato studio di M. Antonello sul n°7 di “Sette e Religioni”, i seguenti aspetti positivi:
- lo sforzo per un migliore uso delle proprie doti e capacità;
- un certo ottimismo, proprio del cosiddetto pensiero positivo;
- la valorizzazione dell’individuo in una società anonima e disumanizzante.
Tra i rischi o aspetti critici annoveriamo invece:
- l’uso di metodi pseudo-psicoterapici (cfr, la pre-ipnosi della fase alfa in Mind Control) applicati in modo selvaggio e standardizzato, al di fuori di un contesto propriamente terapeutico e per di più spesso effetuati da sedicenti esperti non muniti di titoli professionali e accademici appropriati;
- aumento eccessivo di autostima ( che possono portare ad una sorta di ipertrofia dell’io);
- inaridimento affettivo generalizzato e accentuato con familiari e parenti non aderenti al gruppo elitario( coazione emotiva e cognitiva);
- la tendenza al rafforzamento o alla creazione di una forma di dipendenza psicologica, ma non di rado anche economico-lavorativa (specie nelle aziende dove tali corsi diventano praticamente obbligatori) nei confronti del leader-conduttore o semplicemente del gruppo, con la possibilità di regressione verso un rapporto simbiotico-fusionale tendenzialmente spersonalizzante.
Criteri di discernimento
Infine, anche in forza della pluriennale esperienza sul campo maturata nei centri di ascolto dei Gris locali, ci permettiamo di suggerire alcuni criteri di discernimento utili per distinguere organizzazioni dubbie da altre più affidabili:
- l’incongruità dei costi (non dovrebbero discostarsi di molto da tabellari ufficiali per corsi similari presso le Camere di Commercio);
- la sede (generalmente Hotel compiacenti o sedi proprie) e relative modalità di svolgimento dei corsi caratterizzati da una limitazione della libertà personale e dal mancato rispetto dei ritmi di riposo-veglia, sia pur supportate dalla sottoscrizione di accettazione delle regole (che, insieme ad altri accorgimenti, li rende praticamente inattaccabili giuridicamente) : un corso professionale di formazione si svolge normalmente rispettando la piena libertà dell’allievo e sfruttando semmai al massimo i suoi ritmi biologici naturali nonché la soglia di attenzione per facilitarne l’apprendimento vero,e non una memorizzazione acritica e forzata;
- L’uso sistematico –e talora ossessivo- di strumenti secondari e del tutto estranei all’organizzazione del lavoro, quali musiche e ritmi specifici per ogni fase del corso, l’uso di diversi colori, la pronuncia di slogan e frasi stereotipate, la cura ossessiva dell’abbigliamento (frequenti le divise simil-militari), delle posture e dei comportamenti formali: in un corso di formazione normale questi sono aspetti marginali, non sostanziali;
- le qualifiche generiche (esperto) dei docenti, prive di titolo accademico comprovato (con particolare attenzione a fantomatiche lauree, spesso comprate presso improbabili università americane, il cui valore in genere si limita alla pergamena e relativa cornice!): valido riferimento è l’Albo degli Psicologi nonché quello, di recente costituzione, degli Psicoterapeuti, molto rigoroso nei criteri;
- il clima di segretezza unito alla richiesta di informazioni personali e familiari (spesso anche intime) del tutto estranee al tipo di lavoro svolto nonché suscettibili di uso improprio contro eventuali ripensamenti dell’interessato:al contrario i corsi finalizzati alla Qualità sono incentrati su Mission aziendale, funzionigrammi, manuali di procedure.ecc. ma mai toccano la sfera personale;
- la tendenza a proporre di continuo corsi “di livello-e costo!- superiore” pressoché all’infinito allo scopo di fagocitare il malcapitato o l’azienda in un clima di perenne attesa e aspettativa:al contrario un centro di consulenza professionale offre pacchetti di formazione mirati (per esempio alla certificazione ), trasparenti nei costi e limitati nel tempo.
Antonio Fasol (GRIS Verona)
Gruppo Ricerca Informazione Socio Religiosa
lunedì 21 settembre 2009
Arkeon, Setta o non Setta ... non è un problema!
Leggo questa mattina su alcuni blog scritti in questi giorni da seguaci di arkeon che loro non si definiscono adepti di una setta o di una psicosetta, si sentono vessati dal mondo dell'informazione perseguendo la linea delle persone integerrime e definendosi loro stesse delle vittime.
I media s'interessarono della vicenda o "caso arkeon" quando nel 2007 le indagini erano partite da tempo (altrimenti non si spiega come mai furono consegnati avvisi di garanzia a 6 persone diventate poi 11 nel 2008 con il proseguire delle indagini da parte della magistratura)
Al di là delle definizioni (setta o non setta NON è un problema) restano dei reati .
Restiamo in attesa di ciò che decideranno i giudici.
I media s'interessarono della vicenda o "caso arkeon" quando nel 2007 le indagini erano partite da tempo (altrimenti non si spiega come mai furono consegnati avvisi di garanzia a 6 persone diventate poi 11 nel 2008 con il proseguire delle indagini da parte della magistratura)
Al di là delle definizioni (setta o non setta NON è un problema) restano dei reati .
Restiamo in attesa di ciò che decideranno i giudici.
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domenica 20 settembre 2009
Setta truffa i suoi adepti, indagate undici persone
Undici avvisi di conclusione delle indagini al termine dell'inchiesta sul 'metodo Arkeon'. Si tratta - secondo gli investigatori - di una sorta di 'psico-setta' che, utilizzando tecniche vagamente ispirate alle filosofie orientali del Reiki, in dieci anni sarebbe riuscita a raccogliere 10.000 adepti in tutta Italia e a truffare molte persone, obbligandole a partecipare a costosi seminari dicendo loro che sarebbero guarite da tumori, aids o infertilità, oppure da problemi spirituali. Nell'indagine della procura di Bari vengono contestati i reati di associazione per delinquere, truffa, esercizio abusivo della professione medica, violenza privata, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. I fatti si riferiscono al periodo compreso tra il 1999 e il 2008. Per partecipare ai seminari di Arkeon, il costo minimo si aggirava sui 260 euro e arrivava, a mano a mano che si passava di livello, a 15.000 euro.
Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo l'accusa, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari) e residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.
09 settembre 2008
Fonte : Ansa
Ma una coppia del nord Italia che cercava di risolvere la propria crisi matrimoniale ha detto alla polizia di avere pagato 100.000 euro, così come una donna che credeva di aver subito violenza sessuale nel passato. Secondo l'accusa, a capo dell'associazione criminale c'era Vito Carlo Moccia, di 57 anni, di Noicattaro (Bari) e residente a Milano, che diceva di essere psicologo ma non ne aveva i titoli.
09 settembre 2008
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L' Italia delle psicosette i manipolatori della mente
Sequestrano la mente e la tengono in ostaggio. Promettono di salvare da dolori e malattie, di liberare da traumi e fallimenti del passato, ma intanto svuotano la testa e la riempiono di illusioni, di certezze granitiche che allontanano da ogni cosa che sa di passato verso un mondo parallelo. Il boom delle psicosette attraversa da nord a sud tutto il Paese, con i manipolatori della psiche che si nascondono dietro aziende di formazione e gruppi motivazionali, associazioni culturali e centri yoga, gruppi universitari e movimenti spirituali. Al Cesap, il Centro studi abusi psicologici, arrivano 400 richieste d' aiuto l' anno, mille al telefono anti-sette della comunità Giovanni XXIII: è un frammento delle migliaia di persone che il Gris, il Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa, stima (per difetto) vittime di oltre 200 realtà in Italia. Un mostro che sbriciola la mente e annulla le coscienze rimasto nascosto fino a pochi mesi fa, quando la procura di Bari, con l' inchiesta del pm Francesco Bretone, ha squarciato il velo sul mondo artificiale di Arkeon. Quindicimila adepti in tutta Italia, 50 maestri, decine di vittime, migliaia di euro raccolti con seminari e convegni. Al vertice della piramide c' era Vito Carlo Moccia, 55 anni, maestro e guida della psicosetta che si ispirava al Reiki, una filosofia orientale. Lui e altri cinque collaboratori - tra poche settimane, la chiusura delle indagini - sono accusati di truffa, esercizio abusivo della professione di psicologo e medico, violenza e maltrattamenti su minori; uno dei maestri anche di violenza sessuale. «L' ipotesi è che ci sia chi ha pagato fino a 15mila euro per avere un figlio con le sedute dal guru o per poter guarire da un tumore», spiega Tania Rizzo, legale del Codacons Lecce - da cui sono partite le prime denunce - e del Cesap. I racconti delle vittime sono un vero e proprio museo degli orrori. C' era il «no limits»: il maestro che chiede agli adepti, tutti bendati, di relazionarsi liberamente tra loro con mani, bocca e corpo, arrivando ad avere rapporti sessuali davvero senza limiti, visto che vi hanno partecipato anche minori, sieropositivi, donne non consenzienti. C' era il «giro del mondo»: tutti in piedi uno di fronte all' altro, mano nella mano, musica new-age e la voce suadente del maestro che ordina a persone tra loro sconosciute di confessare «un segreto mai detto prima». C' era «lo scambio dei trattamenti»: aria intrisa di salvia divinorum, potente allucinogeno, uomini e donne in cerchio mentre un adepto si alza e con pianti e urla, anche alla presenza di figli di 11 anni, confessa un presunto abuso sessuale subito nell' infanzia. C' era il «The business of you»: andare in giro per strada e chiedere l' elemosina. «Rispetto alle classiche sette religiose - spiega Lorita Tinelli, psicologa e presidente del Cesap - le psicosette si presentano oggi come formatori che agiscono sulla mente, pretendendo di ampliare i limiti umani e scavare nella psiche attraverso l' analisi del passato individuale». Da nord a sud, le caratteristiche dei gruppi si assomigliano: leader carismatici senza titoli accademici validi - Moccia vanta una laurea in psicologia all' Università statale di Fiume - organizzazione a piramide, in un multilevel che porta sempre più soldi e aderenti; la promessa di capacità magiche di guarigione; il love bombing, il «bombardamento affettivo» per creare legami immediati. E soprattutto: meccanismi di condizionamento della psiche durante seminari isolati dal mondo. Così succede a Padova, in un gruppo che opera nel campo della formazione di professionisti, manager, imprenditori, semplici stagisti, e che organizza full-immersion di cinque giorni. Chi partecipa ai seminari - in hotel, a tremila euro a corso - deve lasciare fuori tutto ciò che lega alla realtà - chiavi, documenti, medicine, telefoni, orologi, sigarette - poi entra «nel percorso di consapevolezza per liberarsi dai propri peccati». Con evidente somiglianza con i riti di Arkeon, si confessano tradimenti, rapporti omosessuali, traumi infantili, dolori, parentele che «hanno inquinato l' anima e da cui bisogna purificarsi». Le giornate sono scandite da lunghi intervalli tra i pasti e poco sonno: fame, sete e stanchezza alterano i ritmi cardiaci e favoriscono l' incoscienza, rendendo l' organismo più permeabile alle suggestioni. «Per abbattere l' Io». E mentre pesanti tende alle finestre fanno perdere il senso del tempo, i leader offendono i partecipanti, spesso li colpiscono a calci e pugni, li legano e bendano. Chi decide di abbandonare il corso, subisce la ritorsione in azienda, dal mobbing fino al licenziamento. Non a caso proprio in Veneto, una recente relazione dell' Ordine degli psicologi - dove l' ente si definisce «in prima linea contro gli sciacalli del dolore» - segnala: «A volte non si tratta di persone incapaci di intendere e volere ma di soggetti pienamente integrati e ai vertici nella società: imprenditori, dirigenti, professionisti». Modalità non molto differenti da quelle di un' altra azienda di formazione del personale di Milano, con sedi anche a Londra, Stati Uniti e Israele. Leader giovane, uso di ipnosi su manager e dipendenti, residenza in periferia dove vivono guida e adepti. O da un' altra che organizza corsi di motivazione su autostima e dinamiche mentali a duemila euro a corso, trampolino di lancio verso una struttura parallela aperta solo a chi fa almeno due seminari. Le "scuole occulte" - così le chiama chi c' è stato - sono a Milano, Bari, Catanzaro, Ancona, Salerno, Napoli, Palermo. Chi partecipa cede ogni mese un decimo del proprio stipendio, deve frequentare almeno un seminario l' anno, lo fa gratis se porta cinque nuovi iscritti. Gli adepti compilano questionari di autocoscienza, rispondono a domande spesso ridicole, tra fumi d' incensi, tappeti, esercizi di respirazioni, preghiere. Innescando un meccanismo di dipendenza eterna: molti sono dentro da 15 anni, donano il loro obolo mensile, abbandonano il lavoro per trasferirsi mesi nella sede centrale del gruppo, ad Assisi, pagando migliaia di euro. «Multinazionali del profitto» le definisce don Aldo Buonaiuto, responsabile del servizio Antisette dell' associazione Giovanni XXIII. «Quello che fa paura - spiega - è che il distacco avviene drasticamente dalle famiglie. Poi le persone diventano irriconoscibili». Gli esposti che arrivano alle questure parlano di famiglie spaccate, ricoveri in cliniche psichiatriche, sparizioni, suicidi. Ogni storia finisce alla Squadra antisette (Sas) della Polizia di Stato, nata nel dicembre 2006. «Indaghiamo su ogni segnalazione - spiega Tiziana Terribile, dirigente della Divisione Analisi dello Sco, da cui dipende la Squadra antisette - . Il nostro compito è verificare se in queste realtà si commettono reati. Siamo vicini a tanti genitori, sappiamo cosa vuol dire perdere un figlio o vederlo allontanare, ma indagando ci troviamo spesso di fronte a un consenso valido espresso da chi entra nel gruppo». Per questo associazioni e parenti delle vittime chiedono che venga reintrodotto il reato di plagio, abrogato nel 1981, così come previsto da un progetto di legge fermo da novembre in commissione Giustizia alla Camera. Nel frattempo all' Università di Bologna circa 20 giovani sono finiti nella rete di una scuola «gnostica». Ogni mese ognuno versa 50 euro per l' affitto della sede e altri 50 per pagare i 50 corsi obbligatori che portano alla «soppressione dell' ego». Il gruppo pratica «tecniche di manipolazione dei genitali senza emissione dello sperma per aumentare le capacità mentali» e arrivare alla «conoscenza attraverso viaggi astrali». Proprio un volantino sui viaggi astrali, distribuito davanti all' ateneo, è finito nelle mani dell' ultima vittima, un ragazzo di 23 anni che ha abbandonato studi e attività sportiva. Ora si friziona capo e ascelle con estratto di datura arborea, una pianta che crea uno stato permanente di intossicazione dell' organismo, si alimenta solo di verdure e carne biodinamizzata. I genitori hanno segnalato il caso alla Favis, l' Associazione familiari vittime delle sette, fondata da Maurizio Alessandrini, che dal 2003 non riesce a portar via il figlio da una santona veneta. A Rimini, un' altra psicosetta si nasconde dietro corsi yoga guidati da un «maestro spirituale», un uomo di 70 anni che ha ottenuto la fedeltà di circa 60 persone. Una realtà su doppio livello: sedute di spiritualità, preghiere, massaggi e tecniche di rilassamento in pubblico, un «livello privilegiato» in cui gli adepti abbandonano le famiglie e finiscono in strutture protette sulle colline di Rimini. Lì scompaiono per anni. «In questi casi si può parlare di schiavitù - dice Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del Gris - . A volte è una scelta del singolo, altre volte frutto di tecniche di indottrinamento prolungate nel tempo». Il Gris ha raccolto le testimonianze dirette di quattro fuoriusciti, i loro racconti di «sedute tantriche» e «orge come riti di purificazione». Tra queste, quella di una ragazza entrata nel gruppo a 29 anni dopo la perdita del figlio, uscita per una grave malattia a 43, con la personalità stravolta e una casa da 200mila euro donata al maestro.
Repubblica — 16 maggio 2008 pagina 46 sezione: CRONACA
SANDRO DE RICCARDIS
Repubblica — 16 maggio 2008 pagina 46 sezione: CRONACA
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'Il maestro dice che devo tradirti'
"Questa lettera è contro Vito Moccia e il suo Arkeon". Comincia così uno dei numerosi atti di accusa contro il fondatore dell' associazione "The sacred path", che per dieci anni assieme ai suoi stretti collaboratori avrebbe truffato diecimila persone, abusando della buona fede di chi partecipava ai suoi seminari. «Nel 1994 ero fidanzata con un ragazzo che non si drogava più da anni - denuncia Cristina in uno dei forum sul web - e che aveva sostituito la droga con la dipendenza settimanale dai seminari del maestro, pagando sempre. Dopo quattro anni, il maestro gli disse che il mio fidanzato era diventato pronto ad essere anche lui maestro, così tornò a drogarsi, convinto che da "maestro" tutto è possibile. Morì di overdose nel 1997. I suoi genitori, trascinati dal figlio a far seminari, divorziarono prima che lui morisse». Carlo, invece, è uno dei poi fortunati ad essere uscito dalla setta senza gravi conseguenze e ad aver recuperato la sua lucidità. Per questo scrive, incoraggiando gli altri a seguirlo. «Vorrei dire che fuori da Arkeon si vive, si è felici, si apprendono valori etici - dichiara in un altro gruppo di discussione in Internet - si cresce, si scopre la meraviglia della vita, si gioisce insieme dei figli, si possono avere figli, si può guadagnare bene, dignitosamente e pagando le tasse, si può fare all' amore con la propria moglie in modo soddisfacente, si può avere una relazione sana con le proprie famiglie di origine senza urlare di tutto, senza farli soffrire, senza far loro pensare che siamo impazziti o che li odiamo o che è tutta colpa loro o che non ci capiscano ... a meno che non vengano al prossimo seminario». Lella gli risponde e comincia la sua segnalazione dalle frasi che suo marito le ha detto quando ha cominciato il percorso "in Arkeon" e lei gli ha parlato di precedenti molto loschi nella storia dell' associazione: «Ti lascio perché non fai il percorso. Il maestro ha detto che non potrai mai farmi felice. Se devo decidere di tradire te o il mio maestro tradisco te. Se anche finisse in galera, sarà sempre il mio maestro». E poi conclude: «Un decennio di felice vita a due smontato da qualche incontro con un incantatore di serpenti conosciuto da pochi mesi. Una vicenda davvero troppo pesante per chiunque, specie per chi non si inietta l' anestetico Arkeon 260 cc (ndr, 260 euro era il costo dei seminari di primo livello) ogni fine settimana per via endovenosa». E dagli atti delle indagini emergono minacce, più o meno velate, per chi voleva allontanarsi dal gruppo. Così vengono raccontate da Carla, una delle partecipanti: «Io e mio marito trovammo una scusa banale per non andare più ai seminari, ma loro insistettero perché noi continuassimo. Addirittura in un colloquio telefonico avuto nel 2004 con Turi, questi mi disse che se non fossi andata più al seminario, non sarei potuta diventare madre. Questa cosa mi turbò moltissimo anche perché io ci tenevo tantissimo ad avere figli in quanto avevo avuto gravi disturbi che non mi avevano permesso il concepimento». E c' è anche chi ha speso molto denaro pur di non perdere suo marito, «come avvenuto per altre coppie, separatesi all' interno del lavoro svolto nei seminari - spiega Emanuela - per questo non ho mai pensato di abbandonare il gruppo. In realtà avevano distrutto totalmente la mia autostima e in quei momenti ero debole e incapace di prendere alcuna decisione diversa dal continuare». (m.chia.)
Repubblica — 12 ottobre 2007 pagina 3 sezione: BARI
Repubblica — 12 ottobre 2007 pagina 3 sezione: BARI
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sabato 19 settembre 2009
Così Moccia chiese un maxi risarcimento
Un risarcimento di quattro milioni di euro era la richiesta di Vito Carlo Moccia in un giudizio civile, da lui perso, avviato un anno fa contro il Cesap, il Centro studi sugli abusi psicologici. Il presidente del Centro, la psicologa Lorita Tinelli, aveva più volte, in trasmissioni televisive come "Mi manda Rai tre" e "Tutte le mattine" di Maurizio Costanzo, lanciato l' allarme sulla pericolosità delle attività di Arkeon e delle società riconducibili al gruppo di Moccia. Il 5 settembre scorso, invece, il tribunale civile di Bari aveva rigettato il ricorso di Moccia che, oltre ai quattro milioni di euro aveva chiesto anche l' oscuramento del sito del Cesap, www.cesap.it, nel quale era attivo anche un forum sull' argomento.
Repubblica — 12 ottobre 2007 pagina 3 sezione: BARI
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Video Arkeon (You Tube e Striscia la notizia)
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Procedimenti caso Arkeon (Comunicato Cesap)
Si avvisano i lettori che è possibile scaricare la nuova sentenza, pubblicata presso il Tribunale di Ancona, relativa ad un'altra importante vittoria contro maestri di Arkeon.
http://www.cesap.net/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=286&Itemid=60
Ne approfittiamo per ricordare che lunedì, 21 settembre 2009, si terrà, presso la Procura della Repubblica di Bari, l'udienza preliminare, che vede 11 membri del gruppo Arkeon indagati per reati quali: associazione a delinquere per truffa, abuso della professione medica e psicologica, maltrattamenti su minori, violenza privata, riduzione di stato di incapacità procurato da violenza, calunnia.
E' evidente che l'impennarsi dell'attività diffamatoria, ossessiva e compulsiva, di questi ultimi giorni, portata avanti da ormai noti sostenitori di Arkeon, sia riconducibile all'approssimarsi di tale scadenza.
Nei prossimi giorni forniremo aggiornamenti su tale vicenda.
Il Presidente
http://www.cesap.net/index.php?option=com_docman&task=cat_view&gid=286&Itemid=60
Ne approfittiamo per ricordare che lunedì, 21 settembre 2009, si terrà, presso la Procura della Repubblica di Bari, l'udienza preliminare, che vede 11 membri del gruppo Arkeon indagati per reati quali: associazione a delinquere per truffa, abuso della professione medica e psicologica, maltrattamenti su minori, violenza privata, riduzione di stato di incapacità procurato da violenza, calunnia.
E' evidente che l'impennarsi dell'attività diffamatoria, ossessiva e compulsiva, di questi ultimi giorni, portata avanti da ormai noti sostenitori di Arkeon, sia riconducibile all'approssimarsi di tale scadenza.
Nei prossimi giorni forniremo aggiornamenti su tale vicenda.
Il Presidente
giovedì 17 settembre 2009
mercoledì 16 settembre 2009
L’INVENZIONE DELLE PSICOSETTE
Le sètte in Italia
Il pericolo dei movimenti che promettono la libertà della mente
Mescolano psicanalisi, religione, scienza e pratiche iniziatiche. E spesso si mascherano da scuole di formazione o addirittura da corsi per manager.
Le sètte "di tendenza", ossia quelle che negli ultimi anni hanno ottenuto le maggiori adesioni, sono certamente quelle legate al variegato mondo della New Age (Nuova Era). L’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, nel suo recente libro Nomadi spirituali (Mondadori), definisce il movimento «in espansione, complesso e articolato», la proposta esistenziale di un «sincretismo davvero stupefacente tra filosofie orientali, psicologia del profondo, visione magica del mondo, ufologia e religioni primitive». Insomma, un calderone dove bolle di tutto, e in cui ciascuno può trovare gli elementi per confezionarsi un "credo su misura".
A livello statistico, la New Age presenta le più significative percentuali di crescita (si tratta comunque di circa 3.000 aderenti in Italia), seguita dai gruppi satanisti (ma in questo caso i numeri sono ancora più esigui). Le sètte che, invece, allarmano di più il ministero dell’Interno sono quelle per lo sviluppo mentale, o psicosette, non per ragioni di crescita numerica degli aderenti (c’è, ma è contenuta), quanto piuttosto per la potenziale pericolosità sociale.
Secondo il rapporto «queste sètte sono ritenute le più pericolose e capaci di operare una "destrutturazione mentale" negli adepti, conducendoli spesso alla follia e alla rovina economica; per cui sono spesso definite anche "culti distruttivi"».
Il censimento del rapporto cita una serie di gruppi: oltre alla nota Scientology, ci sono Life discover principles, Silva mind control, Fellowship of friends, Il Centro (Evo Cris), Centro italiano di psicologia e di ipnosi applicata, Valter bredeon seminars, Centro sipcasdia, Cultural and spiritual association (Casa), Associazione di ontopsicologia, Harmony body mind, Ergoniani.
Le psicosètte «rappresentano una novità tutta occidentale», prosegue il rapporto, presentando una mescolanza di intuizioni psicanalitiche, precetti morali, metodi pseudoscientifici, pratiche iniziatiche e liturgiche «che prescindono, nella maggior parte dei casi, dalla credenza in un Essere supremo e da speculazioni escatologiche». Ciò che accomuna queste sètte è la pretesa di sviluppare appieno le potenzialità mentali e psicologiche dell’uomo attraverso la liberazione di condizionamenti mentali, malattie e infelicità.
Il guaio è che spesso si mascherano sotto forma di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di formazione, o addirittura corsi per manager o per lo sviluppo della memoria. Il rapporto del Viminale osserva che spesso «è richiesta la frequentazione di appositi "corsi" a pagamento (piuttosto onerosi) o addirittura la devoluzione di tutti i propri beni al gruppo e un impegno a tempo pieno nelle attività dell’organizzazione».
Il documento si sofferma particolarmente su Scientology: «La caratteristica del movimento che desta maggiore preoccupazione è la sua ambizione a creare una "democrazia scientologica" su base planetaria, il cui presupposto necessario è la "purificazione" di tutti gli individui; ove tale obiettivo fosse realizzato almeno all’80 per cento, non ci sarebbe più bisogno di elezioni e dibattiti politici. A chiunque si opponesse sarebbe negato lo status di cittadino». La ricerca sottolinea le gravi ripercussioni familiari nei soggetti che entrano nel movimento (che conta in Italia 7.000 aderenti): la terapia tenta di «ridurli in uno stato di totale soggezione», attuando «sistemi di condizionamento mentale». Infine, le "confessioni" degli adepti sulla propria vita privata, di solito rilasciate durante le sedute di terapia, «successivamente potranno essere adoperate contro di loro come strumenti di ricatto».
E la personalità va in fumo
Brain-washing, lavaggio del cervello. La felice metafora fu coniata agli inizi degli anni Cinquanta dal giornalista Edward Hunter Jr. per indicare i sistemi di condizionamento mentale utilizzati in Cina e in Corea nei campi di rieducazione. Il fenomeno dei dissidenti che dopo il trattamento di persuasione abbracciavano senza riserve il "credo" comunista è stato a lungo studiato, e se ne conoscono i meccanismi.
Oggi, l’espressione lavaggio del cervello viene accostata anche alle tecniche fascinatorie di alcune sètte. «Su questo tema il dibattito è acceso», dice lo psichiatra Mario Di Fiorino, che sta per pubblicare un libro nel quale analizza proprio il fenomeno del brain-washing (L’illusione comunitaria, edito da Moretti e Vitali). «Ma senza dubbio vengono messe in atto alcune pratiche per rendere più suggestionabili i neofiti». Il professor Di Fiorino le indica: la limitazione dei contatti con la famiglia, il ritiro dei nuovi adepti in luoghi isolati, la drastica riduzione degli spazi di privacy e l’iperattivismo che sottopone il soggetto a condizioni di stress. Infine i cambiamenti dietetici e alimentari, e la privazione del sonno.
«Quando entra in una setta», spiega lo psichiatra, «il neofita subisce una sorta di spoliazione: viene coperto di attenzioni e reso più ricettivo dal brusco cambiamento di abitudini e dalla stanchezza. Poi, nella seconda fase, viene sollecitato ad adottare le nuove idee, le pratiche e i comportamenti approvati dal culto». La terza fase è l’integrazione: il soggetto acquisisce una nuova personalità, sostenuto da una diversa visione del mondo, diverso linguaggio, ruolo, attività, relazioni sociali. «Potremmo usare l’immagine del "gorgo", del vortice di corrente che trascina», dice Di Fiorino. «All’inizio la scelta di immergersi nel torrente è libera e consapevole, ma poi si può entrare in un vortice e procedere trainati».
Lo psicologo Maurizio Antonello punta il dito sulle psicosètte: «Questi gruppi», dice, «utilizzano in modo selvaggio tecniche psicoterapeutiche. Credo che gli psicologi non debbano più tollerarlo: oggi, la legge consente di perseguire questi abusi della professione». Come difendersi dai culti distruttivi? «Le difese individuali sono scarse», risponde, «anche perché spesso le persone si avvicinano alle sètte quando sono più vulnerabili. Lo Stato deve difenderle, quando scopre violazioni di legge. Vi sono sètte che mantengono archivi segreti, "processano" i propri seguaci indisciplinati, professano una dottrina che non riconosce lo Stato italiano. Ma intanto trattano per ottenere l’8 per mille, come i Testimoni di Geova.
Il pericolo dei movimenti che promettono la libertà della mente
Mescolano psicanalisi, religione, scienza e pratiche iniziatiche. E spesso si mascherano da scuole di formazione o addirittura da corsi per manager.
Le sètte "di tendenza", ossia quelle che negli ultimi anni hanno ottenuto le maggiori adesioni, sono certamente quelle legate al variegato mondo della New Age (Nuova Era). L’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, nel suo recente libro Nomadi spirituali (Mondadori), definisce il movimento «in espansione, complesso e articolato», la proposta esistenziale di un «sincretismo davvero stupefacente tra filosofie orientali, psicologia del profondo, visione magica del mondo, ufologia e religioni primitive». Insomma, un calderone dove bolle di tutto, e in cui ciascuno può trovare gli elementi per confezionarsi un "credo su misura".
A livello statistico, la New Age presenta le più significative percentuali di crescita (si tratta comunque di circa 3.000 aderenti in Italia), seguita dai gruppi satanisti (ma in questo caso i numeri sono ancora più esigui). Le sètte che, invece, allarmano di più il ministero dell’Interno sono quelle per lo sviluppo mentale, o psicosette, non per ragioni di crescita numerica degli aderenti (c’è, ma è contenuta), quanto piuttosto per la potenziale pericolosità sociale.
Secondo il rapporto «queste sètte sono ritenute le più pericolose e capaci di operare una "destrutturazione mentale" negli adepti, conducendoli spesso alla follia e alla rovina economica; per cui sono spesso definite anche "culti distruttivi"».
Il censimento del rapporto cita una serie di gruppi: oltre alla nota Scientology, ci sono Life discover principles, Silva mind control, Fellowship of friends, Il Centro (Evo Cris), Centro italiano di psicologia e di ipnosi applicata, Valter bredeon seminars, Centro sipcasdia, Cultural and spiritual association (Casa), Associazione di ontopsicologia, Harmony body mind, Ergoniani.
Le psicosètte «rappresentano una novità tutta occidentale», prosegue il rapporto, presentando una mescolanza di intuizioni psicanalitiche, precetti morali, metodi pseudoscientifici, pratiche iniziatiche e liturgiche «che prescindono, nella maggior parte dei casi, dalla credenza in un Essere supremo e da speculazioni escatologiche». Ciò che accomuna queste sètte è la pretesa di sviluppare appieno le potenzialità mentali e psicologiche dell’uomo attraverso la liberazione di condizionamenti mentali, malattie e infelicità.
Il guaio è che spesso si mascherano sotto forma di centri psicoterapeutici, istituti di ricerca e scuole di formazione, o addirittura corsi per manager o per lo sviluppo della memoria. Il rapporto del Viminale osserva che spesso «è richiesta la frequentazione di appositi "corsi" a pagamento (piuttosto onerosi) o addirittura la devoluzione di tutti i propri beni al gruppo e un impegno a tempo pieno nelle attività dell’organizzazione».
Il documento si sofferma particolarmente su Scientology: «La caratteristica del movimento che desta maggiore preoccupazione è la sua ambizione a creare una "democrazia scientologica" su base planetaria, il cui presupposto necessario è la "purificazione" di tutti gli individui; ove tale obiettivo fosse realizzato almeno all’80 per cento, non ci sarebbe più bisogno di elezioni e dibattiti politici. A chiunque si opponesse sarebbe negato lo status di cittadino». La ricerca sottolinea le gravi ripercussioni familiari nei soggetti che entrano nel movimento (che conta in Italia 7.000 aderenti): la terapia tenta di «ridurli in uno stato di totale soggezione», attuando «sistemi di condizionamento mentale». Infine, le "confessioni" degli adepti sulla propria vita privata, di solito rilasciate durante le sedute di terapia, «successivamente potranno essere adoperate contro di loro come strumenti di ricatto».
Luciano Scalettari
E la personalità va in fumo
Brain-washing, lavaggio del cervello. La felice metafora fu coniata agli inizi degli anni Cinquanta dal giornalista Edward Hunter Jr. per indicare i sistemi di condizionamento mentale utilizzati in Cina e in Corea nei campi di rieducazione. Il fenomeno dei dissidenti che dopo il trattamento di persuasione abbracciavano senza riserve il "credo" comunista è stato a lungo studiato, e se ne conoscono i meccanismi.
Oggi, l’espressione lavaggio del cervello viene accostata anche alle tecniche fascinatorie di alcune sètte. «Su questo tema il dibattito è acceso», dice lo psichiatra Mario Di Fiorino, che sta per pubblicare un libro nel quale analizza proprio il fenomeno del brain-washing (L’illusione comunitaria, edito da Moretti e Vitali). «Ma senza dubbio vengono messe in atto alcune pratiche per rendere più suggestionabili i neofiti». Il professor Di Fiorino le indica: la limitazione dei contatti con la famiglia, il ritiro dei nuovi adepti in luoghi isolati, la drastica riduzione degli spazi di privacy e l’iperattivismo che sottopone il soggetto a condizioni di stress. Infine i cambiamenti dietetici e alimentari, e la privazione del sonno.
«Quando entra in una setta», spiega lo psichiatra, «il neofita subisce una sorta di spoliazione: viene coperto di attenzioni e reso più ricettivo dal brusco cambiamento di abitudini e dalla stanchezza. Poi, nella seconda fase, viene sollecitato ad adottare le nuove idee, le pratiche e i comportamenti approvati dal culto». La terza fase è l’integrazione: il soggetto acquisisce una nuova personalità, sostenuto da una diversa visione del mondo, diverso linguaggio, ruolo, attività, relazioni sociali. «Potremmo usare l’immagine del "gorgo", del vortice di corrente che trascina», dice Di Fiorino. «All’inizio la scelta di immergersi nel torrente è libera e consapevole, ma poi si può entrare in un vortice e procedere trainati».
Lo psicologo Maurizio Antonello punta il dito sulle psicosètte: «Questi gruppi», dice, «utilizzano in modo selvaggio tecniche psicoterapeutiche. Credo che gli psicologi non debbano più tollerarlo: oggi, la legge consente di perseguire questi abusi della professione». Come difendersi dai culti distruttivi? «Le difese individuali sono scarse», risponde, «anche perché spesso le persone si avvicinano alle sètte quando sono più vulnerabili. Lo Stato deve difenderle, quando scopre violazioni di legge. Vi sono sètte che mantengono archivi segreti, "processano" i propri seguaci indisciplinati, professano una dottrina che non riconosce lo Stato italiano. Ma intanto trattano per ottenere l’8 per mille, come i Testimoni di Geova.
Come cambia l'atteggiamento di coloro che vengono coinvolti nelle "psicosette" nei confronti dei loro famigliari?
Afferma il sito della Polizia Municipale di Torino:
"I sintomi avvertibili dai parenti o dagli amici di un individuo caduto vittima dell'attività di una psicosetta distruttiva sono la logica conseguenza del percorso sopra illustrato e si distinguono in segnali a breve, a medio e a lungo termine. A breve termine si registra di solito un progressivo allontanamento dall'area geografica di domicilio/residenza con sempre più lunghi periodi di assenza e un inspiegabile distacco affettivo da coniugi, parenti e amici. Tali assenze vengono giustificate come improvvisi viaggi di lavoro, gite, vacanze inoltre si riscontrano i primi sintomi del lavoro mentale in atto. Il soggetto può non apparire più "lui". Con il progressivo aggravarsi di questi fenomeni, a medio termine, di solito si osservano perdite ingiustificate di beni materiali quali la vendita dell'automobile, della mobilia o della casa, l'estinzione di conti in banca. In questa fase può concorrere una forte e sempre più crescente richiesta di denaro verso le persone più strette. A lungo termine infine subentrano i sintomi del completo decadimento fisico e psicologico ed il totale distacco dalla società di "prima". Se ci si rende conto che un proprio caro è rimasto vittima dell'attività di una setta distruttiva è di primaria importanza rivolgersi presso una qualsiasi forza dell'ordine e raccontare dettagliatamente di quanto si è a conoscenza, magari dopo aver raccolto più informazioni possibili (nomi, telefoni, indirizzi, attività) sul gruppo e sulle persone. Non inviare somme di denaro al proprio caro".
"I sintomi avvertibili dai parenti o dagli amici di un individuo caduto vittima dell'attività di una psicosetta distruttiva sono la logica conseguenza del percorso sopra illustrato e si distinguono in segnali a breve, a medio e a lungo termine. A breve termine si registra di solito un progressivo allontanamento dall'area geografica di domicilio/residenza con sempre più lunghi periodi di assenza e un inspiegabile distacco affettivo da coniugi, parenti e amici. Tali assenze vengono giustificate come improvvisi viaggi di lavoro, gite, vacanze inoltre si riscontrano i primi sintomi del lavoro mentale in atto. Il soggetto può non apparire più "lui". Con il progressivo aggravarsi di questi fenomeni, a medio termine, di solito si osservano perdite ingiustificate di beni materiali quali la vendita dell'automobile, della mobilia o della casa, l'estinzione di conti in banca. In questa fase può concorrere una forte e sempre più crescente richiesta di denaro verso le persone più strette. A lungo termine infine subentrano i sintomi del completo decadimento fisico e psicologico ed il totale distacco dalla società di "prima". Se ci si rende conto che un proprio caro è rimasto vittima dell'attività di una setta distruttiva è di primaria importanza rivolgersi presso una qualsiasi forza dell'ordine e raccontare dettagliatamente di quanto si è a conoscenza, magari dopo aver raccolto più informazioni possibili (nomi, telefoni, indirizzi, attività) sul gruppo e sulle persone. Non inviare somme di denaro al proprio caro".
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Quali sono le "fasi" del "lavaggio del cervello" proposte dalle "psicosette"?
Afferma il sito della Polizia Municipale di Torino:
"1)FASE INIZIALE O DELL'ISOLAMENTO: Progressivo allontanamento del soggetto da ogni figura di riferimento sociale e familiare. Bombardamento d'affetto o "love bombing" effettuato da tutti gli altri aderenti alla setta. Il soggetto viene coinvolto in canti e balli di gruppo. Eliminazione della privacy. Sottrazione ed assorbimento dei beni del soggetto al fine di indurne dipendenza finanziaria.
2)FASE DELL'INDOTTRINAMENTO: Rigetto dei vecchi valori. Incoraggiamento ed imposizione all'obbedienza e al senso gerarchico. Invito al vestire una divisa o un particolare accessorio distintivo. Momenti frequenti di preghiere e litanie ripetitive. Instillazione di senso di superiorità - Il soggetto viene convinto di partecipare e contribuire ad un grandioso disegno insondabile e misterioso.
3) FASE DEL MANTENIMENTO: Creazione di uno stato costante di stress ed affaticamento - Attività fisica continua e prolungata, privazione del sonno e alimentazione sbilanciata. Deresponsabilizzazione - Al soggetto non si chiederà mai di prendere decisioni o di effettuare scelte. Pressione psicologica ed induzione di sensi di colpa da parte degli altri appartenenti la setta in caso di dubbi o ripensamenti. Instillazione di profonda paura per le punizioni ed i castighi. Abitudine all'utilizzo di un "gergo" e di un linguaggio criptico.
"1)FASE INIZIALE O DELL'ISOLAMENTO: Progressivo allontanamento del soggetto da ogni figura di riferimento sociale e familiare. Bombardamento d'affetto o "love bombing" effettuato da tutti gli altri aderenti alla setta. Il soggetto viene coinvolto in canti e balli di gruppo. Eliminazione della privacy. Sottrazione ed assorbimento dei beni del soggetto al fine di indurne dipendenza finanziaria.
2)FASE DELL'INDOTTRINAMENTO: Rigetto dei vecchi valori. Incoraggiamento ed imposizione all'obbedienza e al senso gerarchico. Invito al vestire una divisa o un particolare accessorio distintivo. Momenti frequenti di preghiere e litanie ripetitive. Instillazione di senso di superiorità - Il soggetto viene convinto di partecipare e contribuire ad un grandioso disegno insondabile e misterioso.
3) FASE DEL MANTENIMENTO: Creazione di uno stato costante di stress ed affaticamento - Attività fisica continua e prolungata, privazione del sonno e alimentazione sbilanciata. Deresponsabilizzazione - Al soggetto non si chiederà mai di prendere decisioni o di effettuare scelte. Pressione psicologica ed induzione di sensi di colpa da parte degli altri appartenenti la setta in caso di dubbi o ripensamenti. Instillazione di profonda paura per le punizioni ed i castighi. Abitudine all'utilizzo di un "gergo" e di un linguaggio criptico.
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martedì 15 settembre 2009
Dottoressa Di Marzio cosa ne pensa delle psicosette?
Sempre dall'interessante sito del Gris di Imola, copio ed incollo interventi notevoli
Ma quali sono i pericoli insiti nell'adesione e partecipazione ai corsi proposti da questi "gruppi"?
Per la dottoressa Raffaella Di Marzio sono molti; ecco solo alcuni esempi:
"1)Le tecniche per “curare” o “aiutare” sono applicate in modo selvaggio, senza controllo da persone che non hanno competenza alcuna e che possono quindi perdere il controllo della situazione.
2)Le tecniche sono applicate per se stesse e per gli effetti che possono produrre senza riferimento al contesto teorico che le giustifica. Spesso ciò significa che si fanno sperimentazioni sulla pelle dei corsisti.
3)Le tecniche sono applicate a molte persone tutte insieme e con la fretta di raggiungere risultati senza rispetto per i tempi, che sono diversi da individuo a individuo.
4)Le tecniche sono insegnate per essere usate dal soggetto quando ne sente il bisogno, per cui la persona può iniziare un pericoloso “fai da te” che potrebbe condurla, suo malgrado, in uno stato preipnotico ottenuto attraverso tecniche di rilassamento e visualizzazione. Tutto questo può creare dipendenza e far estraniare la persona dalla realtà. In casi particolari può capitare che la persona entri nello stato preipnotico automaticamente, in certe particolari circostanze.
5)Col tempo, seguendo i corsi e le indicazioni dei responsabili del movimento, la persona può arrivare a convincersi di avere poteri sovrumani e questa certezza potrebbe allontanarla anche dalle persone più care.
6)La deresponsabilizzazione è un’altra possibile conseguenza, poiché qualsiasi cosa o persona ostacoli la propria autorealizzazione viene rifiutata come un ostacolo da evitare
7)In molti casi si è verificato, gradualmente, una sorta di inaridimento affettivo oppure un’ esasperazione dei sentimenti con relativa diminuzione della capacità di autocontrollo. Ciò può causare sofferenze e divisioni all’interno delle famiglie
8)La pratica (frequente in questi gruppi) di leggere in pubblico le autoanalisi è stata, in alcuni casi, utilizzata da persone senza scrupolo per ricattare in vario modo chi aveva rivelato i suoi “segreti” pensando che essi fossero “al sicuro”.
9)La dipendenza dal gruppo, misurabile anche dal grado di ermetismo del linguaggio gergale utilizzato, in molti casi supera i livelli consueti e limita la capacità di autodeterminazione dell’individuo.
10)Il pericolo, all’interno di questi gruppi è evidente quando essi non si presentano per quello che sono veramente: i trattamenti terapeutici che utilizzano sono praticati in forma impropria e mascherata. Essi usano mezzi tipici della psicoterapia senza avere le necessarie competenze nel campo.
Manca, infatti, molto spesso, il momento della ristrutturazione della personalità e della proposta di nuovi valori. Ciò che si ottiene, invece, è la dipendenza dal gruppo che spinge gli adepti a continuare ad acquistare corsi nuovi e sempre più costosi...
E’ facile intuire la pericolosità sociale di questi movimenti e l’importanza di un’ informazione corretta su di loro che prevenga il più possibile i danni (materiali, morali, psicologici, sociali) da loro causati.
La prevenzione attraverso una corretta informazione è l’unica strategia valida per prevenire i danni causati alle persone e alla società da gruppi e movimenti all’interno dei quali la meditazione, l’ascolto, la drammatizzazione, l’espressione di sé vengono utilizzate senza le dovute cautele o addirittura per fini illeciti".
Ma quali sono i pericoli insiti nell'adesione e partecipazione ai corsi proposti da questi "gruppi"?
Per la dottoressa Raffaella Di Marzio sono molti; ecco solo alcuni esempi:
"1)Le tecniche per “curare” o “aiutare” sono applicate in modo selvaggio, senza controllo da persone che non hanno competenza alcuna e che possono quindi perdere il controllo della situazione.
2)Le tecniche sono applicate per se stesse e per gli effetti che possono produrre senza riferimento al contesto teorico che le giustifica. Spesso ciò significa che si fanno sperimentazioni sulla pelle dei corsisti.
3)Le tecniche sono applicate a molte persone tutte insieme e con la fretta di raggiungere risultati senza rispetto per i tempi, che sono diversi da individuo a individuo.
4)Le tecniche sono insegnate per essere usate dal soggetto quando ne sente il bisogno, per cui la persona può iniziare un pericoloso “fai da te” che potrebbe condurla, suo malgrado, in uno stato preipnotico ottenuto attraverso tecniche di rilassamento e visualizzazione. Tutto questo può creare dipendenza e far estraniare la persona dalla realtà. In casi particolari può capitare che la persona entri nello stato preipnotico automaticamente, in certe particolari circostanze.
5)Col tempo, seguendo i corsi e le indicazioni dei responsabili del movimento, la persona può arrivare a convincersi di avere poteri sovrumani e questa certezza potrebbe allontanarla anche dalle persone più care.
6)La deresponsabilizzazione è un’altra possibile conseguenza, poiché qualsiasi cosa o persona ostacoli la propria autorealizzazione viene rifiutata come un ostacolo da evitare
7)In molti casi si è verificato, gradualmente, una sorta di inaridimento affettivo oppure un’ esasperazione dei sentimenti con relativa diminuzione della capacità di autocontrollo. Ciò può causare sofferenze e divisioni all’interno delle famiglie
8)La pratica (frequente in questi gruppi) di leggere in pubblico le autoanalisi è stata, in alcuni casi, utilizzata da persone senza scrupolo per ricattare in vario modo chi aveva rivelato i suoi “segreti” pensando che essi fossero “al sicuro”.
9)La dipendenza dal gruppo, misurabile anche dal grado di ermetismo del linguaggio gergale utilizzato, in molti casi supera i livelli consueti e limita la capacità di autodeterminazione dell’individuo.
10)Il pericolo, all’interno di questi gruppi è evidente quando essi non si presentano per quello che sono veramente: i trattamenti terapeutici che utilizzano sono praticati in forma impropria e mascherata. Essi usano mezzi tipici della psicoterapia senza avere le necessarie competenze nel campo.
Manca, infatti, molto spesso, il momento della ristrutturazione della personalità e della proposta di nuovi valori. Ciò che si ottiene, invece, è la dipendenza dal gruppo che spinge gli adepti a continuare ad acquistare corsi nuovi e sempre più costosi...
E’ facile intuire la pericolosità sociale di questi movimenti e l’importanza di un’ informazione corretta su di loro che prevenga il più possibile i danni (materiali, morali, psicologici, sociali) da loro causati.
La prevenzione attraverso una corretta informazione è l’unica strategia valida per prevenire i danni causati alle persone e alla società da gruppi e movimenti all’interno dei quali la meditazione, l’ascolto, la drammatizzazione, l’espressione di sé vengono utilizzate senza le dovute cautele o addirittura per fini illeciti".
lunedì 14 settembre 2009
Autolegittimazione "scientifica" dei Guru
Leggendo anche questo scritto della dottoressa Cecilia Gatto Trocchi, trovo molte attinenze con la mia esperienza arkeoniana o con arkeon che dir si voglia...
Alcuni esempi di autoleggittimazione "scientifica" dei "guru" di questi gruppi. Dice la Trocchi:
"Prendiamo come esempio:
il personaggio Maha Yoga Sudha che dirige un processo intensivo chiamato primal.
Tale processo ci aiuta «a riconoscere i nostri condizionamenti profondi e a non identificarci più con essi.
Per sopravvivere in un mondo che non da spazio ne all'amore ne all'autenticità fin da bambini impariamo a sviluppare negatività e diffidenza».
Le tecniche proposte e gli stratagemmi per «risvegliare il rispetto di noi stessi e del nostro lavoro, per ritrovare quella fiducia che abbiamo perso a causa dei condizionamenti infantili» sono tutti esposti nel corso.
Il gruppo si svolgerà in silenzio e in isolamento. L'organizzatrice è così legittimata: «Maha Yoga Sudha ha svolto un ruolo preminente nel movimento del potenziale umano; per oltre diciotto anni si è formata in bioenergetica e col lavoro sul corpo neoreichiano ha lavorato sul sé. È specialista in respiro, lavoro sul corpo, tecniche di regressione, arte della meditazione».
Uno dei gruppi più caratteristici dei movimenti del potenziale umano è noto negli ambienti degli addetti ai lavori con una sigla: L.D.P. Si tratta delle iniziali delle parole inglesi Life Discovery Principles che identifica un'associazione sbarcata ufficialmente aVicenza alla fine del 1981. Il capo è Basil De Luca sulla cui figura non si conosce molto. Secondo lo statuto dell'associazione lo scopo e la finalità del gruppo sono di rilanciare i valori fondamentali della persona, svolgere opera di informazione sulle tecniche e sui metodi di sviluppo della personalità a ogni livello, stabilire i principi informativi e formativi delle persone di successo sia dal punto di vista del proprio sviluppo armonico che in rapporto alla dinamica del comportamento dell'individuo stesso. Il tutto è in prospettiva di una nuova situazione sociale e culturale che dovrebbe dare frutti insperati nel campo del rapporto con la famiglia, con l'ambiente di lavoro e delle problematiche dei vari ambienti di pertinenza. La finalità dell'associazione (in sostanza molto nebulosa) dovrebbe essere la possibilità di svolgere varie attività, che «specialmente attraverso un'impostazione positiva della vita conducano all'autorealizzazione, intesa come attuazione concreta delle proprie potenzialità». Così almeno è scritto nello statuto dell'associazione. L.D.P è presente in tutta Italia oltre che ovviamente negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina e in moltissime nazioni europee. L.D.P propone corsi di vario genere gestiti da due differenti società economiche, una con sede in Germania, l'altra con sede a Vicenza. Tali proposte sono assai varie: vi sono corsi di psicosessuologia, definiti come «offerte di un'informazione sulla sessualità, dove la sessualità non vuoi dire solo sesso ma anche star bene col proprio corpo, essere capaci di instaurare una comunicazione gioiosa e positiva con gli altri». Si presentano corsi di memory, nei quali «si sviluppa l'efficienza mentale e le tecniche mnemoniche e si insegna a ricordare dati, informazioni, nomi, numeri, e come migliorare la propria capacità di concentrazione». Non poteva certo mancare il training mentale: «un corso che mette ogni allievo in condizione di sfruttare maggiormente il potenziale psicofìsico di cui tutti sono dotati fin dalla nascita, ma che l'educazione tradizionale ha ovviamente messo tra parentesi». Più recentemente sono comparsi due singolari corsi: uno è «camminare sulle braci ardenti», definito come «un'esperienza del potere sulla risoluta intenzione», e poi il cosiddetto pole course, un bizzarro «corso del palo». Si tratta di salire su un palo alto 15 metri e buttarsi giù tentando di afferrare una sbarra trasversale situata a mezz'aria. Questa attività ginnico-esperienziale è definita come «un'esperienza entusiasmante che ha lo scopo di aiutare una persona ad andare oltre i limiti che si è imposta». Il corso più interessante per le tecniche che vengono adottate, per i contenuti che vengono propagandati è, però, il cosiddetto D.B.N. ovvero Dynamic Business Management. La parola business (affare) deve essere intesa come «l'affare più importante per ognuno di noi», cioè la propria vita. Si tratta di «un corso in cui si impara a condurre la propria esistenza in modo dinamico diventando dei leader di se stessi». Il training si svolge in quattro giorni, in genere in un albergo dove vengono adottati stili e tecniche a dir poco sorprendenti. I partecipanti vengono invitati a confessare episodi problematici della loro vita, come per esempio aver avuto rapporti omosessuali, aver avuto relazioni extraconiugali, aver fatto l'amore di gruppo, aver maltrattato familiari o tigli, aver sperperato denaro o, per le donne, aver abortito. Una volta che l'istruttore o l'istruttrice avrà ottenuto queste informazioni le userà astutamente durante la tecnica fondamentale del corso che è lo psicodramma. Si fanno rappresentare su un fittizio palcoscenico gli eventi che hanno condizionato il soggetto o che in qualche modo lo fanno soffrire. Gli esiti dello psicodramma (elaborato dallo psicanalista viennese J.L. Moreno) nell'ambito del D.B.M. diventano molto forti e molto violenti. Per esempio, durante un corso una donna, che aveva confessato di avere abortito, venne spogliata e messa al centro della sala con una bambolina in mano, mentre una musica diffusa riproponeva il ritmo martellante del cuore che batte e una delle istruttrici leggeva un brano letterario che parlava di bambini non nati e faceva appello all'istinto materno. Nel testo letterario si descriveva il bambino facendo leva sull'emotività. La donna cominciò a urlare, cadde a terra, dibattendosi e chiedendo pietà. In un altro caso un uomo disse di aver avuto relazioni con donne diverse e di aver fatto l'amore di gruppo nonché di aver usato sostanze stupefacenti leggere. Venne messo in una gabbia e trattato come se fosse una scimmia. Quando costui reagì venne preso a schiaffì dall'istruttore. Un ragazzo raccontò di avere avuto rapporti omosessuali. Posto al centro di un circolo completamente nudo venne coperto con una pelle e con una maschera di maiale e sottoposto alla violenza di essere penetrato da un fallo artifìciale. I partecipanti pare non possano sottrarsi alle regole rigidissime del gruppo. In caso di trasgressione vengono sottoposti a punizioni 'collettive', nel senso che tutti i componenti devono vibrare un colpo sul malcapitato trasgressore e con una certa violenza. Si verificano svenimenti causati dalla deprivazione sensoriale e dalla mancanza di sonno. Le persone in questo caso sono soccorse da un giovane medico che segue i partecipanti durante il corso. Il tutto si svolge con le serrande abbassate, i pasti vengono serviti in maniera sfalsata e le ore di sonno sono limitatissime. Il corso termina con una festa durante la quale le modalità aggressive vengono in qualche modo disconfermate e una generale affettività viene esibita e condivisa in maniera esagerata e assai poco sincera. Il gruppo ovviamente utilizza un linguaggio specifico che permette ai mèmbri di sentirsi parte di una communitas in qualche modo differente perché migliore rispetto al resto dei comuni mortali. Ogni incontro è caratterizzato da esuberanti manifestazioni affettive come abbracci, baci e strette di mano; l'impressione che se ne ricava è quella di una esibizione che fa sfoggio di forme puramente esteriori.
Alcuni esempi di autoleggittimazione "scientifica" dei "guru" di questi gruppi. Dice la Trocchi:
"Prendiamo come esempio:
il personaggio Maha Yoga Sudha che dirige un processo intensivo chiamato primal.
Tale processo ci aiuta «a riconoscere i nostri condizionamenti profondi e a non identificarci più con essi.
Per sopravvivere in un mondo che non da spazio ne all'amore ne all'autenticità fin da bambini impariamo a sviluppare negatività e diffidenza».
Le tecniche proposte e gli stratagemmi per «risvegliare il rispetto di noi stessi e del nostro lavoro, per ritrovare quella fiducia che abbiamo perso a causa dei condizionamenti infantili» sono tutti esposti nel corso.
Il gruppo si svolgerà in silenzio e in isolamento. L'organizzatrice è così legittimata: «Maha Yoga Sudha ha svolto un ruolo preminente nel movimento del potenziale umano; per oltre diciotto anni si è formata in bioenergetica e col lavoro sul corpo neoreichiano ha lavorato sul sé. È specialista in respiro, lavoro sul corpo, tecniche di regressione, arte della meditazione».
Uno dei gruppi più caratteristici dei movimenti del potenziale umano è noto negli ambienti degli addetti ai lavori con una sigla: L.D.P. Si tratta delle iniziali delle parole inglesi Life Discovery Principles che identifica un'associazione sbarcata ufficialmente aVicenza alla fine del 1981. Il capo è Basil De Luca sulla cui figura non si conosce molto. Secondo lo statuto dell'associazione lo scopo e la finalità del gruppo sono di rilanciare i valori fondamentali della persona, svolgere opera di informazione sulle tecniche e sui metodi di sviluppo della personalità a ogni livello, stabilire i principi informativi e formativi delle persone di successo sia dal punto di vista del proprio sviluppo armonico che in rapporto alla dinamica del comportamento dell'individuo stesso. Il tutto è in prospettiva di una nuova situazione sociale e culturale che dovrebbe dare frutti insperati nel campo del rapporto con la famiglia, con l'ambiente di lavoro e delle problematiche dei vari ambienti di pertinenza. La finalità dell'associazione (in sostanza molto nebulosa) dovrebbe essere la possibilità di svolgere varie attività, che «specialmente attraverso un'impostazione positiva della vita conducano all'autorealizzazione, intesa come attuazione concreta delle proprie potenzialità». Così almeno è scritto nello statuto dell'associazione. L.D.P è presente in tutta Italia oltre che ovviamente negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina e in moltissime nazioni europee. L.D.P propone corsi di vario genere gestiti da due differenti società economiche, una con sede in Germania, l'altra con sede a Vicenza. Tali proposte sono assai varie: vi sono corsi di psicosessuologia, definiti come «offerte di un'informazione sulla sessualità, dove la sessualità non vuoi dire solo sesso ma anche star bene col proprio corpo, essere capaci di instaurare una comunicazione gioiosa e positiva con gli altri». Si presentano corsi di memory, nei quali «si sviluppa l'efficienza mentale e le tecniche mnemoniche e si insegna a ricordare dati, informazioni, nomi, numeri, e come migliorare la propria capacità di concentrazione». Non poteva certo mancare il training mentale: «un corso che mette ogni allievo in condizione di sfruttare maggiormente il potenziale psicofìsico di cui tutti sono dotati fin dalla nascita, ma che l'educazione tradizionale ha ovviamente messo tra parentesi». Più recentemente sono comparsi due singolari corsi: uno è «camminare sulle braci ardenti», definito come «un'esperienza del potere sulla risoluta intenzione», e poi il cosiddetto pole course, un bizzarro «corso del palo». Si tratta di salire su un palo alto 15 metri e buttarsi giù tentando di afferrare una sbarra trasversale situata a mezz'aria. Questa attività ginnico-esperienziale è definita come «un'esperienza entusiasmante che ha lo scopo di aiutare una persona ad andare oltre i limiti che si è imposta». Il corso più interessante per le tecniche che vengono adottate, per i contenuti che vengono propagandati è, però, il cosiddetto D.B.N. ovvero Dynamic Business Management. La parola business (affare) deve essere intesa come «l'affare più importante per ognuno di noi», cioè la propria vita. Si tratta di «un corso in cui si impara a condurre la propria esistenza in modo dinamico diventando dei leader di se stessi». Il training si svolge in quattro giorni, in genere in un albergo dove vengono adottati stili e tecniche a dir poco sorprendenti. I partecipanti vengono invitati a confessare episodi problematici della loro vita, come per esempio aver avuto rapporti omosessuali, aver avuto relazioni extraconiugali, aver fatto l'amore di gruppo, aver maltrattato familiari o tigli, aver sperperato denaro o, per le donne, aver abortito. Una volta che l'istruttore o l'istruttrice avrà ottenuto queste informazioni le userà astutamente durante la tecnica fondamentale del corso che è lo psicodramma. Si fanno rappresentare su un fittizio palcoscenico gli eventi che hanno condizionato il soggetto o che in qualche modo lo fanno soffrire. Gli esiti dello psicodramma (elaborato dallo psicanalista viennese J.L. Moreno) nell'ambito del D.B.M. diventano molto forti e molto violenti. Per esempio, durante un corso una donna, che aveva confessato di avere abortito, venne spogliata e messa al centro della sala con una bambolina in mano, mentre una musica diffusa riproponeva il ritmo martellante del cuore che batte e una delle istruttrici leggeva un brano letterario che parlava di bambini non nati e faceva appello all'istinto materno. Nel testo letterario si descriveva il bambino facendo leva sull'emotività. La donna cominciò a urlare, cadde a terra, dibattendosi e chiedendo pietà. In un altro caso un uomo disse di aver avuto relazioni con donne diverse e di aver fatto l'amore di gruppo nonché di aver usato sostanze stupefacenti leggere. Venne messo in una gabbia e trattato come se fosse una scimmia. Quando costui reagì venne preso a schiaffì dall'istruttore. Un ragazzo raccontò di avere avuto rapporti omosessuali. Posto al centro di un circolo completamente nudo venne coperto con una pelle e con una maschera di maiale e sottoposto alla violenza di essere penetrato da un fallo artifìciale. I partecipanti pare non possano sottrarsi alle regole rigidissime del gruppo. In caso di trasgressione vengono sottoposti a punizioni 'collettive', nel senso che tutti i componenti devono vibrare un colpo sul malcapitato trasgressore e con una certa violenza. Si verificano svenimenti causati dalla deprivazione sensoriale e dalla mancanza di sonno. Le persone in questo caso sono soccorse da un giovane medico che segue i partecipanti durante il corso. Il tutto si svolge con le serrande abbassate, i pasti vengono serviti in maniera sfalsata e le ore di sonno sono limitatissime. Il corso termina con una festa durante la quale le modalità aggressive vengono in qualche modo disconfermate e una generale affettività viene esibita e condivisa in maniera esagerata e assai poco sincera. Il gruppo ovviamente utilizza un linguaggio specifico che permette ai mèmbri di sentirsi parte di una communitas in qualche modo differente perché migliore rispetto al resto dei comuni mortali. Ogni incontro è caratterizzato da esuberanti manifestazioni affettive come abbracci, baci e strette di mano; l'impressione che se ne ricava è quella di una esibizione che fa sfoggio di forme puramente esteriori.
Tecniche di proselitismo
Questi "gruppi" che da "religiosi" si sono trasformati progressivamente sempre più in "scientifici", promettono la "guarigione olistica" partendo dalla mente per poi guarire il corpo. Dice la Trocchi:
"I metodi delle tecniche più reclamizzati fanno ricorso a disperate forme in cui campeggia lo psicodramma, il training autogeno, il rilassamento, oltre a tecniche yoga di meditazione e di concentrazione, completamente avulse, però, dalle tematiche filosofìche e teologiche che in ambito religioso le sostanziavano. Il principio fondamentale identificabile in tali movimenti propone di intervenire sull'anima (o sullo spirito o sulla mente), per guarire il corpo. Molti gruppi nati come forme religiose si stanno oggi orientando verso la terapia o la cura dell'anima. Le modalità di queste terapie sono altrettanto stupefacenti. Basta scorrere il programma del gruppo degli Arancioni legati a Osho-Rajneesh. Vengono proposti gruppi di bioenergetica in cui «respiro ed espressione corporea ci forniscono mezzi efficaci per liberare il corpo e sciogliere le tensioni in un vivido flusso di energia che ridà al corpo la sua naturale grazia e bellezza». Oppure gruppi di Gestalt (inteso letteralmente 'figura', 'forma') nei quali «si può capire il mondo in una disciplina di autosviluppo che ci insegna ad assumere la responsabilità della nostra esistenza». «Attraverso l'esperienza emozionale-corporea di questo contatto col prossimo possiamo rivivere i nostri comportamenti spesso ripetitivi e inadeguati per ritrovare fantasia e stimoli per soluzioni creative e soddisfacenti»; inoltre, esistono corsi di riflessologia plantare nei quali si stimolano le aree di riflesso nella pianta dei piedi, connesse ciascuna con un organo, una ghiandola, e una certa parte del corpo; si tratta di identificare le possibilità terapeutiche e le tecniche per stimolare tutte le aree del corpo. Così si possono impostare diagnosi ed eseguire trattamenti specifici. C'è, poi, il gruppo di lavoro sull'ipnosi (che attraverso il rilassamento fa esplorare spazi interiori nuovi), corsi di massaggio cranio-sacrale, gruppi di sciamanesimo, esperienze di rinascita (cioè della vita prenatale e del parto)".
Con quali tecniche operano il proselitismo? Afferma la Trocchi:
"Pur nella diversità ed estrema varietà delle tecniche e delle impostazioni le psicosette - o quelle forme che ad esse si richiamano - usano per il proselitismo due forze fondamentali.
La prima consiste nel far prendere coscienza al neofita che gli manca qualcosa, per esempio la padronanza di doti o di qualità esistenti ma nascoste che devono essere valorizzate, l'equilibrio, oppure l'armonia, oppure un buon rapporto con gli altri.
La seconda leva consiste nel sottolineare le limitazioni e i condizionamenti che la società ha pesantemente imposto al soggetto il quale ora risulta incapace di essere se stesso.
Quando l'ignaro adepto entra in uno di questi gruppi (vuoi che sia una tecnica sufi volta a prendere contatto con la divinità che è in noi, vuoi che sia un corso di controllo della mente o di autorealizzazione) viene sconvolto da una tempesta emozionale provocata dall'uso di tecniche molto particolari che allentano le difese del soggetto mediante esercizi di vario genere: la danza che dura ore o la respirazione programmata, tecniche di rilassamento profondo o posizioni yoga.
Particolare e interessante è l'esperienza est inventata da Werner Erhard che propone benefici strabilianti e procede con forti manipolazioni emotive.
Nella prassi attiva di tali corsi, incontri ed iniziazioni (chi scrive li ha conosciuti di prima mano attraverso la tecnica della osservazione partecipante) si crea inevitabilmente un rapporto di do-minanza-sottomissione tra i vari aspiranti al corso e gli istruttori. La legittimazione dei direttori o istruttori di questi vari gruppi è determinata da una mitica 'professionalità' che si appoggia a un senso molto particolare di scientificità.
"I metodi delle tecniche più reclamizzati fanno ricorso a disperate forme in cui campeggia lo psicodramma, il training autogeno, il rilassamento, oltre a tecniche yoga di meditazione e di concentrazione, completamente avulse, però, dalle tematiche filosofìche e teologiche che in ambito religioso le sostanziavano. Il principio fondamentale identificabile in tali movimenti propone di intervenire sull'anima (o sullo spirito o sulla mente), per guarire il corpo. Molti gruppi nati come forme religiose si stanno oggi orientando verso la terapia o la cura dell'anima. Le modalità di queste terapie sono altrettanto stupefacenti. Basta scorrere il programma del gruppo degli Arancioni legati a Osho-Rajneesh. Vengono proposti gruppi di bioenergetica in cui «respiro ed espressione corporea ci forniscono mezzi efficaci per liberare il corpo e sciogliere le tensioni in un vivido flusso di energia che ridà al corpo la sua naturale grazia e bellezza». Oppure gruppi di Gestalt (inteso letteralmente 'figura', 'forma') nei quali «si può capire il mondo in una disciplina di autosviluppo che ci insegna ad assumere la responsabilità della nostra esistenza». «Attraverso l'esperienza emozionale-corporea di questo contatto col prossimo possiamo rivivere i nostri comportamenti spesso ripetitivi e inadeguati per ritrovare fantasia e stimoli per soluzioni creative e soddisfacenti»; inoltre, esistono corsi di riflessologia plantare nei quali si stimolano le aree di riflesso nella pianta dei piedi, connesse ciascuna con un organo, una ghiandola, e una certa parte del corpo; si tratta di identificare le possibilità terapeutiche e le tecniche per stimolare tutte le aree del corpo. Così si possono impostare diagnosi ed eseguire trattamenti specifici. C'è, poi, il gruppo di lavoro sull'ipnosi (che attraverso il rilassamento fa esplorare spazi interiori nuovi), corsi di massaggio cranio-sacrale, gruppi di sciamanesimo, esperienze di rinascita (cioè della vita prenatale e del parto)".
Con quali tecniche operano il proselitismo? Afferma la Trocchi:
"Pur nella diversità ed estrema varietà delle tecniche e delle impostazioni le psicosette - o quelle forme che ad esse si richiamano - usano per il proselitismo due forze fondamentali.
La prima consiste nel far prendere coscienza al neofita che gli manca qualcosa, per esempio la padronanza di doti o di qualità esistenti ma nascoste che devono essere valorizzate, l'equilibrio, oppure l'armonia, oppure un buon rapporto con gli altri.
La seconda leva consiste nel sottolineare le limitazioni e i condizionamenti che la società ha pesantemente imposto al soggetto il quale ora risulta incapace di essere se stesso.
Quando l'ignaro adepto entra in uno di questi gruppi (vuoi che sia una tecnica sufi volta a prendere contatto con la divinità che è in noi, vuoi che sia un corso di controllo della mente o di autorealizzazione) viene sconvolto da una tempesta emozionale provocata dall'uso di tecniche molto particolari che allentano le difese del soggetto mediante esercizi di vario genere: la danza che dura ore o la respirazione programmata, tecniche di rilassamento profondo o posizioni yoga.
Particolare e interessante è l'esperienza est inventata da Werner Erhard che propone benefici strabilianti e procede con forti manipolazioni emotive.
Nella prassi attiva di tali corsi, incontri ed iniziazioni (chi scrive li ha conosciuti di prima mano attraverso la tecnica della osservazione partecipante) si crea inevitabilmente un rapporto di do-minanza-sottomissione tra i vari aspiranti al corso e gli istruttori. La legittimazione dei direttori o istruttori di questi vari gruppi è determinata da una mitica 'professionalità' che si appoggia a un senso molto particolare di scientificità.
sabato 12 settembre 2009
Piccolo trattato di manipolazione a uso degli onesti
Traduzione di Cristiana Latini e Maresa Vallone
Quante volte ci siamo trovati a fare cose o ad acquistare prodotti che fino a pochi momenti prima non esercitavano su di noi nessuna attrattiva (e che subito dopo ci sono apparsi imperdonabili errori)? Perché ci caschiamo, allora? Perché qualcuno ci ha abilmente convinto a farlo. Con rigore scientifico e senso dell'umorismo questo libro rende comprensibili a tutti le tecniche che i professionisti della manipolazione mettono quotidianamente in pratica: il piede-nella-porta, la porta-in-faccia, il ma-lei-è-liberissimo-di, lo spavento-seguito-da-sollievo... Svelare i meccanismi che stanno dietro le scelte delle persone aiuta a conoscersi meglio, e a comportarsi con maggiore consapevolezza.
Indice - Sommario
Perché questo libro può esservi utile
Avvertenza
Introduzione
1. Le insidie della decisione
2. L'adescamento: le vittime e i seduttori
3. Un po' di teoria: impegno e libertà
4. La tecnica del piede-nella-porta
5. La tecnica della porta-in-faccia
6. Dal piede-in-bocca al piede-nella-memoria
7. Manipolazioni sempre più complesse
8. Nella vita quotidiana: amici e venditori
9. Nella vita quotidiana: capi e pedagoghi
Piccolo glossario italiano-inglese
Note
Bibliografia
"Come spingere gli altri a fare ciò che vorremmo che facessero? La risposta si trova in questo libro" (Le Monde)
venerdì 11 settembre 2009
Accesso Negato alla Verità
Per ragioni di sicurezza nazionale. Una vera Storia di Controllo della mente umana
Dagli autori del libro cult TRANCE Formation of America.
ACCESSO NEGATO racconta la storia di Cathy O’Brien, vittima insieme alla figlia Kelly di un programma di controllo mentale della CIA chiamato MK Ultra, e di Mark Phillips, ex membro dell’Intelligence che salvò le due donne dagli abusi mentali e fisici a cui erano sottoposte.
Come ha fatto Cathy a riprendersi dalle torture e dall’annullamento mentale che subì fino all’età di 30 anni, quando Mark Phillips, membro dell’Intelligence, salvò lei e sua figlia Kelly dai manipolatori della CIA?
Quali sono i dettagli documentati del modo in cui Mark e Cathy sono sfuggiti alla trappola giuridica statale, federale e del Congresso?
E soprattutto, come sono riusciti Mark e Cathy a sopravvivere abbastanza a lungo da rendere globalmente noti gli atti criminali di alcuni dei politici più potenti che tuttora detengono il controllo del nostro pianeta?
ACCESSO NEGATO non è solo il racconto sconvolgente delle ciniche e famigerate tecniche di “controllo mentale” messe in atto da almeno 50 anni da un “governo segreto” con base negli USA, è anche un libro che contiene autentiche risposte, soluzioni e speranze. Le informazioni che trasmette sono sicuramente inquietanti ma anche istruttive dal momento che mostra con grande chiarezza quali siano le conseguenze del controllo mentale sui cittadini, tecniche che comportano l’uso dei mezzi più svariati e cinici, incluso l’abuso deliberato sui bambini e sulle donne, il bombardamento subliminale della psiche usando ogni genere di media, la penetrazione terroristica di false notizie e informazioni nella società (inclusa la questione sulle presunte visite aliene), l’utilizzo di alcune sette (costruite a tavolino), della pornografia e della droga, e infine e soprattutto, il condizionamento cerebrale.
ACCESSO NEGATO rappresenta una sorprendente testimonianza della forza dello spirito umano, qualcosa che non dimenticherete mai finché il vostro pensiero sarà libero!
Trance Formation of America
Libertà di parola, Libertà di vedute!!!
Una storia vera sul sistema della C.I.A. per controllare la mente umana
La vittima della manipolazione mentale non sa d’essere vittima. Invisibili sono le mura della sua prigione ed egli si crede libero.
Aldous Huxley
Trance Formation of America è un libro il cui contenuto risulta difficilmente credibile, per una persona mediamente razionale. L’autrice, Cathy O’Brien, dichiara di essere stata fin dalla tenera età vittima del programma della Cia noto con il nome MK Ultra, un programma che ebbe inizio negli anni 60 ed aveva come obiettivo lo studio della manipolazione e del controllo della mente umana, studio condotto attraverso esperimenti fatti direttamente su delle cavie umane appositamente selezionate.
Questo programma fu reale, e vi fu anche una apposita commissione parlamentare istituita con il compito di fare luce sulla vicenda. Il lavoro della commissione fu in parte inconcludente, nonostante nel corso delle sue indagini abbia potuto appurare la condotta immorale e disumana dei perpetratori del progetto, direttamente finanziato e sostenuto dal governo americano.
Cathy O’Brian racconta nel libro la sua esperienza di cavia, iniziata dopo che il padre, che abusava di lei, la vendette, letteralmente, ai responsabili del progetto sul finire degli anni 70.
In sintesi, Cathy racconta di essere stata programmata per agire come schiava sessuale e come intermediaria per conto del governo americano in delicate trattative all’epoca segrete, come l’affare Iran- Contras o la serie di accordi che diedero via al NAFTA.
Secondo il suo racconto la “programmazione” avveniva sfruttando gli studi psichiatrici riguardo il disturbo dissociativo dell’identità (DSM-IV) forse più conosciuto come disturbo da “personalità multipla”.
Questa dissociazione pare essere un meccanismo di difesa della mente umana che a seguito di gravi e tragici traumi relega tali esperienze in una parte “segregata” della memoria, in un tentativo di salvaguardare la parte sana del Sé.
Queste memorie vengono accantonate e dimenticate, e riemergono quando il trauma si ripropone.
Il disturbo dissociativo si verifica spesso in persone che hanno subito abusi sessuali in tenera età, e questo fu anche il caso della piccola Cathy, costretta a subire le violenze del padre.
Proprio queste esperienze la resero una cavia adeguata per il progetto del controllo mentale governativo, dal momento che soffrendo della sindrome dissociativa il suo cervello utilizzava il meccanismo della divisione in settori della memoria.
Cathy poteva condurre una vita “normale” durante il giorno senza avere alcun ricordo delle violenze che subiva, violenze rimosse dalla sua mente, ricordi che riaffioravano nel momento in cui gli abusi si ripresentavano.
Cathy O’Brein racconta che i suoi programmatori sfruttando il meccanismo dei traumi seppero creare diversi “scompartimenti” nella sua mente, ed attraverso un lungo lavoro di di manipolazione psicologica erano in grado di far riaffiorare lo “scompartimento” che al momento risultava a loro utile.
Così poteva essere programmata per fungere da schiava sessuale, automa privo di volontà pronto a soddisfare qualsiasi desiderio dei suoi abusatori per poi rimuovere completamente l’esperienza, oppure poteva portare a termine una missione per conto del governo americano, venendo programmata per recapitare messaggi compromettenti a capi di stato stranieri, e subito dopo dimenticare tutti i particolari dell’operazione.
Cathy O’Brien afferma di dovere la sua salvezza a Mark Phillips, per molti anni agente vicino alla CIA che ebbe a cuore la sua vicenda, e che la sottrasse dal controllo dei suoi manipolatori, aiutandola in seguito a ritrovare la sua memoria ed a riportare le sue esperienze.
Trance Formation of America è un libro molto crudo, l’autrice racconta nei minimi dettagli le violenze a cui venne sottoposta, e cita personaggi molto influenti che abusarono di lei e che erano a capo del progetto di controllo mentale.
Tra gli altri, spiccano i nomi di Dick Cheney, descritto come sadico e sanguinario, George Bush padre, che abusava ripetutamente della figlia di Cathy dall’età di due anni, anch’ella vittima del progetto di manipolazione, oppure il senatore Robert C. Byrd, il suo principale abusatore.
Il racconto è supportato da numerosi documenti, rapporti medici in primis che confermano che sia Cathy che la figlia sono state sottoposte a violenze, abusi e traumi atti a provocare la sindrome dissociativa.
Presenta poi delle prove dei suoi incontri con gli influenti personaggi di cui tratta.
Letto il libro della O’Brien, la prima reaziEppure, non ci si può esimere dal fare alcune considerazioni.
Innanzitutto, oggi si sa che il progetto MK Ultra fu reale, e che il governo degli Stati Uniti attraverso la CIA promosse esperimenti atti a manipolare e controllare la mente umana.
Questo è un fatto.
Così come è un fatto il coinvolgimento negli anni ottanta di alti esponenti della casa bianca in un traffico di prostituzione omosessuale e minorile:
L’ex direttore dell’FBI di Los Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione “Arcana”, che le vittime vengono torturate e poi uccise.
Gunderson, tra l’altro, denuncia: “Durante le mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere… Sì, questi gruppi satanici sono indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia e nella produzione di “snuff-film”… [...]
(Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, in “Avvenimenti”, 17 luglio 1991).[…]
Il giornalista Paul Rodriguez del “Washington Times”, dopo una lunga e delicata indagine affermò: “Sono riuscito a provare che personaggi legati alla Casa Bianca e ai servizi gestivano una rete di ragazzi di vita, ho trovato molti documenti che provano il coinvolgimento di Craig Spence – probabile ex agente della Cia, legato agli ambienti dei servizi della Casa Bianca, ex direttore dello staff di George Bush (senior) e figura chiave nello scandalo Iran-Contras – nell’organizzazione di party gay e di pedofili.
Dalle prove emerge il nome di un altro deputato, Barry Franks.
Ci abbiamo lavorato in quattro per oltre un anno e le informazioni raccolte sono agghiaccianti. L’FBI è stato estromesso dalle indagini e del caso si sono occupati i servizi segreti che dipendono direttamente dalla Casa Bianca.[...]
L’autobiografia di Cathy O’Brien, vittima del segretissimo Programma di Controllo Mentale messo a punto dal Governo degli Stati Uniti (in codice C.I.A.: UKUltra).
Cathy si sottrasse alla manipolazione con la fuga, insieme alla figlia minorenne, aiutata da Mark Phillips. Testimonianza cruda e terribile di stupri su minori, traffici di droga, messe nere, assassini che coinvolgono personalità in vista della politica statunitense. Solo dopo molti anni Cathy ha riacquisito tutte le sue facoltà, mentre la figlia resta ancora immersa nelle tenebre della sua mente, senza possibilità di guarigione. Nel 1977, Il Congresso degli Stati Uniti istituì un’apposita commissione per indagare su UKUltra, ma non potè scoprire nulla: difatti, a tutte le autorità che hanno cercato di sapere qualcosa di questo programma, è stato opposto il segreto per “ragioni di sicurezza nazionale”.
Nomi, cognomi, luoghi, date, fatti. Un libro eccezionalmente preciso e documentato, che porta il lettore a farsi domande destinate, per ora, a restare senza risposta. Ci apre gli occhi sulla drammaticità del destino umano. Questi personaggi, privi di scrupoli e capaci di ogni aberrazione, sono coloro che governano le nazioni.
Alcuni brani del libro trovati in :
http://blog.mrwebmaster.it/Yarebon/27136/trance-formation_of_america_abusi_e_nefandezze_una_storia_vera.html
PSICOSETTE - Prof. Marco Casonato
Nel 2003 il prof. Marco Casonato
Università Milano Bicocca
diceva
La psicoanalisi come società segreta
Cercherò di tratteggiare alcune pratiche comuni al training psicoanalitico ed alla vita sociale della setta.
Un "culto" lo ritroveremo nella storia della psicoanalisi nell’influenza delle società segrete ebraiche di cui Freud faceva parte e nella storia della Psicologia Analitica di Jung con l'influenza dei culti orientali e babilonesi, come di pratiche religiose quali Jung imparò a conoscere dal padre pastore protestante (Noll, 1994).
Culti e psicoanalisi hanno a dire il vero molti aspetti in comune.
Infatti le caratteristiche delle società psicoanalitiche che fanno riferimento alla tradizione freudiana o a quelle da questa derivate corrispondono alle tipiche caratteristiche delle società segrete. Margaret Mahler (Stephansky, 1988) paragona le riunioni in casa di Freud alle attività delle logge massoniche. Le società segrete e quelle psicoanalitiche sono in effetti connotate da: 1) Regola del silenzio che ha il suo parallelo psicoanalitico nel principio di confidenzialità;
2) La preferenza per la comunicazione orale rispetto a quella pubblica e scritta.
3) La condivisione di segreti stimola legami affettivamente intensi di complicità tra coloro che condividono tale conoscenza. Infatti nei culti le opinioni di non-membri sono ritenute irrilevanti indipendentemente dai dati e dalle argomentazioni.
4) Relazioni sociali fortemente gerarchizzate con livelli via via più ristretti di accesso a "segreti superiori". Il passaggio a livelli via via più elevati di conoscenza e condivisione di segreti si attua per cooptazione più o meno camuffata da selezione per merito come nel caso delle procedure per divenire “didatta”.
5) L'importanza dei rituali nello stabilire una comunanza reciproca tra i membri di una società segreta.
6) La libertà relativa che può essere sperimentata solo all'interno dei confini del segreto.
7) Una spiccata "consapevolezza" su particolari questioni rispetto ai comuni mortali: l’accesoo all’inconscio etc.
8) Un sentimento profondamente radicato di essere degli "eletti" dotati di particolarissime capacità che distinguono gli adepti dai comuni mortali e che sono trasmesse da maestro ad allievo direttamente secondo peculiari linee di discendenza.
9) L'esistenza di livelli e stadi progressivi di iniziazione ai misteri della società segreta.
Una caratteristica importante delle società segrete e delle società psicoanalitiche è la sacralità della conoscenza che può essere via via acquisita man mano che si partecipa alla vita societaria.
Entrare a far parte di una società segreta è difficile per definizione e l'iniziazione si effettua solo dopo una selezione meticolosa ed un lungo periodo di apprendimento (guidato da rituali particolari) di un linguaggio, più o meno esoterico, che sarà condiviso con gli altri iniziati. Il processo di socializzazione per gradi in una organizzazione siffatta è particolarmente lungo e coinvolgente. I candidati alla partecipazione ai misteri sono soggetti a un processo di giudizio continuo che consiste in una continua valutazione di sé come persone piuttosto che come una valutazione dell'acquisizione o meno di definite abilità.
L'organizzazione gerarchica è orientata alla stabilità, alla conservazione, ed alla protezione dei misteri che sono custoditi dai membri più anziani.
Università Milano Bicocca
diceva
La psicoanalisi come società segreta
Cercherò di tratteggiare alcune pratiche comuni al training psicoanalitico ed alla vita sociale della setta.
Un "culto" lo ritroveremo nella storia della psicoanalisi nell’influenza delle società segrete ebraiche di cui Freud faceva parte e nella storia della Psicologia Analitica di Jung con l'influenza dei culti orientali e babilonesi, come di pratiche religiose quali Jung imparò a conoscere dal padre pastore protestante (Noll, 1994).
Culti e psicoanalisi hanno a dire il vero molti aspetti in comune.
Infatti le caratteristiche delle società psicoanalitiche che fanno riferimento alla tradizione freudiana o a quelle da questa derivate corrispondono alle tipiche caratteristiche delle società segrete. Margaret Mahler (Stephansky, 1988) paragona le riunioni in casa di Freud alle attività delle logge massoniche. Le società segrete e quelle psicoanalitiche sono in effetti connotate da: 1) Regola del silenzio che ha il suo parallelo psicoanalitico nel principio di confidenzialità;
2) La preferenza per la comunicazione orale rispetto a quella pubblica e scritta.
3) La condivisione di segreti stimola legami affettivamente intensi di complicità tra coloro che condividono tale conoscenza. Infatti nei culti le opinioni di non-membri sono ritenute irrilevanti indipendentemente dai dati e dalle argomentazioni.
4) Relazioni sociali fortemente gerarchizzate con livelli via via più ristretti di accesso a "segreti superiori". Il passaggio a livelli via via più elevati di conoscenza e condivisione di segreti si attua per cooptazione più o meno camuffata da selezione per merito come nel caso delle procedure per divenire “didatta”.
5) L'importanza dei rituali nello stabilire una comunanza reciproca tra i membri di una società segreta.
6) La libertà relativa che può essere sperimentata solo all'interno dei confini del segreto.
7) Una spiccata "consapevolezza" su particolari questioni rispetto ai comuni mortali: l’accesoo all’inconscio etc.
8) Un sentimento profondamente radicato di essere degli "eletti" dotati di particolarissime capacità che distinguono gli adepti dai comuni mortali e che sono trasmesse da maestro ad allievo direttamente secondo peculiari linee di discendenza.
9) L'esistenza di livelli e stadi progressivi di iniziazione ai misteri della società segreta.
Una caratteristica importante delle società segrete e delle società psicoanalitiche è la sacralità della conoscenza che può essere via via acquisita man mano che si partecipa alla vita societaria.
Entrare a far parte di una società segreta è difficile per definizione e l'iniziazione si effettua solo dopo una selezione meticolosa ed un lungo periodo di apprendimento (guidato da rituali particolari) di un linguaggio, più o meno esoterico, che sarà condiviso con gli altri iniziati. Il processo di socializzazione per gradi in una organizzazione siffatta è particolarmente lungo e coinvolgente. I candidati alla partecipazione ai misteri sono soggetti a un processo di giudizio continuo che consiste in una continua valutazione di sé come persone piuttosto che come una valutazione dell'acquisizione o meno di definite abilità.
L'organizzazione gerarchica è orientata alla stabilità, alla conservazione, ed alla protezione dei misteri che sono custoditi dai membri più anziani.
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